Se
vuoi
Apri le tue
braccia a chi ti cerca
se vuoi, ti
troverà.
Anche se non
sai perché
è un
figlio come te
(Se vuoi –
Phil Collins – colonna sonora di "Tarzan" )
***
Cosa provi quando vieni
fatto a pezzi? Cosa provi quando quelli che dovrebbero essere i tuoi
simili ti condannano a morte per qualcosa che non puoi controllare e
che a stento capisci?
Newt Scamander credeva di
aver toccato il fondo quando Akosua era morta tra le sue braccia, e
invece veder morire Credence era stato peggio.
Anche dopo che gli Auror
avevano catturato Grindewald, la sua opinione del MACUSA non era
migliorata.
Quello che avevano fatto a
Credence era semplicemente disumano, non importava se dal punto di
vista magico o da quello babbano, e Newt avrebbe dato qualsiasi cosa
per tornare indietro e rimediare.
Per questo rimase fermo,
zitto ed immobile quando, in mezzo a tanti brandelli di fumo che si
dissolvevano, ne vide uno che si contorceva di spasmi propri e
tentava di strisciare via attraverso le macerie del tetto della
metropolitana..
Forse era tutto quello che
poteva fare per quel ragazzo: dargli la possibilità di
scappare.
E per Merlino, lui
gliel'avrebbe data.
***
Mentre il reparto per la
Riparazione dei Danni Magici Accidentali lavorava per ricostruire
mezza New York, Newt aveva fatto cenno a Tina di seguirlo.
-Dove andiamo?-
-Questo devi dirmelo tu. Se
tu fossi un ragazzo spaventato e ferito, dove andresti?-
-Vorrei tornare a casa mia,
ma perchè...? Vuoi dire che Cred..?-
-Shhh!-
Allora anche Tina aveva
capito, e lo aveva guidato alla chiesa dei Secondi Salemiani.
Dovevano fare presto, prima
che il MACUSA completasse i lavori di riparazione e li cercasse in
quanto persone informate dei fatti per un eventuale processo.
La chisa era ridotta in uno
stato penoso: alla luce del sole i danni causati dall'obscurus
sembravano ancora più apocalittici.
La struttura era stata
devastata da un lato e pezzi di travi e mattoni erano sparsi nel
raggio di parecchi metri.
Era un posto squallido dove
si respirava ancora un'aria opprimente, ma Tina aveva ragione: per
quanto Credence avesse conosciuto solo infelicità in quella
casa, restava pur sempre l'unica casa che aveva.
Si aggiravano tra le macerie
chiamando sottovoce il nome del ragazzo quando Tina si accorse di un
angolo in ombra dove l'ombra era viva.
Afferrò Newt per un
braccio e insieme si avvicinarono
-Credence? Credence, sei tu,
vero?-
Tutto quello che restava del
ragazzo era un brandello di sostanza incorporea. Tina avrebbe potuto
raccoglierlo in una mano.
Era minuscolo, fragile, dava
l'impressione di poter essere spazzato via con un soffio, eppure la
vita in lui era ancora tenace.
Dal modo in cui si muoveva
sembrava contorcersi di dolore.
-Credence. Sono qui per
aiutarti. Mi permetti di toccarti?-
L'ombra cercava di ritirarsi
nell'angolo.
Tina non voleva spaventarlo
perché, fragile com'era, avrebbe potuto morire se avessero
tentato di catturarlo con la forza.
-Shh... va tutto bene
adesso. Noi non vogliamo farti del male-
Non sapeva cosa fare. Avere
quella creatura a portatata di mano e non potere fare niente per
calmarla, anzi non essere neanche sicura che Credence potesse
sentirla, era una tortura.
Lei capiva il dolore che
provava. Anche lei da bambina si era sentita sola e spaventata dopo
la morte dei suoi genitori, e tutto quello che avrebbe voluto era
confortare il ragazzo.
Tese la mano verso di lui.
-Puoi sentirmi? Lo so che fa
male, Credence, ma ora, ti prego, fidati di me-
Rimase con la mano lì,
china verso un angolo in ombra, con Newt che le stringeva la spalla
per incoraggiarla e gli occhi lucidi di commozione.
Passarono minuti che
esembravano un'eternità.
Credence non si contorceva
più, ma nemmeno accennava a voler lasciare l'angolo in cui si
era rifugiato, e Tina continuava ad aspettare.
Aveva imparato qualcosa da
Newt, ed era che, quando un animale è spaventato, per prima
cosa bisogna farlo abituare alla propria presenza senza forzarlo.
Rimasero entrambi a
parlargli piano, incoraggiandolo.
Lentamente l'ombra strisciò
fuori come se stesse annusando l'aria.
Era una cosa oscura,
pericolosa, eppure così bisognosa di protezione.
Tina avrebbe solo voluto
prenderlo in braccio e stringerlo a sé per dargli tutto
l'amore che gli era stato negato.
Finalmente l'ombra che era
Credence si allungò abbastanza da sfiorarla.
Fu la sensazione più
strana che Tina avesse mai provato.
Avvertiva la paura, il
dolore e lo smarrimento del ragazzo come se fossero i suoi, e allo
stesso tempo riusciva a sentire quello che provava lei. Sperava di
riuscire a trasmetterglielo.
Gli fece sentire come le
dispiaceva per cosa era successo, come avrebbe voluto tenerlo al
sicuro, e allora le sembrò che Credence stesse cominciando a
fidarsi.
Newt le stava dicendo
qualcosa a proposito dell'acqua, che lo avrebbe aiutato a non
dissolversi, e lei provò a farlo capire a Credence attraverso
la nuova connessione che si era creata tra di loro.
Cercò di concentrarsi
sulle sensazioni che provava lei durante un bagno caldo.
Rilassamento, calma, pace.
Doveva essere ciò che
Credence desiderava, perchè non oppose nessuna resistenza
quando lei lo prese con entrambe le mani e Newt lo avvolse in una
bolla di acqua tepida.
***
Newt aveva avuto a che fare
con tante situazioni diverse da quando aveva cominciato a lavorare
con gli animali, e tutte erano ai limiti dell'assurdo, ma mai niente
di quello che aveva vissuto avrebbe potuto prepararlo ad affrontare
quella nuova sfida.
Si ritenava fortunato ad
essere riuscito a trovare Credence ancora vivo (sempre se la sua
condizione si poteva definire vita) ma adesso non aveva la più
pallida idea di cosa fare.
L'acqua lo teneva protetto e
gli impediva di dissolversi, ma era comunque molto debole.
Newt aveva aggiunto una
stanza chiusa all'interno della sua valigia e lo aveva sistemato lì
per evitare che qualche animale gli facesse accidentalmente del male.
Credence, o meglio quello
che Credence era diventato, era un'assoluta incognita.
Era debole? Era cosciente di
sé stesso? Era ridotto per sempre ad una forma incorporea?
Quanto di lui era stato danneggiato dagli incantesimi degli Auror?
Anche posto che di Credence
fosse rimasta l'anima, cosa avrebbe dovuto fare per riportarlo ad una
forma umana? E soprattutto, sarebbe stato possibile ridargli un
corpo?
Newt era estremamente
confuso; era la prima volta che aveva a che fare con una cosa del
genere: un oscuriale che era stato tenuto in vita dalla sua stessa
maledizione.
Di solito era la magia del
bambino che si separava da lui, prendeva la forma di un obscurus e si
ritorceva contro lui stesso uccidendolo, invece Credence era un caso
particolare sotto molti aspetti.
Non solo era riuscito a
sopravvivere, ma era anche rientrato in contatto con la sua magia
acquisendo una forma rudimentale di controllo su di essa, e riuscendo
addirittura ad aggrapparsi ad essa per sopravvivere ad incantesimi
che avrebbero ucciso qualunque altra forma di vita.
Senza dubbio Credence era
una creatura straordinaria, e meritava più di ogni altra cosa
di essere salvato dopo tutto ciò che aveva passato.
Fortunatamente al processo
le domande riguardarono solo gli animali che erano scappati dalla sua
valigia e la testimonianza sulla cattura di Grindewald, con
pochissimi cenni a Credence.
Newt sospettava che il
MACUSA stesse cercando di dimenticare e far dimenticare la faccenda
dell'oscuriale; la cosa giocava tutta a suo vantaggio perchè
lui, da bravo Tassorosso, non sarebbe stato capace di nascondere una
cosa importante come un obscurus chiuso in valigia.
Avevano avuto anche notizie
del vero Percival Graves.
L'Auror era stato ritrovato
disidratato, confuso e denutrito, ma fondamentalmente vivo.
Grindewald lo aveva tenuto
in vita per interrogarlo di tanto in tanto e per scrutare i suoi
ricordi per comportarsi in modo da non destare sospetti.
Anche per Percival Graves la
strada per tornare ad una vita normale sarebbe stata lunga e
difficile, proprio come per Credence.
Tina era quella con cui il
ragazzo aveva stabilito il primo legame, ma anche con Newt le cose
andavano bene.
Lui aveva provato a vedere
come reagiva Credence ai pensieri.
Con la bacchetta sfilava
fili argentei di ricordi dalla tempia e li accostava all'acqua. Erano
ricordi semplici: la prima volta che aveva comprato una bacchetta, i
primi sticelli che aveva allevato, una nuova specie scoperta.
Stava sempre attento a
scegliere dei bei ricordi perchè non aveva nessuna intenzione
di angosciare il suo nuovo, piccoloospite.
A volte immergeva un dito
nell'acqua e permetteva a Credenc di mettersi direttamente in
contatto con lui.
Da parte della piccola
spirale di fumo nero gli arrivavano solo sensazioni elementari. Era
curiosità, oppure contentezza quando Newt era mancato più
a lungo del solito, un calore simile all'affetto quando Newt pensava
a Tina.
Tutto questo gli faceva
sperare che l'anima di Credence in fondo non era stata danneggiata.
Era ancora lì,
immersa nella nebbia oscura, ma tenacemente attaccata alla vita.
Per questo Newt decise di
provare a fare un esperimento.
Aveva letto sul giornale la
pubblicità d una nuova pozione ricostituente recentemente
scoperta. Forse valeva la pena tentare con quella, per cui Newt
decise di comprarne una fiala.
L'odore era buonissimo.
Cambiava di continuo: ora era brodo di carne, poi pollo arrosto, poi
ancora pane tostato con il burro, poi torta di mele.
Era letteralmente
ricostituente: si usava nei casi di ampie porzioni di tessuti
lacerati che avrebbero dovuto essere ricostruiti dal nulla oppure in
casi di pazienti che non potevano mangiare cibo solido.
Con il suo lavoro di
magizoologo Newt Scamander aveva un'ottima scusa per comprarla, ma
ovviamente non intendeva usarla su di sé.
Appena tornato nella valigia
parlò a lungo con Credence. Con una mano immersa nella nebbia
oscura gli fece capire che quela pozione poteva aiutarlo e che
avrebbero potuto provare subito.
Capì che era
d'accordo.
Provò per prima cosa
con poche gocce, e poi decise di aspettare pe vedere che effetto
faceva.
Non era preparato per quello
che sarebbe successo: l'obscurus crebbe letteralmente sotto i suoi
occhi. Ed aveva fame.
Newt sentiva la fame di
Credence scavarlo a fondo, un vuoto doloroso come non aveva mai
provato prima.
Si affrettò a versare
il resto della pozione nella bolla d'acqua che conteneva l'oscuriale
e solo quando l'ebbe assorbita tutta riuscì ad avere un pò
di pace.
***
-Tina, ti rendi
conto di cosa vuol dire? Sta cercando di ricostruirsi! Potrà
tornare una persona normale!-
Newt era esaltato
dai risultati che aveva ottenuto, e Tina lo era ancora di più
dato il legame che aveva con Credence.
Si trovarono a
fare una colletta tra la due sorelle ed il magizoologo per comprare
quanta più pozione possibile, con grande sgomento del medimago
della farmacia.
-Ancora pozione
ricostituente? Non so se na ho una scorta così importante,
signor Scamander, considerato quanto costa-
-Non importa. Anche solo
cinque fiale andranno bene. Sa, con il mio lavoro devo essere in
grado di curarmi in ogni momento-
E così Newt era uscito dalla medifarmacia con il borselllino
notevolmente alleggerito ma con una scorta della più potente
pozione ricostituente mai distillata.
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