I
personaggi Descritti appartengono a J.K.Rowling, io li ho solo
riadattati per questa vicenda. Ogni personaggio, nome o qualsiasi
riferimento non è usato a scopo di lucro.
Capitolo I
Grimmauld
Place, Londra, tarda primavera 1996.
Odiava tutto ciò, non avrebbe mai voluto trovarsi in quella
situazione. Non spettava a lui.
Non era così che se l’era immaginato,
né sarebbe dovuto mai accadere.
oOoOoOoOo
Grimmauld
Place, Aprile 1996.
Notte
fonda..quasi mattino.
Le
ultime ceneri di un fuoco ormai spento, che emanava gli ultimi bagliori
rossastri. Accanto a loro, vuote, bottiglie di vino elfico e
firewhisky giacevano abbandonate, spargendo resti del loro sangue su
quello che una volta doveva essere stato un sontuoso tappeto.
Sguardi
persi nel soffitto a volta, ma che miravano ben oltre.
All’improvviso
uno dei due si alzò di fianco guardando l’amico,
ben sapendo che non dormiva, rompendo il silenzio assordante di ricordi
con poche parole che riecheggiavano il suo sguardo.
-”Sai,
Moony, ho fatto testamento”
L’altro
uomo , con movimenti lenti ed incerti, che tradivano il non pieno
possesso delle sue facoltà motorie, sollevò la
testa dal tappeto quel tanto da guardare il volto del suo amico,
aggrottando le sopracciglia e gesticolando in maniera strana:
-“Testamento?
Sirius, perché mai? Hai voglia di abbandonarci? Di
già?”
-“Ma
no, lupastro, cosa hai capito!”
Sirius
si era allontanato. Ora in piedi guardava i primi bagliori del nuovo
giorno alla finestra. Doveva essere davvero tardi..o presto.
Anche
lui trovò la forza di sollevarsi su un fianco, per
continuare a mantenere un contatto con il volto dell’amico,
che intanto si era rabbuiato, tornando ad essere per qualche istante
l’ombra dell’uomo, il teschio dalla pelle tirata e
dagli occhi spenti, il vampiro che era sopravvissuto lì dove
altri avevano fallito. Poi si girò, velocemente
così come si era alzato,gli occhi due tizzoni ardenti,
avevano ripreso vita:
-“Però..non
si sa mai! In fin dei conti..sono sempre un evaso ricercato, io. E poi,
a dirti il vero..ho uno strano sentore in questo
periodo…”.
Doveva
sdrammatizzare la situazione. Si sollevò a sedere ancora
gesticolando come uno che ha perso il senno (maledetto alcol, sono
troppo vecchio per sbronzarmi ancora, e pensare che la prima volta era
stata colpa loro!) e volgendosi verso l’amico vestito di nero
farfugliò: -“No, vecchio mio, se ti è
capitato di vedere un bestione nero pulcioso non era il Gramo, ma solo
Padfoot che ti guardava allo specchio!”
Un
mugolio..seguito da un allegro abbaiare, e prima che se ne rendesse
conto fu assalito da un enorme cane nero. Padfoot si vendicava.
-
No, brutto cagnaccio! Lasciami! Mollami!!Oh, l’hai
voluto tu!”
Ora
c’era di nuovo lui, Sirius.
Il
lupo e il cane si azzuffarono in salotto, sebbene fossero nella loro
forma umana, per lungo tempo. Dimentichi della malinconia notturna fin
quando una Tonks sconcertata non irruppe nella stanza.
oOoOoOoOo
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