Volti felici, corpi abbracciati, qualche lacrima. Un ricordo.

di lapoetastra
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Sorridono, uno di quei sorrisi aperti e sinceri che sono in grado di illuminare una giornata e scaldare un cuore.
Sorridono, abbracciati stretti gli uni agli altri, un incastro perfetto come pezzi di un puzzle.
È al completo, la squadra.
Dal primo all’ ultimo, da Gideon a Rossi, uniti a formare una catena umana di amicizia e rispetto.
Spencer piange, di fronte a quella vista, di fronte al ricordo dolorosamente costante di tutti coloro che se sono andati, negli anni, di tutti quelli che hanno lasciato la squadra ed abbandonato lui, ed i cui volti stanno iniziando a sfumare come un tratto esile di matita su della carta scurita dal tempo, nella sua memoria eidetica.
E Spencer è ormai convinto di non aver più lacrime a disposizione, ma poi piange ancora un po’.
Vorrebbe distogliere lo sguardo, ma non riesce a smettere di osservare l’unica testimonianza dell’unione perfetta e totale della loro squadra, che ora non si potrà più ricreare, adesso che Gideon è morto, Prentiss si è rifatta una vita, e Morgan ha scelto di dedicarsi al suo ruolo di padre.
Solo un ricordo impresso su carta lucida, può testimoniare che una volta erano tutti insieme.
Ma quando Spencer esce dalla stanza troppo fredda e vuota, un refolo leggero come un respiro giunge dalla finestra semiaperta.
E la foto di tutti loro, sorridenti ed abbracciati, esposta sul muro spoglio come un trofeo, cade a terra.
Il vetro, nell’impatto violento e devastante con il suolo, si scheggia, distruggendo volti felici, sfumando le figure strette le une alle altre.
Cancellando, per sempre, il ricordo di un passato che mai più potrà tornare, e l’unità di un gruppo che adesso è definitivamente ed inevitabilmente andata perduta.




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