Crow
aveva dieci anni ormai e ancora sua madre gli sconsigliava di uscire
di casa da solo se non accompagnato da suo fratello Pecker o uno dei
suoi genitori. Il problema era che tutti in famiglia erano sempre
impegnati con il lavoro, e ciò non gli dava certo molta
probabilità
di girare fuori.
I
suoi genitori lavoravano ormai giorni interi in quella fabbrica
mentre Pecker faceva commissioni e si distraeva a corteggiare
ragazze.
Era
da quando aveva cinque anni che sua madre lo tratta come un gioiello
prezioso da proteggere, da quando era uscito da solo senza farlo
sapere agli altri e qualcuno aveva cercato di rapirlo causando tutte
quelle preoccupazioni. In una situazione così e una immensa
solitudine per Crow non restava che giocare con qualche giocattolo,
leggere dei libri e crearsi un amico immaginario chiamato Corvo Torvo
nato da una leggenda della città che gli aveva raccontato
suo padre,
di certo era divertente per lui, ma non per i vecchi coniugi della
porta accanto che lo sentivano parlare da solo e lo definivano matto
ogni volta che i genitori e il fratello tornavano a casa.
Un
po’ come quella sera invernale, in cui vicini videro i
parenti di
Crow rientrare e l’anziana disse a loro -Ho sentito vostro
figlio
parlare di nuovo da solo, secondo me dovreste mandarlo da uno
psichiatra-
-Non
dite sciocchezze su mio figlio di nuovo!- ringhiò il padre
ormai
stufo del loro chiacchiericcio, ma la madre lo interruppe dicendogli
-Su caro, un po’ di educazione con gli anziani- poi si
rivolse ai
vicini -È per il suo bene da quando un malintenzionato ha
cercato di
rapirlo. Mi dispiace se Crow vi disturba, ma sapete, solo
com’è
non gli resta che fantasticare-
-E
dategli qualcuno che se ne occupi!- aggiunse il marito
dell’anziana,
poi indicò la loro finestra rotta -Quella piccola peste ha
usato la
sua fionda per rompere la nostra finestra-
La
madre cercò di trattenere il nervoso restando serena
-Proverò a
parlargli- e rientrò in casa con suo marito e Pecker.
Crow
intanto restava in cucina, seduto e con la testa appoggiata al tavolo
a fissare l’orologio e, appena sentì la porta
aprirsi, alzò il
capo con uno scatto come un animale selvatico quando sente un suono.
-Crow,
è l’ora di cena- disse la madre entrando in cucina.
-Ehm,
riguardo loro…- cercò di dire il bambino.
-Ne
parleremo dopo, ok?-
“ Stavolta
sono nei guai” pensò uscendo dalla stanza per
dirigersi verso la
camera finché Pecker non lo fermò domandandogli
-Dimmi, come sta
Corvo Torvo? Ti ha fatto notare quanto sia brutto essere il preferito
della famiglia?- Crow gli fece la linguaccia -Oh, giusto, lui non
esiste, sei così solo e inutile in questa casa che hai solo
la testa
per creare fantasie!- stavolta il bambino perse la pazienza per le
provocazioni di suo fratello che gli tirò un calcio negli
stinchi e
corse in camera sua chiudendosi mentre il più grande gli
gridava -TI
ODIO!-
Dopo
qualche minuto di attesa la famiglia si riunì a tavola
mentre Crow e
Pecker continuavano a guardarsi male.
-Vi
dispiace non essere nervosi anche voi?- domandò il padre
-Abbiamo
avuto tutti una giornata stressante-
-NO!-
gridarono in coro i due fratelli che poi si risposero -E TU CHIUDI IL
BECCO! NON HO CHIESTO DI AVERE UN FRATELLO!-
La
madre mise la mano sulla faccia dicendo -Oh, no, ci risiamo…-
-Non
è colpa mia!- esclamò Pecker -Sono
l’unico giovane in famiglia
che fa qualcosa, mentre questa pulce qua non fa altro che starsene a
casa a non fare nulla se non disturbare i vicini!-
-A
me non dispiacerebbe se passassi del tempo con me! Ma sei sempre
impegnato a cercare ragazze! Si vede che gran bel lavoro che fai!
Almeno io ho i miei motivi per non fare nulla!-
-Ritira
subito quello che hai detto!- Pecker lo prese per la maglietta
minacciandolo, ma il padre riuscì a separarli gridando
-Adesso basta
voi due!- indicò prima il maggiore -Pecker! Hai ormai sedici
anni!
Fai il maturo e sii più rispettoso con tuo fratello- poi
indicò il
minore che aveva appena fatto la linguaccia -E tu smettila di
provocarlo, hai dieci anni dovresti iniziare a non essere
più così
infantile!-
-Piuttosto-
cercò di parlare la madre -Crow, mi spieghi che cosa hai
combinato
con i vicini?- Crow non disse una parola dalla vergogna -Crow?-
-Avevo
disegnato un bersaglio su un foglio e l’ho attaccato al muro
per
giocare con la mia fionda, avevo aperto la finestra per evitare di
romperla se avessi mancato il bersaglio, ma senza volerlo ho rotto
quella dei vicini. Non l’ho fatto apposta! Lo giuro!- rispose
con
gran velocità e chiara agitazione.
-Ti
ripeto che quella era la MIA fionda!- esclamò Pecker,
sembrava quasi
che volesse cambiare discorso pur di avere un pretesto per litigare
con suo fratello.
-Beh
non la usi più! È inutile!- ribatté il
piccolo.
-Proprio
come te!-
-Smettila
di chiamarmi così!-
-Cos’hai?
Ti da fastidio che io abbia sempre ragione?! T’infastidisce
che io
sappia molto più di te?!-
-Va
bene abbiamo capito!- li interruppe la madre e tornarono a cenare in
silenzio.
Qualche
minuto più tardi Crow si sdraiò a letto mentre
sua madre gli diede
il bacio della buonanotte.
-Il
mio piccolo pulcino sta crescendo ormai, la tua voce è
cambiata-
disse la donna accarezzandogli i capelli con dolcezza.
-Perché
Pecker mi odia così tanto?- domandò il bambino
ancora offeso.
-Non
ti odia, è solo geloso-
-Quello
che mi ha detto non era certo carino da dire-
-Lo
so, la gelosia gioca sempre pessimi scherzi, ma vedrai che in un modo
o nell’altro Pecker inizierà a rispettare anche
te- gli diede un
bacio sulla fronte e uscì dalla stanza spegnendo la luce
mentre
Pecker era in cucina a discutere con suo padre.
-Io
non posso fargli da babysitter- ribatté il ragazzo -Ho
anch’io i
miei spazi e il mio tempo-
-Lo
so, ma non è di questo che ti volevo parlare-
rettificò l’uomo
-Voglio solo che tu la smetta di trattare così tuo fratello,
lo so
che non è facile accettare di avere un fratello minore,
anche io ero
geloso quando è nato vostro zio-
-Non
sono geloso! Io lo odio e basta! È fastidioso, non fa niente
tutto
il giorno, non va nemmeno a scuola!-
-Lo
sai che non possiamo mandarlo a scuola perché non abbiamo
abbastanza
soldi- (era l’unica scusa che potevo trovare per
dei ragazzini
che gestiscono un mercato nero senza destare sospetti a nessuno)
rispose seccato -Ascolta, dico che preferisco che tu tratti tuo
fratello con più rispetto, soprattutto ora che la situazione
in
quella fabbrica si sta facendo più preoccupante…-
il padre
s’interruppe da solo.
-Che
vuoi dire?-
L’uomo
ormai era rassegnato -Volevo cercare di non dirvelo per non farvi
preoccupare, ma il signor Barde ha intenzione di chiudere la fabbrica
perché inquina i fiumi-
-Ma
se ciò accadesse non troverete più un lavoro!-
Pecker iniziò a
mostrare preoccupazione.
-Stai
tranquillo Pecker- l’uomo appoggiò le mani sulle
spalle del figlio
-Vedremo cosa succederà domani, stiamo cercando di
protestare per
evitare che ciò accada e i sindacati sono dalla nostra parte-
-Quindi
potreste farcela, avete le carte in regola!- il ragazzo sembrava
rilassato, ma dentro era agitato.
-Andrà
tutto bene, tu pensa al tuo lavoro e mi raccomando non litigare
più
con Crow, intesi?-
-Ci
proverò-
La
mattina dopo Crow era di nuovo da solo in casa che giocava con un
kendama per ammazzare il tempo finché non si ruppe lo spago
e la
pallina rimbalzò per tutta casa.
Il
bambino si mise a rincorrerla finché l’oggetto non
ruppe la
finestra finendo nel giardino dei vicini oltre la recinzione.
“ Sono
spacciato, che faccio?” pensò il piccolo
terrorizzato per il
disastro, la sua mente proiettò il Corvo Torvo, con le
sembianze di
un bambino ibrido a un corvo, oltre la recinzione che si beffava di
lui “Che pessimo amico che sei!” pensò
infine.
Crow
si mise subito la sciarpa e appoggiò la mano alla maniglia,
ma nel
farlo ebbe qualche ripensamento ricordandosi di quando sua madre lo
aveva salvato in extremis da quel malintenzionato.
“ Mamma
ha detto che da allora non posso uscire…” ma gli
tornarono in
mente le provocazioni di suo fratello la sera prima
“Però devo
dimostrare che sono più uomo di quel Picchiarello! E poi
rientrerò
una volta finito!”
Crow
uscì di casa, gli sembrava strano anche per lui dopo tanto
tempo e
si avvicinò alla casa dei vicini.
Il
bambino suonò il campanello, ma non rispose nessuno,
proseguì per
un po’ finché il vecchio non gli tirò
dell’acqua con una
ciotola gridandogli -SPARISCI! STIAMO CERCANDO DI DORMIRE!-
-Pezzi
di…- disse per poi interrompersi “No, no,
ricordati quello che ha
detto la mamma, non ripetere quello che dice tuo padre quando
è
sotto stress finché non sarai più grande. O
almeno credo che abbia
detto così” controllò meglio la
situazione e pensò, a questo
punto, di scalare la recinzione e andare a riprendersi la pallina da
solo, peccato che una volta finito nel giardino si accorse che la sua
pallina era vicina al vecchio alano dei vicini che in quel momento
stava dormendo.
“ Mantieni
la calma, sei un uomo” si ripeteva avvicinandosi lentamente e
con
cautela, prese un rametto e provò ad avvicinare
l’oggetto
desiderato a sé, ma, appena lo prese, l’alano si
svegliò.
Crow
si paralizzò dalla paura per un momento finché
non pensò di
lanciare il rametto facendo così allontanare il cane da lui
e corse
via scalando di nuovo il recinto e avvicinandosi a casa, peccato che
accidentalmente si era chiuso fuori.
Il
bambino stavolta era disperato, ma notò che la finestra di
camera
sua era semi-aperta, fece un calcolo mentale veloce e si
arrampicò
sull’albero accanto, si aggrappò al ramo
più vicino alla stanza,
ma appena raggiunse la punta si spezzò facendo cadere
fortunatamente
Crow su un cespuglio.
La
pallina gli scappò di nuovo e, con il vento che si alzava,
rotolò
via e il bambino si mise a seguirla fino a raggiungere il mercato
dove si trovava in quel momento Pecker.
-Ecco
le mele che ha ordinato signora- disse nel frattempo Pecker che stava
consegnando la cassa ad un negozio di frutta e verdura.
-Lei
è proprio un bravo ragazzo- rispose la donna.
-Ho
sentito che ha una figlia, quanti anni ha?-
-Dieci-
-Oh-
il ragazzo sembrava deluso finché non sentì una
strana folata
dietro di lui, si voltò e si accorse che era Crow che stava
correndo
dietro la pallina e si mise a seguirlo concludendo -Mi scusi, ma devo
andare-
La
pallina rimbalzò per un po’ finché non
finì nella borsa di una
ragazza e Crow si buttò per recuperarla, ma la ragazza lo
spinse via
credendo che volesse derubarla finché non arrivò
Pecker.
-Crow!-
esclamò il ragazzo.
-Pecker?!-
esclamò infastidita la ragazza -Tu conosci questo bambino?!-
-Sì,
è mio fratello!- rispose tirando su Crow.
-E
gli hai insegnato tu a derubarmi?!-
-Non
volevo derubarla!- ribatté il piccolo -Una pallina
è finita dentro
la sua borsa!-
La
ragazza guardò la borsa, notò effettivamente la
pallina e gliela
restituì mortificata -Scusa, è che ormai non ci
si può fidare di
nessuno qui-
Crow
prese l’oggetto e guardò un momento suo fratello
-Già, forse è
così-
-Comunque,
io sono Marina, un’amica di tuo fratello, è
davvero un ragazzo
gentile- si presentò sorridendo.
-Non
direi- disse Crow -Ieri sera non ha fatto altro che insultarmi
dicendo che sono il più inutile della famiglia- Pecker, per
la
rabbia, gli tirò un pugno sulla testa esclamando -E
perché non è
vero?-
-Tu
tratti così i bambini?!- esclamò furiosa Marina.
-Ehm,
no è solo…- non ebbe il tempo di finire la frase
che la ragazza
gli tirò uno schiaffo esclamando -Non voglio più
vederti!- e se ne
andò via seccata.
Rimase
silenzio per un po’ finché Pecker non
iniziò a ribollire di
rabbia, in quel momento Crow stava cercando di allontanarsi
silenziosamente finché suo fratello non lo prese e lo tenne
sotto
braccio tenendogli immobili anche le braccia per poi dirigersi a
casa.
-Ti
ripeto che mi dispiace!- esclamò Crow durante il tragitto
agitandosi
per liberarsi dalla presa.
-Mi
dicono sempre di essere rispettoso con te! Ma tu mi rendi questo
impossibile!- ringhiò tenendolo stretto.
-E
sarebbe colpa mia?! Se tu la smettessi di trattarmi così
magari
anch’io potrei rispettarti!-
Pecker
aprì la porta e buttò Crow dentro dicendogli
-Adesso tu resti qui e
non fai storie!- e chiuse la porta con arroganza chiudendola a chiave
e lasciando il bambino di nuovo da solo.
Il
resto della giornata proseguì con un silenzio totale fino a
quella
notte buia e tormentata dalla neve che scendeva senza sosta, Crow
dormiva intanto, ma sentì un mormorio al piano di sotto,
andò a
controllare e vide che in cucina i genitori stavano parlando con
Pecker.
-Non
avete vinto la causa?- domandò sconvolto Pecker.
-Purtroppo
no- disse mortificato il padre che controllava i documenti che gli
avevano consegnato -Siamo stati tutti licenziati, la fabbrica
è
stata chiusa per sempre e abbandonata-
-Ma…ma…-
-Pecker-
disse la madre accarezzandogli il viso -Non ti angosciare, troveremo
un altro lavoro vedrai…-
-E
come?-
-In
un modo o nell’altro, tranquillo-
-Per
il momento dobbiamo solo sperare di riuscire a mantenervi- aggiunse
il padre -Per il momento è tutto nelle tue mani, quanto a
Crow,
avremo modo di aiutare anche lui-
Crow
aveva il magone in quel momento solo nell’ascoltarli e
sentirsi
così dipendete da tutti, come se fosse un peso,
così inutile come
diceva suo fratello.
Voltò
la testa verso la porta d’ingresso e vide di nuovo il Corvo
Torvo
davanti che gli disse -È il tuo momento, la
libertà comincia
adesso-
Fu
una questione di pochi secondi finché i genitori non
sentirono il
rumore della porta aprirsi e andarono a controllare notandola
spalancata.
-Presto,
vai a controllare al piano di sopra- esclamò il padre alla
madre
mentre Pecker restava paralizzato temendo già che cosa fosse
successo -Potrebbe essere entrato un ladro!-
La
madre andò a controllare velocemente a partire dalla camera
di Crow
accorgendosi che il letto era vuoto e uscì terrorizzata
gridando
-CROW! TORNA QUI!-
-Oh,
no!- il padre s’inginocchiò a terra scioccato
mentre Pecker
iniziava già a sentirsi responsabile.
Giuliz:
e questo è solo il primo capitolo di “Le Origini
del Corvo” con
i Corvi Torvi ancora bambini (anche se lo erano già ne
“Il
Richiamo dello Spettro”) e alcuni nuovi personaggi che
avevano già
fatto cameo in “Anime e Memorie”. Eh, ormai era da
un po’ che
non usavo più come idea di OC personaggi che hanno una
parentela con
un personaggio Canonico
Guglielmo:
Tutto qui?
Giuliz:
In realtà non so cosa dire qui se non beh, recensite se
volete
vedere il capitolo successivo come sempre ^^
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