E
rieccomi.
Questa doveva
essere una piccola flash, ma la mia grafomania pare star tornando in
piena potenza.
Inoltre, anche
se il prompt indica una AU, ho voluto utilizzarlo per mostrare questi
due personaggi quando erano ancora dei deliziosi bimbi (??) visto che
nella serie regolare non si vedono mai così. Oh beh, ci sono
io che rimedio alla fine, no? ~
Iniziativa: Questa
storia partecipa al contest “Christmas Game! Puzzle
Time!” a cura di Fanwriter.it!
Numero
Parole: 717
Prompt/Traccia:
Children!AU
La osservava già da
diversi giorni, nascosto tra le fronde degli alberi. Sicuramente quello
era il suo posto preferito per allenarsi, dato che non era certo la
prima volta che la trovava lì sempre alla stessa ora.
Chiunque con la comune
morale popolana lo avrebbe sicuramente sgridato, per simile mansione,
ma Sasuke sapeva che anche quella innocua attività di
spionaggio gli sarebbe valsa le congratulazioni del suo maestro, almeno
per una volta. Era un apprendista ninja,
lui.
E lei, quella strana
bambina, aveva destato il suo interesse.
Era la prima che vedeva
qualcuno con simile colore dei capelli. Splendevano come il sole
d’estate, lisci e lucenti, e gli facevano venire voglia di
afferrarli per poterli guardare meglio. Erano state quelle ciocche
dorate ad aver attirato la sua attenzione in un primo momento. Non
doveva stupirsene, sapeva che le apprendiste kunoichi
ricevevano un addestramento completamente diverso, molto più
malizioso e venefico del suo, ciononostante Sasuke non aveva resistito
alla tentazione di spiarla per qualche manciata di minuti, prima di
dirigersi alla propria lezione. E la cosa si stava protraendo nel corso
della settimana.
Aveva il corpo ancora
piccolo, ma maneggiava i kunai
con una certa grazia – anche se Sasuke percepiva che quelli
fossero pericolosi quanto quelli che scagliava lui durante
l’addestramento – nonostante
l’espressione contrita e quasi imbronciata sul suo volto. Era
brava, gli bruciava ammetterlo, soprattutto se pensava che sicuro fosse
di qualche anno più piccola di lui. Simile cosa non gli
piaceva, ed era quasi tentato di uscire allo scoperto per prenderla un
poco in giro. Purtroppo per lui, la sua ambizione pare essere presto
fermata.
Da un kunai. A pochi
centimetri dal suo orecchio.
Sasuke deglutisce, in
cerca della provenienza di esso, e la trova. Era lei. Lo vedeva, stava
guardando nella sua direzione.
« Non
è buona educazione spiare, cretino! » Sasuke
deglutisce, capendo che lei l’ha davvero scoperto, e alza le
mani in segno di resa.
« Nemmeno
lanciare kunai. » replica divertito, nonostante
l’improvviso sudore freddo. Era disarmato, mentre quella
piccola volpe era ancora pienamente attrezzata. Non era troppo
intelligente provocarla, ma non aveva resistito alla tentazione. La
scintilla negli occhi di lei, chiari anch’essi, lo spaventa
non poco.
« Almeno esci
allo scoperto. » gli intima la bambina, puntando un altro
kunai con la seria intenzione di lanciarlo, e sicuramente colpirlo
questa volta. Sasuke ridacchia, nervoso, ma le obbedisce saltando
giù dal suo non così sicuro come credeva
nascondiglio. Avrebbe dovuto lavorare molto su quell’aspetto,
se persino una bambina riusciva a scoprirlo con tale
facilità.
Da vicino gli appariva
ancora più piccola. La trova improvvisamente adorabile.
Lei lo fissa, senza
proferire parola, e poi prende fiato, appoggiando le mani sui fianchi
come faceva la sua okaa-san quando voleva sgridarlo. «
Allora? »
«
‘Allora’ cosa? »
«
Perché mi spiavi? »
« Non ti
spiavo. » l’occhiataccia spinge Sasuke a deglutire,
perché lei aveva ragione e lui era nel torto marcio. Ma non
l’avrebbe certo ammesso, soprattutto non a quella strana
fanciulla. La bambina bionda sbuffa, sistemandosi qualche ciocca della
frangia dietro l’orecchio come fosse una donna vissuta, e
torna ad osservarlo.
« Allora
vattene. Mi distrai. » brontola, e facendolo appare ancora
più adorabile. Sasuke deve reprimere le sue risate, conscio
che quella ha ancora in mano delle armi che saprebbe usare per aprirlo
facilmente in due.
« Chi
è il maleducato adesso? » la scintilla negli occhi
di lei torna, forse più cocente di prima, ma ormai lui ha
sviluppato dei sentimenti così fraterni per quella piccola
cosina bionda che inizia a non darci nemmeno più importanza.
Il vento smuove le fronde degli alberi, rendendo
all’improvviso la loro situazione molto imbarazzante.
E’ in quel
momento che Sasuke realizza che per simile siparietto sicuro era
già in ritardo per la sua lezione. Sbianca, immaginandosi
già la severissima punizione a cui l’avrebbe
sottoposto il sensei, e decide che doveva muoversi se non voleva
peggiorare ulteriormente la propria posizione.
La bambina gli sembra
all’improvviso arrabbiata, perché ha notato che
sta per andarsene senza nemmeno una parola di commiato. Sasuke le tocca
la testa e lei si lascia sfiorare quella zazzera di fili dorati senza
protestare.
« Io mi
chiamo Kasuga. » mormora, dopo qualche esitazione. Lui le
sorride, soddisfatto della piccola concessione da parte di quella
particolare bimba.
« Sasuke. Sarutobi Sasuke.
»
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