Padre

di RedRose90
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CAPITOLO 1 VERSO VEGA

La ragazza osservava il deserto del Nevada chiedendosi se fosse riuscita ad attraversarlo tutto fino a Vega, una delle poche città che erano rimaste come pilastri della sopravvivenza del genere umano.
Erano passati venticinque anni dalla venuta degli angeli sulla Terra che avevano causato l’Apocalisse.
Venticinque anni di sofferenze, disperazione e sopravvivenza.
E lei se lo ricordava benissimo come se fosse ieri.
- Signorina, che facciamo?-.
Lei si girò verso la voce, ricordandosi improvvisamente che non era da sola, ma con una decina o poco più di sopravvissuti che lei aveva trovato in una città abbandonata.
Avevano vissuto lì nell’ombra per anni, finché gli 8ball non gli avevano trovati e lei era arrivata in tempo per salvarli.
E da allora nel suo lungo peregrinare in lungo ed in largo se lì portava dietro, ma quella situazione non poteva durare a lungo e così si erano spinti verso la strada che portava a Vega.
Era decisa a lasciarli a Vega e continuare la sua strada.
- Dobbiamo continuare- disse alla donna che le aveva appena parlato.
- Ne sei sicura?-.
- Si. Qui non possiamo stare-.
Erano in mezzo al nulla, se fossero passati 8ball od angeli sarebbero stati in pericolo.
La ragazza guardò in cielo limpido ed estrasse la pistola per prudenza.
Anche se il mondo umano era caduto, il pianeta era rimasto lo stesso e continuava ad andare avanti incurante di ciò che succedeva, quindi il deserto sarebbe stato caldo di giorno e freddo glaciale di notte.
La ragazza guardando la gente che si portava dietro si rese conto che non ce l’avrebbero mai fatta a superare il deserto senza perdere vite e così cercò la soluzione.
Vide delle auto abbandonate da venticinque anni e si chiese se con un po’ di fortuna avrebbero funzionato.
- Qualcuno si intende di auto?- chiese lei agli altri.
Due uomini alzarono la mano e con lei si incamminarono verso le auto e guardarono se funzionavano.
Per fortuna si e c’era ancora della benzina, abbastanza per avvicinarsi a Vega.
Ringraziando la fortuna salirono nelle auto e coloro che sapevano guidare, le fecero partire.
La benzina durò abbastanza da vedere in lontananza una sfavillante città viva che probabilmente doveva essere Vega.
Scesero dalle auto e passarono in mezzo a dei capannoni vuoti e molto sinistri.
La ragazza passò subito in testa e con la pistola in mano prese a puntare la canna verso i punti più oscuri, finché si ritrovò scaraventata a terra da un grosso e disgustoso 8ball volante che voleva farla fuori.
La ragazza sparò verso la creatura, centrando un ala e l’8ball si ritirò.
- Siete feriti? - chiese agli altri che scossero la testa – bene-.
Ad un certo punto, probabilmente richiamati dagli spari, furono circondati da militari della città che intimarono alla ragazza di gettare la pistola ed a tutti di alzare le mani.
La ragazza mollò la pistola, non ne valeva davvero la pena arrivare fin lì per essere crivellata di colpi dai buoni.
- Chi siete? Da dove venite? - chiese un militare più alto di grado al gruppo.
La ragazza rispose per tutti spiegandoli la situazione e lasciando basito il militare che non poteva credere che ci fossero in giro ancora dei superstiti.
Prima di farli entrare in città presero ad esaminarli con degli aggeggi per vedere se erano infetti.
Il gruppo passò senza che l’aggeggio suonasse, ma quando arrivò alla ragazza questo suonò, allarmando i soldati che la circondarono e le intimarono di inginocchiarsi e di mettere le mani dietro la schiena.
La ragazza ubbidì.




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