Non
mi sarei mai aspettata di vederla arrivare a casa mia a cavallo,
è
tanto che non ci vediamo o parliamo e di certo non è me che
vuole
venire a trovare. Per un attimo, prima di essere irritata, sono
curiosa. Ross va spesso a casa sua a trovare lei e Geoffrey Charles,
non le basta? Perché si disturba a venire pure
quì?
Quando
Elizabeth ferma il cavallo, davanti a me, per un attimo rimango ferma
e attonita ad osservarla. E' bella ed elegante come al solito,
perfetta. Nemmeno la galoppata a cavallo è riuscita a
scompigliarle
i capelli o a sciuparle il vestito. Eccola, è lei la vera
lady, non
potrò mai competere con tanta perfezione. Ogni volta che la
vedo,
capisco perché in fondo al cuore Ross la preferisca a me. E'
talmente palese il perché!
Lei
mi guarda e anche se, come al solito, si costringe ad essere cortese,
scorgo astio e sfida nello sguardo che mi rivolge.
"Dov'è
Ross?".
"Non
è a casa" – rispondo, non abbassando lo sguardo.
Quasi
scocciata, lei mi tira un'occhiataccia. "Non ha ricevuto il mio
messaggio?".
Mi
guarda in un modo che non mi piace, come se mi stesse accusando di
qualcosa. Mi volto verso Prudie, tentando di salvare le apparenze.
"Prudie! Sai qualcosa di questo biglietto?".
"Certo
signora, l'ho consegnato io stessa nelle mani del signor Ross".
Mi
rivolto verso Elizabeth con sguardo che non ammette repliche. Voglio
che se ne vada, mi fa male vedermela davanti e sapere che mio marito
non aspetta altro che correre da lei e da suo figlio per giocare alla
famiglia felice, dimenticandosi di me e ancor peggio, di suo figlio.
Mi chiedo cosa le dia la convinzione di avere il diritto di poter
venire quì con questo tono, a reclamare le attenzioni di mio
marito,
a pretenderle! Forse però è meglio che non mi
faccia questo genere
di domande perché le risposte a cui potrei giungere mi
farebbero
sicuramente male.
Mantenendo
la sua freddezza e mal dissimulando la sua delusione, Elizabeth
annuisce. "Oh, probabilmente sarà stato molto occupato per
rispondere" – balbetta.
"Sì,
probabilmente è così" – rispondo a tono.
Lei
annuisce con classe, incassando il colpo, e per un attimo sono
contenta che si trovi per una volta a vivere quello che io vivo
sempre, ogni volta che so che Ross è con lei. Ma Elizabeth
non
strepita, non urla, lei è una signora.
Non
aggiungo altro, né un saluto né un invito ad
entrare per un the.
Voglio che se ne vada, che sparisca. O semplicemente, che Ross mi
guardi come guarda lei, che pensi a me come pensa a lei.
Elizabeth
se ne va senza un cenno di saluto, sul suo cavallo. Nemmeno io la
saluto, non ho voglia di essere né falsa né
cortese.
La
guardo allontanarsi, guardo quella figura così elegante e
raffinata
che galoppa come una perfetta amazzone e mi chiedo per quanto tempo
ancora Ross le resisterà. E se sarebbe stato davvero
così felice
con lei, se le cose fossero andate come sognavano entrambi da
ragazzini. Eppure conosco Ross e non è per gelosia che lo
penso, ma
mi sembrano così opposti, così incapaci di vivere
insieme giorno
per giorno fra le difficoltà e i colpi di testa di mio
marito.
Elizabeth sarebbe riuscita a vivere con la perenne paura di vedere il
suo uomo in prigione o impiccato? Sarebbe riuscita a stargli vicino
in ogni fallimento e nelle poche occasioni di gioia che le miniere ci
hanno regalato? Sarebbe riuscita a condividere con lui la
povertà?
Per quel poco che la conosco, mi sembrano così distanti e
inconciliabili loro due...
Eppure
si cercano ancora, non smetteranno di farlo. E so che nel momento in
cui cederanno, sarà da lei che vorrà correre e
restare.
E
di me e Jeremy, in lui, non resterà nemmeno l'ombra di un
ricordo.
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