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Vittoria.
E'
davvero questo il dolce sapore della vittoria? Eppure a me sembra piuttosto un
dolce fiele. Dapprima ne ho assaporato il gusto di miele, ma poi... Non capisco
come sia successo, ma è diventata amara. Perché? E' forse l'odore del sangue?
Dovrei esserci abituato al sangue. No, al tuo sangue non ero abituato.
Non mi ero abituato all'idea di vederlo scorrere e sentirne l'odore, non mi era
passato neanche per la mente che quell'odore potesse nausearmi. In fondo però la tua
morte è stata opera mia. Sono stato io ad ordinare alle mie Baccanti di
ucciderti, a condurti in quella trappola mortale perché per orgoglio non avevi
voluto prostrarti al mio cospetto e riconoscere la mia divinità. E perché gli
immortali non possono sfuggire neanche loro al desiderio istillato nei loro
cuori da Afrodite. Sì, ti volevo, ti ho desiderato con tutto me stesso, cieco
dal desiderio ho lasciato che tu morissi scuoiato dalla tua stessa madre.
Credevo che la paura della morte ti avrebbe fatto accettare l'idea di
appartenermi, di far parte del mio seguito e, perché no? diventare
definitivamente mio. Ma poi, piuttosto che accettare di perdere una sfida,
Dioniso non perde mai, soprattutto contro un mortale, ho decretato la tua
morte, sperando forse che tu ti arrendessi a me. Orgoglio contro orgoglio, non
hai ceduto. Ma nemmeno io ho ceduto e accettato che un mortale non volesse
accettare la mia divinità. Dioniso non perde mai, ricordalo Penteo, anche
nell'aldilà risuonerà questa mia vittoria... vittoria? Sì, la mia vittoria,
anche se questa volta non sono del tutto sicuro di aver vinto.
Nota dell'autrice: allora, allora... Questo sclero
è nato ieri pomeriggio in autobus. L'ho scritto di getto in autostrada a
qualcosa come 100km/h, dopo aver assistito alla rappresentazione delle
Baccanti, del
mio ex liceo, ad un concorso teatrale che spero che vincano (EDIT Hanno vinto *__* Complimenti!). Alla fine della
tragedia mi è venuto da pensare che in fondo fra i due personaggi maschili
potesse esserci un rapporto che va oltre l'odio e che per Dioniso si confonde
quasi col desiderio. Probabilmente (anzi di sicuro) in questa mia teoria non c'è
nulla di vero, ma ho sentito il bisogno di buttare su carta quello che pensavo e
questo è il risultato, una sorta di monologo interiore di Dioniso che riflette
dopo la morte di Penteo su quella che dovrebbe essere stata una sua vittoria, ma
che forse non lo e.
Ovviamente questa flashfic è dedicata alle
Baccanti (con e senza tirso).
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