Fanfiction scritta su richiesta specifica. Era la prima
volta che scrivevo su Zell... il committente ne è stato
soddisfatto e quindi io sono felice. Spero piaccia anche a voi tutti.
Disclaimer: FFVIII e tutti i personaggi sono proprietà
Square Enix (ex SquareSoft)
Una treccia d'amore
Le piaceva il profumo dei libri, l'odore della polvere che ogni tanto
si trovava a soffiare via dalle copertine dei volumi meno consultati.
Le piaceva anche solo sedersi su uno dei tavoli appoggiati contro il
muro, portando con sé qualche tomo da leggere immergendosi
in mondi nuovi di romanzi, imparando magie, leggende e storie del
continente ove viveva e di quelli che lui aveva visitato.
Lui, il ragazzo che le piaceva, da sempre. Era un segreto che si era
tenuta dentro per tanto tempo. Si era limitata a guardarlo da lontano,
ad aiutarlo nelle sue missioni e in gran segreto a intrufolarsi nella
mensa per preparare qualche panino in più, che gli faceva
trovare la sera nella sua stanza insieme ai libri che di giorno veniva
a chiedere. Nessuno dei suoi compagni lo sapeva ma Zell leggeva,
leggeva parecchio. La ragazza aveva scoperto il suo nome proprio grazie
alle tag nei tesserini dei libri presi in prestito dalla biblioteca.
Quel nome le era capitato più volte tra le mani e aveva
cominciato a domandarsi chi fosse. Per essere onesti non dovette fare
chissà che indagine per capire di chi si trattasse...la
chioma bionda di Zell era ben conosciuta nel Garden. Si erano
conosciuti così, scambiandosi informazioni sui libri e la
ragazza giorno dopo giorno si era trovava sempre più ansiosa
nell'attendere di vederlo varcare la porta della biblioteca.
Era stata contenta di essere riuscita a procurargli quella rivista che
tanto gli interessava.
“Prima di
partire... o la sera, leggilo un po'... Ti ricorderai di me! Mi basta
questo...... Sono felice così, mi basta... solo questo...
Scusa, forse parlo troppo!”
Gli aveva detto e ne aveva ricevuto in risposta un'espressione che non
avrebbe dimenticato mai. Nessuno sapeva che dopo quell'incontro Zell
l'aveva cercata, per farle vedere, a lei in esclusiva, la sua nuova
arma e in quell'occasione l'aveva abbracciata per la prima volta
ringraziandola di nuovo per la rivista. Avevano cominciato a
frequentarsi poco dopo e ancora oggi dopo qualche mese a lei sobbalzava
il cuore quando lo vedeva entrare in biblioteca per salutarla.
Pensava che sarebbe sempre andata bene. Lui sembrava sincero, anche se
era timido e non dimostrava mai in pubblico troppe attenzioni nei suoi
confronti. Forse si era sbagliata, forse non era lui quello
giusto...quella mattina aveva cominciato a nutrire questi dubbi che la
stavano corrodendo dentro.
Doveva essere un giorno come tanti. Zell era venuto a salutarla e
stavano chiacchierando tranquillamente quando il comandante Squall
entrò in biblioteca seguito dalla sua ragazza, ormai
trasferita definitivamente al Garden da qualche tempo a quella parte.
Per un momento non l'aveva riconosciuta e anche Zell dovette avere due
secondi di incredulità. Se il comandante era riconoscibile
nonostante la divisa da SeeD che tanto raramente ormai utilizzava, lei
era di uno splendore mai visto. Portava un lungo vestito rosso con un
grande spacco laterale. Al collo luccicava la sua inseparabile catena
dove tintinnavano due anelli e i capelli erano racconti in un elegante
treccia.
Alla ragazza non sfuggì lo sguardo ammirato con cui Zell
guardò Rinoa avanzare alle spalle di Squall e di certo non
poté non notare quando lui le si fece vicino velocemente.
«Rinoa non ti avevo riconosciuto...Quella
pettinatura...»
Solo la voce di Squall aveva bloccato il continuo del commento di Zell
e la ragazza al di là del bancone lo aveva notato con
dolorosa facilità.
«Stiamo per dirigerci a Esthar e in quanto la regola impone
che le delegazioni siano di almeno 3 membri del Garden abbiamo bisogno
di un altro elemento. Vorresti venire?»
Zell si volse verso Squall con fare interrogativo «A Esthar?
è forse successo qualcosa?» chiese con
preoccupazione.
Squall lo osservò qualche secondo prima di sospirare
rumorosamente scostando lo sguardo. Il giovane sembrò non
capire, ma quando Rinoa con una piccola risata gli si fece vicino
poggiando una mano sulla sua spalla, tutto fu più chiaro.
Zell si voltò nel momento in cui sentì la mano
della ragazza toccarlo gentilmente. Rinoa si portò l'altra
mano a coprire le labbra
«Non è nulla Zell... semplicemente Mr Loire vuole
conoscermi...»
Zell rimase basito un secondo. «Mr Loire?...Ah - si
illuminò all'improvviso - Laguna? Come mai Laguna
vuole....aaaaaaaah» concluse poi finalmente capendo il vero
motivo del viaggio.
«Allora vieni o no?» tagliò corto Squall
per tentare di nascondere l'imbarazzo.
«Beh...io veramente...»
Rinoa gli fu davanti con le mani giunte «Per favore Zell, ci
terrei ci fossi anche tu, perché sai... in fondo
è anche grazie a te se....» lasciò
intendere la ragazza toccando l'anello più grande che
pendeva dalla sua collana d'argento.
Squall li guardò un po' imbronciato, fermo sul suo posto,
ignorando che sul volto della ragazza dietro il bancone della
biblioteca si stagliasse un'espressione simile alla sua.
«uhmmm ok d'accordo, ma lo faccio solo per te
Rinoa» concluse Zell battendosi il pugno sulla mano aperta.
A quella decisione l'applauso di Rinoa e l'annuire di Squall furono
coperti dal rumore di un libro che si chiudeva con forza.
Si voltarono tutti, notando la ragazza raccogliere i vari tomi posti
sulla scrivania e incamminarsi verso l'uscita con passo deciso.
«Dove vai?» chiese Zell seguendola con lo sguardo.
Lei non lo guardò, si limito a far presente come fosse
finito il suo turno e con quelle poche parole si dileguò,
sparendo dietro le porte della biblioteca.
Squall non se ne curò, passo a fianco dell'amico
ricordandogli che tra due ore sarebbero partiti e si sarebbero dovuti
trovare fuori all'entrata del Garden. Zell annuì
macchinosamente registrando solo per un secondo il tocco di Rinoa sulla
schiena e la sua voce che gentilmente gli diceva
«parlale» prima di seguire i passi di Squall e di
uscire dalla sala lettura.
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Era passata un'ora da quell'episodio e la ragazza era ancora chiusa
nella sua stanza, seduta alla scrivania con il capo appoggiato sulle
braccia che riposavano sul legno freddo del tavolo. Si era illusa? o
forse semplicemente era quello il suo destino? Magari avrebbe dovuto
accettare la proposta di quel SeeD snob che ci aveva provato con lei
qualche tempo fa.
«Aaaah ma che vado a pensare? sono davvero arrivata a farmi
pietà da sola?» pensò chiudendo gli
occhi per un attimo.
In quel momento sentì bussare alla porta. Si alzò
di colpo ricordandosi di aver chiuso a chiave nella fretta e che
probabilmente la persona all'esterno fosse la sua compagna di stanza
rimasta chiusa fuori.
Andò ad aprire e rimase stupefatta nel vedere la bionda
chioma di Zell sbucarle d'innanzi.
«Ah eccoti!» le disse lui con un sorriso.
Lei lo guardò e per un'istante pensò di
chiudergli la porta in faccia, ma la volontà del cervello
non riuscì a battere quella del cuore quindi rimase
lì, in silenzio, ad aspettare.
Zell sembrò faticare a trovare le parole continuando a
saltellare sul posto con fare agitato. Se non fosse che le sanguinava
il cuore avrebbe riso a quella vista, era adorabile vederlo indeciso
sul da farsi e imbarazzato su cosa dire. Probabilmente stava cercando
il modo di scaricarla, pensò quindi di agevolarlo.
«Non dovevi accompagnare il comandante e Miss Heartlly a
Esthar?» chiese con tono distaccato.
Zell si illuminò, come se aspettasse proprio quella domanda.
«Si! Esattamente e mi domandavo....vorresti con
noi?»
Quella richiesta la prese alla sprovvista e si ritrovò a
notare di aver allontanato la mano dall'interruttore della porta
automatica.
«Io?» chiese
«Ovvio! - rispose lui con un sorriso compiaciuto -
sai...Squall e Rinoa sono una coppia e di andare ad accompagnarli da
solo...si insomma...capisci, no?» cercò di
spiegare grattandosi la testa nel mentre.
«Per favore!» concluse pregandola con un inchino.
Lei sospirò pensando che era davvero una scema, ma
semplicemente ancora una volta si ritrovò a rendersi conto
che non riusciva a dirgli di no... e quindi accettò.
Il giovane alzò la testa al suo assenso e
cominciò ad esultare. Le prese le mani e le chiese di
trovarsi all'entrata tra mezz'ora. Annuì ancora una volta e
solo dopo che Zell le strinse ancor più la presa allora
lasciò andare le mani e vide il ragazzo allontanarsi
salutandola e sparendo lungo il corridoio.
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Mezz'ora dopo era all'entrata in attesa, ma con sua sorpresa i primi ad
arrivare furono il comandante e Miss Heartlly. La ragazza
notò subito che la principessa, come si usava chiamarla tra
le giovani SeeD, non aveva più capelli raccolti come qualche
ora prima. Ora erano sciolti e lunghi lungo le spalle, così
come li portava sempre.
«Oh Zell è riuscito a convincerti allora - le
disse lei quando i loro sguardi si incrociarono - sono felice che venga
anche tu. Mi darai man forte con questi due soldati» rise
avvicinandosi a lei. «sai - continuò notando che
anche la ragazza non portava la sua classica treccia castana - Zell
prima mi ha preso in disparte pregandomi di non farmi la treccia...lo
ha chiesto anche a te?»
La ragazza la guardò cercando di registrare le informazioni
ricevute e dopo pochi istanti cominciò a ridere
«Quello scemo.... mi dispiace, non avrebbe dovuto...vede la
treccia è...»
«Rinoa!» la voce di Squall distolse le due ragazze
dalla conversazione e costrinse l'interessata a scusarsi per poter
raggiungere il comandante che richiedeva la sua presenza.
L'altra ragazza la guardò allontanarsi e notando i capelli
muoversi al vento liberi le venne nuovamente da ridere. Zell era
veramente uno stupido, un adorabile stupido... commentò fra
sé mentre dietro di lei cominciò a sentire passi
di corsa. Si voltò e lo vide correre lungo il corridoio.
Aveva indossato la divisa da SeeD e per la giovane bibliotecaria non
c'era visione più impeccabile. Non importava che, una volta
arrivato, lui gli fosse davanti tossendo per riprendere fiato dalla
corsa, non importava che quella divisa avesse bisogno di una stirata in
alcuni punti, non importava perché il ragazzo di fronte a
lei era il gallinaccio scemo che aveva imparato ad apprezzare e amare
fin dal momento in cui aveva letto il suo nome nelle tessere dei libri
presi a noleggio.
Era Zell, il suo stupido Zell.
E quando questo riprese fiato lei gli si fece vicino. «Sei
uno stupido. Non c'è bisogno che impedisci a tutte le altre
ragazze di intrecciarsi i capelli»
Zell la guardò ridendo «Hai ragione - le disse
prendendole la ciocca di capelli castani e cominciando a intrecciarla -
in fondo la sola vera ragazza con la treccia sei tu.»
concluse con un sorriso imbarazzato.
Lei arrossi di colpo e non si curò di lasciarlo finire di
intrecciarle i capelli, lasciò che fosse il cuore ad agire,
stringendolo a sé in un abbraccio che sapeva prima di tutto
di rispetto e affetto. Ora poteva essere sicura che sarebbero sempre
stati legati, nella loro treccia d'amore.
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