Un canzoniere ubriaco

di Mucenje
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Il Cavallo
 
 
 
 
I tuoi occhi sapevan d'America,
l'ebbrezza dello stallone selvaggio
nella prateria vulcanica,
mentre corre nel vento, lontano.

Le tue labbra sapevan di fragole,
appena strappate dalla serra,
ancora verdi, ancora aspre,
preludio di primavera.

I tuoi capelli sapevan d'India,
come l'Himalaya appena innevato,
incline ad uccidere qualche alpinista,
ignaro e su di esso aggrappato.

La tua pelle sapeva di pesca,
dolce e soave, tenera,
rosea come poche
benché allergica.

Il tuo cuore sapeva d'Italia,
di marmo, di arte,
di pietra dura scolpita,
pronta ad ingannare.

Il tuo cervello sa di merda,
vile e bastardo,
eri il mondo ai miei occhi,
ti rivelasti sterco di cavallo.



 




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