Chainsmoker

di Hysteria Hollow
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 Nick EFP e FORUM:  Hysteria Hollow
Fandom scelto: Originale
Contesto: |
Coppia (se presente):  Het
Rating: Giallo
Avvertitimenti/Note:  Angst, Dark, Malinconico.
Citazione utilizzata per intero: T'amo come si amano certe cose oscure, segretamente, entro l'ombra e l'anima." – Pablo Neruda
Note Autore: Il tempo da ed il tempo toglie. E' questa la riflessione che mi ha spinta a scrivere questa flash che mi si incolla addosso come un vestito fatto su misura.  Chainsmoker. Perchè questo titolo? Perchè ciò che stai per leggere, caro avventore, è evanescente, fosco, impalpabile. Spero veramente che questa mia creatura ti regali sensazioni ed emozioni reali. Buona lettura.

 
Chainsmoker


La pioggia sorrideva quella notte, cadendo dal cielo con una gentilezza comparabile al tocco dolce di un amante sul corpo bramato, impalpabile come seta.
Spargeva il suo profumo tutt'intorno, vanesia e soffocante, sommergendo il sentore di decomposizione all'interno della stanza, sbeffeggiando con arroganza l'artificiosa eleganza all'interno di quella gabbia di scimmie imbellettate.
Ti ciondolava sulla porta, spostando lo sguardo da un punto all'altro della sala. Intorno a lui la frenesia della festa sembrava essere arrivata al culmine, pronta ad esplodere e macchiare le pareti dorate con quel veleno che portava su di se il sentore di bisbigli e cattiverie.
Era abbastanza difficile ignorare la viscida presenza del sesso lì dentro.

-Non dovresti farlo-. La voce che richiamò la sua attenzione lo fece sobbalzare, scuotendolo come fuoco. Ti sollevò il volto sottile verso l'alto mentre la maschera sugli occhi mutava in cera bollente e gli disegnava solchi sulle guance scavate.
-Non dipende da me. Sono nato per questo-.
-Sei nato per donare o per rubare?-
 -Sono nato per rubare, per far male e per distruggere-.

Novembre sospirò ed il suo alito mutò in fine nebbia sul suo volto. La pelle pallida era dipinta da segni violacei lungo gli zigomi e sotto agli occhi grigi; tutto di lei parlava di malattia, di disfacimento, di decadimento.
-Ti ho assaggiata nelle notti precedenti. Ho attorcigliato i tuoi pensieri fra le mie dita, ho stretto il tuo debole cuore fino al limite del dolore, ho sfiorato i tuoi desideri più oscuri-  -E la decomposizione della mia anima ti ha disgustato al tal punto da vendermi-.
Ti scosse la testa e le sfiorò il viso. Lì, dove le lunghe dita si posero, una sottile crepa giunse a lacerare la trama logora della pelle.
-Sei la cosa più effimera e corporea che io abbia mai avuto.-
La vide chiudere gli occhi ripugnata mentre la mano scivolava lenta sul corpo emanciato, posandosi sulle spalline evanescenti del vestito livido che fluì via come acqua corrente. La luce malata delle lampade corse da lei per afferrare ingorda le curve spigolose dei fianchi, mordendo l'incavo fra i seni, la tenera carne delle cosce.
-Affila il tuo coltello-. Ti strinse i denti mentre le mani si posavano delicate su di lei e le unghie scavavano la pelle, ed il sangue lo vestiva di un manto rubineo e vivo.
-T'ho amata come si amano certe cose oscure, segretamente, entro l'ombra e l'anima-.
 
-Finalmente sei arrivato Tempo-.
La maschera gli scivolò leggermente di lato mentre Ti cercava  frenetico l'orologio grigio nella tasca, rivelando appena i solchi di bruciature lungo le guance.
-Questo è il dono ventimilaeduecento- esclamò, posando ai piedi della sinuosa figura di nero vestita il piccolo pendolo impolverato.
Lei sorrise, accavallando le lunghe gambe; raccolse l'orologio e prese a carezzarlo con sensuale desiderio, per poi rivolgere la sua attenzione a lui.
-La piccola Novembre. Ringrazia Vita da parte mia. Ed avvicinati. Lasciati salutare-.
Tempo eseguì l'ordine, mentre le labbra marmoree della donna si posavano sulle sue e l'anima cercava di aggrapparsi al corpo per non fuggire via.
-Lo farò Morte. Come sempre-.


 
Note dell'Autore.
Tutti noi siamo il dono che Vita commissiona al Tempo per la maliziosa Morte.




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