F l a r e s ▬ the fire's out but still it burns.

di shutupseaweedbrain
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Flares
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The fire’s out but still it burns

- Prologo.
 
 
 
La penna scorreva veloce sulla carta perlacea, con le parole in inchiostro nero che, mano a mano, diventavano sempre più fitte e confuse.
Il bagliore fioco della lampadina appesa al soffitto impediva al buio di riempire del tutto la stanza. Ma all'uomo seduto alla scrivania, con il viso quasi appiccicato al foglio tanto era immerso nella scrittura, non pareva importare: graffiava con forza le pagine del quadernino rilegato in pelle nera, come se trasformare la sua furia in parole fosse l'unica cosa in grado di placarla.

 
È davvero stupefacente il modo in cui la stirpe magica sia sopravvissuta fino ai giorni nostri, insediandosi nella nostra società ed avvelenandola poco a poco, ingannandoci con quei loro incantesimi da quattro soldi e nascondendo la loro identità, talvolta facendosi addirittura passare per uno di noi, facendosi passare per umani e non per i mostri, scherzi della natura quali sono.
I maghi stanno inquinando il nostro mondo, ne distruggono l’essenza alla pari delle peggiori malattie; la loro esistenza è innaturale, ed è per questo che doppiamo estirparli alla radice in quanto erba cattiva.
È inammissibile che in pochi, pochissimi, sospettino di loro, e che nessuno faccia nulla per eliminarli dalla faccia della Terra.
Mi ripugna che esistano luoghi di incontro per loro, che addirittura frequentino scuole in cui si dilettano nelle loro ripugnanti arti: è straordinario il modo in cui sono riusciti a creare una società nella società, e per quanto io sia restio ad ammirare qualsiasi cosa creata da costoro, ribadisco, è strabiliante.
Ma per quanto “meraviglioso” possa essere ciò, rimane un male, e in quanto male va eliminato al più presto; anzi, dovremmo sentirci minacciati dalla loro capacità di adattamento, in ogni luogo e situazione: adesso sono nascosti, ma poi? Chi dice che non rovesceranno il nostro governo, prendendo il comando una volta per tutte?
Serve qualcosa di mirato, qualcosa che renda la magia nient’altro che una semplice illusione fanciullesca: proprio come successe durante il Medioevo, quando i maghi e le streghe erano visti per i mostri che erano, e giustamente decapitati, bruciati vivi, torturati in ogni modo possibile e immaginabile.
Di certo, una volta che questo diario verrà letto dai posteri, ci sarà chi mi giudicherà barbaro, crudele, disumano, così come ci saranno coloro che mi comprenderanno, che comprenderanno il problema e che mi aiuteranno ad eliminarlo.
Ed è a loro che mi rivolgo, nella speranza di non combattere da solo contro quell'abominio che è la stregoneria: sarò lieto di essere ricordato come un eroe dopo averli sterminati tutti, dopo aver eliminato ogni singola goccia di sangue magico che scorre nelle vene di quegli individui, e la medesima sorte avranno coloro che mi seguiranno.
Che la caccia alle streghe abbia inizio.
L’inquisitore. 
 
E, una volta posata la penna, non si udì più nulla, se non il respiro affannato dell’uomo.
Era finalmente arrivata l’ora di agire.
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Un urlo disperato lacera il silenzio, mentre sempre con più foga il boia affonda la lama nelle carni della ragazza.
Uno, due, tre colpi d'ascia, e il capo rotola a terra, ai piedi dell'uomo seduto sul trono: egli, una volta allacciatosi il mantello purpureo, osserva pieno di ribrezzo il corpo privo di vita, per poi voltare gli occhi verso il cranio sporco di sangue.
Macchie color cremisi insudiciano il pavimento, e gli occhi vitrei della ragazzina, rimasti spalancati, sembrano quasi seguire i suoi movimenti, accusandolo in silenzio. Athelstan si gira, ignorando quelle iridi scure che fino a poche settimane fa era certo di amare, e si rivolge al boia, l'ascia ancora in mano come se fosse speranzoso di spargere altro sangue, la tunica una volta nera adesso sporca di rosso.
«Se lo merita.» sentenzia, e l'omaccione non può far altro che annuire convinto. «Adesso andiamo. Staneremo Godric e tutti gli altri entro domattina.»



 



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[ ..... fate finta che ci sia un saluto figo e originale dai, che io non so mai come iniziarli gli angoli autrice.... ]
Allora, credo che questa sia la terza volta che pubblico questa storia. Forse la quarta. Probabilmente è la quinta, ma finalmente ho trovato l'ispirazione e il prologo non mi fa schifo come le altre volte (!!!).
Dunque, so che il prologo è cortissimo, ma i prossimi capitoli saranno moooolto più lunghi, così lunghi che vorrete sul serio prendermi a bastonate, anche se gli aggiornamenti saranno piuttosto lenti, tipo ogni due/tre settimane, visto che trovo a malapena il tempo di respirare, sigh.
So che per adesso la situazione è piuttosto confusa, soprattutto l'ultima parte, ma ha tutto un perché ed una sua importanza, e man mano verrà tutto svelato --- e dei, non vedo l'ora di continuare perché sono tre anni che lavoro su questa storia e spero davvero di fare un buon lavoro.
Per il titolo ho preso spunto da "Flares" dei The Script, che è una delle mie canzoni preferite, se non l'avete ascoltata fatelo subito perché merita!!
E nulla, spero che vi sia piaciuta e per ogni cosa (critiche e bla bla bla) io sono qui! *emoji carina*
A presto, 
Francesca.



 
 




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