Natale

di MadogV
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Mi ricordo ancora quanto ero buffo con quegli occhialetti alla Harry Potter, non avevo che 14 anni allora.

Non avevo che 14 anni, ma la vita se ne frega sempre, di tutto, di tutti.

Per natale tutti avrebbero avuto il cellulare ultimo modello o la consolle di ultima generazione, perfino Gennarino avrebbe avuto quello che voleva, ma io no; io non avrei avuto quello che volevo, ma non lo sapevo ancora.

Ricordo ancora tutto con precisione: era il 18 dicembre, uno dei più nevosi che si fosse visto, ma non il più freddo e tutta la città era in super-lustro con decorazioni, festoni e luci; in definitiva tutta la città sembrava uno stramaledetto albero di Natale.

Avrei avuto anche io i miei regali di Natale, ma non quello che adoravo ricevere ogni anno.

Quella mattina la neve era caduta così fitta, che la scuola non aprì e io rimasi a casa a leggere. Io amo leggere, come amo tante cose che altri non apprezzano, in special modo quel regalo che spesso si fa a Natale.

Ero così immerso nella mia lettura, immaginando di cavalcare nei campi del Pelennor insieme ai numenoreani, da non accorgermi del continuo andirivieni di mia madre davanti alla mia porta.

Poi la porta si aprì e lei entrò, con gli occhi gonfi di pianto; mi guardó, ristette e poi parlò: “Vincenzi, quest’anno non avrai il maglione della nonna.”

E io capì.





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