The cursed children

di fri rapace
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Prologo

 



La clinica era una struttura discreta, mattoni scuri e tetto spiovente, identica alle abitazioni circostanti abitate dai Babbani. Circondata da una siepe alta e perfettamente squadrata, accoglieva quelle famiglie di maghi che non potevano servirsi del San Mungo o affidarsi a Guaritori privati per motivi di segretezza.
Quella notte erano state ricoverate due streghe, entrambe si erano presentate all'accettazione con dei documenti fasulli. Il mago che le aveva registrate non aveva battuto ciglio, i Galeoni erano stati incassati prima del ricovero.
La donna più anziana, accompagnata dalla sorella, storse le labbra quando vide il locale dove avrebbe dato alla luce il figlio.
“Questo è un affronto!” esplose, scuotendo con veemenza i lunghi e spenti capelli scuri.
La Guaritrice Scott le sorrise gentilmente.
“Qual è il problema, signora White?”
La strega vagò lo sguardo per il locale: pareti spoglie tinteggiate di bianco, un lettuccio con ai piedi un catino metallico e poco altro.
“L'erede non nascerà in questo squallore,” sibilò alla Guaritrice, contraendosi per le fitte del travaglio.
La donna che l'accompagnava, bionda e col medesimo sguardo altero, le appoggiò una mano sulla spalla, solidale.
“C'è quel che serve. Ce ne andremo il prima possibile.”
Il parto fu veloce e nonostante le premesse la strega si mostrò collaborativa, con una sopportazione del dolore fuori dal comune.
Anche il collega della Guaritrice Scott era stato fortunato. La sua paziente, una giovane donna di colore, era talmente concentrata che nel corso del travaglio si lasciò sfuggire solo qualche gemito.
Il Guaritore Magnus ebbe l'impressione che l'aspetto fisico della strega fosse instabile e a tratti mutasse. Alzando lo sguardo prima dell'ultima spinta, ad esempio, gli era parso che la sua pelle fosse in realtà chiarissima.
I due bambini vennero alla luce un attimo prima che una serie di boati facessero vibrare le pareti della clinica.
“Troll a cavallo di Graphorn!” tuonarono delle voci lungo il corridoio e i Guaritori si armarono.
Bellatrix Lestrange, che si era presentata alla clinica col nome di signora White, respinse il braccio teso dalla sorella Narcissa.
“L'erede, dov'è l'erede?” gridò con la voce arrochita dalle fatiche del parto.
Le pareti si sbriciolarono sotto i colpi delle mazze dei Troll e piovvero come grandine sulle spalle delle due donne.
Bellatrix immobilizzò con due colpi di bacchetta la lurida Creatura Magica che la sovrastava e marciò con addosso solo una tunica bianca macchiata di sangue fino a un giovane infermiere.
“Mio figlio,” gli alitò nell'orecchio, la veste umida incollata alla pelle che si alzava e abbassava al ritmo del suo respiro convulso.
Il giovanotto tremò.
“Non posso dirle dove si trova la nursery, sono vincolato da un Voto Infrangibile.”
La strega gli puntò la bacchetta al centro del petto.
“Allora va' a prenderlo!” gli ordinò con uno sguardo ardente.
Bellatrix avrebbe voluto eliminare di persona i Troll che avevano osato attaccare il luogo scelto per mettere alla luce il figlio del Signore Oscuro, ma era troppo debole e fu costretta a rintanarsi assieme a Narcissa in una nicchia riparata.
L'infermiere tornò zigzagando tra le macerie con un fagotto tra le braccia. C'erano solo due bambini nella nursery e aveva scelto quello che pensava che la pazza avrebbe gradito di più: non c'era stato il tempo di identificare i neonati prima dell'attacco.
Il corpo di Bellatrix vibrò e una sensazione di calore intenso le sbocciò alla bocca dello stomaco.
“È lui,” proclamò, sollevandolo trionfante e con l'aiuto di Narcissa si Smaterializzò, diretta a Villa Malfoy.
L'altro neonato fu tratto in salvo da un lupo mannaro, che riuscì a recuperare il corpicino un attimo prima che il soffitto della nursery crollasse.
Tonks e Remus non ebbero neppure il tempo di vedere il neonato. Avvolto in un lenzuolo bianco, nudo, scoprirono il piccolo solo quando furono al sicuro tra le mura di casa.
“È una femmina,” mormorò Remus commosso.

 

 

 

 

Buongiorno. E' da un po' che sto scribacchiando questa long, sarebbe stato un peccato non sfruttare The Cursed Child: zia e nipote che partoriscono entrambe poco prima della Battaglia Finale! Un'occasione troppo ghiotta. Questa storia è una What if? naturalmente, e ci saranno diversi cambiamenti rispetto al Canon, primo fra tutti lo scambio di neonati avvenuto in una clinica privata. In realtà al San Mungo non esiste un reparto maternità e Bellatrix ha partorito a Villa Malfoy (Tonks a casa sua, suppongo), ma dovendo scambiare i neonati mi sono inventata questa clinica. Ho una long ancora in sospeso, mi spiace perché era quasi finita quando l'ho abbandonata e spero che rimettendomi a scrivere regolarmente possa tornarmi l'ispirazione per concludere anche quella. Augurandomi che l'incipit vi abbia incuriosito, vi saluto: alla prossima!





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