Titolo:
Lucky Uke
Autore:
Liberty89
Genere:
Erotico
Rating:
Arancione
Personaggi:
Riku, Vanitas
Avvertimenti:
PWP, OOC, Yaoi, Lime, One-shot, AU
Note dell’autore:
Sì, salve, sono risorta! Speravo anch’io di
risorgere con qualcosa tipo un capitolo nuovo della mia long-fic, ma
abbiate pazienza. E abbiate pazienza pure per il contenuto di questa
fic, mi si presentano davanti agli occhi immagini con Riku e Vanitas
assieme e io non ho potuto fare a meno di scriverci sopra, e purtroppo
Vanitas è venuto un pochetto (?) OOC e forse un po' "fuori
posto" (?). Per il titolo si ringraziano i suggerimenti inchioda-pc
della mia Gemellina
<3 Come vedete i danni più grossi non li faccio di
certo da sola <3
Buona lettura!
Disclaimer: i personaggi di questa
fic non mi appartengono e la fic non è stata scritta a scopo
di lucro.
Lucky Uke
Non era possibile che ogni volta finissero per stravolgere il posto in
cui capitava di fare l'amore. Insomma, che il letto finisse in un
confuso mucchio di lenzuola, coperte e coprimaterasso era plausibile,
che il divano perdesse i cuscini e loro finissero poi sul pavimento
-sopra i cuscini e spostando il tavolino- un po' meno. Vanitas
però non era troppo sorpreso, dopotutto tra due maschi alfa
come lui e Riku era sempre difficile trovare un equilibrio tale che
permettesse a uno di dominare sull'altro. A loro comunque piaceva
così, quindi non c'era di che preoccuparsi. Sistemare il
pandemonio che si trascinavano dietro ogni volta restava una seccatura.
Alla fine tra baci, morsi, vestiti gettati ovunque e continui cambi di
posizione, quella volta aveva vinto l'argenteo e Vanitas
accettò il suo ruolo di passivo, stringendo le ciocche
chiare dell'altro tra i pugni e arricciando le dita dei piedi quando
una spinta più forte data nel punto giusto lo
lasciò senza fiato.
Riku era l'unico a cui permetteva di vederlo in quelle condizioni:
abbandonato al piacere, alla completa mercé di qualcun
altro. Sapeva che per lui era lo stesso, condividevano il medesimo
segreto -i loro amici ancora facevano supposizioni e ipotesi sulla loro
vita di coppia talmente fantasiose che neanche i complottisti- quindi
non aveva nulla di cui lamentarsi. Se fosse stata un'altra persona,
probabilmente non avrebbe mai accettato una relazione del genere.
Un bacio sul pomo d'Adamo lo fece rabbrividire e sospirare. Dove lo
avrebbe trovato poi, un altro ragazzo che in meno di sei mesi aveva
scoperto tutti i suoi punti più sensibili? Sconosciuti
persino a Vanitas stesso per di più. Che diavolo gli fregava
di fare l'attivo se come passivo bastava un semplice bacio sulla gola a
mandarlo in estasi completa?
L'argenteo sorrise per poi lasciare una scia di morsi sul collo esposto
di Vanitas. Mandarlo in delirio in quel modo gli piaceva da morire, i
sospiri e i gemiti contro il suo orecchio erano incredibilmente sexy e
sapere di essere l'unico a goderne lo faceva andare fuori di testa.
Aumentò velocità e forza dei suoi movimenti,
stimolando l'erezione del compagno seguendo lo stesso ritmo e in breve
il suo orecchio poté bearsi di un roco ed eccitante concerto
di libidine.
Quando si risvegliò, Vanitas si accorse subito di avere
addosso i boxer e di trovarsi sul divano, anziché sul
pavimento. Si guardò un po' in giro e notò con
sollievo che il salotto era tornato al suo originario stato di ordine.
Almeno non gli sarebbe toccato rimettere tutto a posto.
Si tirò a sedere con uno sbadiglio sonoro ed enorme, e nel
riaprire gli occhi dorati trovò una tazza di tè
fumante che attendeva solo di essere presa. La accolse con premura tra
le mani fredde e si girò a guardare Riku -completamente
vestito- che gli sorrideva con affetto.
-Grazie.- mormorò con voce arrochita prima di farsi rubare
un bacio a fior di labbra.
-Di nulla.-
Seriamente, dove lo trovava un altro ragazzo che dopo aver fatto
l'amore rassettava la stanza, lo lasciava dormire e gli faceva trovare
pronta una tazza di tè? Per fortuna, l'unico esemplare al
mondo sembrava esserselo preso lui.
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