Vorrei

di Sognatrice_2000
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Sono grande ormai
e conosco la realtà
ma non mi arrenderò mai
e non voglio piangere
non io, non io
 

No, non voglio piangere, non io, non io che a scuola, agli occhi di tutti, persino alla mia famiglia, sembro tanto serena e fiduciosa, tanto allegra e piena di vita. Ed è così, lo sono, o meglio, vorrei esserlo, ma la mia forza e le mie speranze sono costantemente costrette a scontrarsi con la dura realtà, e a sgretolarsi del tutto. Oggi sono stata di nuovo male, ho avuto gli stessi dolori al petto, atroci e insopportabili. E purtroppo so bene cosa significa, ma questo non vuol dire certo che mi arrenderò. Non mi arrenderò, combatterò la malattia e cercherò di vivere pienamente, finchè ne avrò le forze.
Sì, ormai sono grande, sono forte e conosco bene la realtà, e non posso permettermi di piangere, non io. Eppure, sento di non farcela più. Sento di essere sfinita, triste, sola, e ho paura, tanta paura della morte. Non ho più fiducia, non credo più che guarirò, ormai. Combatterò e combatterò, ma so bene che quella di guarire definitivamente è solo un'assurda e lontana speranza. A volte mi chiedo il senso di questa guerra: prima o poi, sarò sconfitta  in ogni caso. Tutti dobbiamo morire. Ma non potrei mai arrendermi così e lasciarmi andare, per questo continuo a lottare e ad agrapparmi alla vita con tutte le mie forze, a volte anche fingendo di essere serena e gioiosa, per non soccombere a questa difficile prova che il destino ha deciso di presentarmi troppo presto.
 

Non ho più fiducia
ora non credo più a quei bei racconti
sempre pieni di poesia, magia
e fantasia
 
 
 
 

Quanto vorrei tornare indietro. Vorrei credere ancora ai sogni, quei sogni meravigliosi e ingenui che si concepiscono quando si è giovani, felici, e magari anche innamorati. Un tempo, ne coltivavo anch'io, anche se adesso sembra impossibile persino a me stessa.
Già, mi ricordo bene. Quando io e Takehiko andavamo insieme al luna park, ci piaceva salire su un'enorme ruota panoramica da cui si vedeva il bellissimo panorama della città. Io gli dicevo sempre che riuscivo a vedere qualcosa in quella ruota, qualcosa che andava oltre il tempo e lo spazio, che riuscivo a vedere il nostro futuro insieme, radioso e lungo.
Risento nella mia testa la voce di quella ragazza allegra ed esuberante, e sorrido con amarezza. Non mi riconosco più, eppure, un tempo quella ero io.
 

Vorrei
riuscire a crederci anch'io
vorrei quello che un giorno era mio
 
 
 

Vorrei tanto riuscire a credere di nuovo a quei sogni, vorrei tanto indietro quello che un giorno era stato mio. Ma sono qui, che non riesco a smettere di piangere, le spalle tremanti sotto il peso dei singhiozzi, il dolore al petto accentuato dal pianto. E tanta, tanta solitudine, mentre quella domanda mi aleggia implacabile nella mente. Per quale motivo veniamo al mondo, se poi siamo costretti  a soffrire in un modo così atroce e disumano? Non capisco, io proprio non capisco. E piango, piango. Ogni parte di me prova dolore. un dolore insopportabile. Per oggi, non riesco a smettere di piangere. Domani, mi asciugherò le lacrime e proverò a distendere le labbra in un sorriso. Ma ora, mi concedo questo attimo di debolezza, questo pianto straziante, lacerante, convulso, perchè domani dovrò sorridere con più gioia e più serenità di prima. Per ogni lacrima che verso, devo essere più forte, continuo a ripetermi mentre singhiozzo. E ho intenzione di rispettare alla lettera questa promessa.
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