What is this?

di ellacowgirl in Madame_Butterfly
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What is this?
 
«La guardi spesso, Aida. Comincerò ad essere geloso.» scherzò, mentre controllava alcune cose sul suo tablet.
La donna – no, l’androide – non lo considerò pienamente, rimase china sul corpo dell’Agente May, loro prigioniera, ritirando la mano con cui le aveva pulito alcune ferite. «E’ così…» non sapeva come definirla, e non perché non avesse un vocabolario forbito nella propria memoria interna, ma perché non sapeva riconoscere cosa stesse provando, o pensando.
Radcliffe le volse una rapida occhiata, avvicinandosi appena alle sue spalle e volgendo a propria volta lo sguardo su Melinda. Inarcò un sopracciglio. «Bella? Oh, sì, in effetti lo è.» constatò lui, liquidando la questione.
Aida parve insoddisfatta, avrebbe potuto definirla in quel modo anche lei. Allungò di nuovo la propria mano, questa volta senza il fazzoletto disinfettante, andando a sfiorarle il volto con la punta delle dita, come se stessa esplorando – apprendendo – qualcosa di nuovo. «Non è questo, è…» si perdeva, in quel volto. Lo sguardo ne delineò l’intera figura, ritornando poi al viso. Provava insofferenza, nel non essere a conoscenza di come esprimersi in merito.
«Dottor Radcliffe» disse poi, volgendosi ora verso di lui, che la stava guardando senza riuscire a capire esattamente dove volesse andare a parare. «Cosa significa provare attrazione?» gli chiese, con quell’ingenuità tipica di chi è totalmente disorientato, mentre tornava a riportare lo sguardo su May, priva di sensi da molti giorni. «Come posso… capire, cosa sia?»
Radcliffe rise, sebbene in modo composto. «Mia cara Aida, non sei programmata per questo.» concluse, allontanandosi e farfugliando qualcosa sul rivedere l’area cerebrale del sistema limbico. Ma non si trattava di cervello, né di sistemi, o almeno questo sembrava voler comprendere l’androide: non era programmata per “capire” determinate cose, ma allora perché darle la capacità di interpretare i desideri, o le emozioni, pur non potendole provare? E quanto poteva essere sottile, la differenza tra ciò che era emotivo, a lei teoricamente estraneo, e ciò che era mentale e dunque le apparteneva?
Aida si avvicinò di più, sempre e poco di più, volgendo appena il viso dell’altra nella sua direzione.
Perché le sembrava che qualcosa cambiasse, in lei, man mano che si avvicinava?
Cosa era, ciò che le sembrava di percepire?
Tenne gli occhi aperti, mentre posava le proprie labbra su quelle di May, come se “sapesse” che fosse la maniera giusta per comportarsi, in quella determinata situazione, sebbene quella situazione non rientrasse nel suo ambito di comprensione.
Un bacio. Cosa poteva significare? Si discostò con la stessa lentezza con cui si era avvicinata, continuando a fissarla come se le mancasse sempre qualcosa, come se non capisse.
Tutto ciò che aveva compreso era che, se fosse stata in grado di provare una certa sfera di ciò che gli umani chiamavano “emozioni”, avrebbe potuto dire che le fosse piaciuto.
 




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