Wicked Game

di OneVision
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Tardo pomeriggio.
 Le luci natalizie spadroneggiano per la via con il loro blu tenue,facendo venire voglia ai passanti di stare lì a naso alzato a contemplarle sotto il freddo.
Un gruppo di studenti esce contento da quel portone,un altro si trascina stancamente verso una panchina o scappa via salutando i colleghi,un altro ancora maledice la giornata prendendo un tiro di una sigaretta agognata da tutto il pomeriggio.
 
E’ qui che sono io.Magari la giornata non è neanche stata così terribile,ma sono lì anch’io.
Lo sbalzo di temperatura tra dentro e fuori mi costringe a coprirmi meglio,c’è già troppo freddo per i miei gusti.
Cerco con fatica il pacchetto di sigarette e l’accendino nello zaino,e ti vedo.
 
Sei fermo lì,all’ingresso.
Assorto nei tuoi pensieri più grandi di me,stai fumando;hai quella grazia naturale che acquisisce una persona con l’età,quel dannato fascino.
Vorrei tanto parlarti ma non ne ho il coraggio,mi ridurrei a balbettare qualcosa di stupido sul tempo,su quanto faccia freddo oggi,e luoghi comuni del genere.
 
Finalmente accendo la mia sigaretta,faccio un tiro e credo di sentirmi meglio.
Ci stiamo guardando,adesso,e non riesco a distogliere lo sguardo.Vorrei dare un senso a quello sguardo,vorrei sapere cosa stai pensando.
 
Perché tu,cosa penso quando ti guardo,lo sai già.
 
Per tutto il tempo in cui godiamo le rispettive sigarette,distogliamo lo guardo poche volte.
Mi guardi,ti guardo.Non riesco a muovermi.
 
Poi finisci,ed entri.Rimango lì.
 
Ci vediamo la prossima volta.Solito posto,solita ora.




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