Illya è ubriaco di odori e suoni.
Nell'O'Donoghue's Pub tra ghirlande di Natale e cameriere festose,
anche le pareti profumano di stout nere. Non è, però, la
birra a dargli alla testa: le sue vene pompano sangue e vodka,
l'alcol non è suo nemico.
È Gaby nel suo vestito rosso. Sono le piccole collinette del suo
seno, dolci pendii in cui la lingua e le mani del russo si
perderebbero volentieri. È il modo in cui gli siede sulle cosce e le
sue dita gli camminano sul petto, tentandolo – e quand'ormai sta per
esplodere, quando le mani le hanno afferrato, dure, i fianchi, Gaby
avanza il colpo di grazia.
«Fai il bravo e stanotte potresti scartare il tuo regalo.» |