CON QUALE CUORE
Sognò le sue dita, morbide e
intatte, sfiorare il suo viso deformato, riempiendolo di calore.
Sognò il sorriso solo per sé,
gli occhi rivolgere lo sguardo scuro solo a lui, perso nella dolcezza immensa di
quegli abissi che lei, silenziosa, gli dedicava.
Sognò di avere, senza paura, le
sue mani tra le proprie, un abbinamento impossibile che, pure, completava quel
vuoto pulsante nel suo petto, quel margine della propria esistenza che prima
credeva irraggiungibile.
La sognò nuda, come
impalpabile, di fronte a lui, calda e innocente, luminosa come un bagliore di
luna.
Sognò di violare le sue labbra
con desiderio disperato e bellissimo, nell’esplosione di mille schegge d’intensità
feroce nella testa, in un gesto che non aveva mai creduto.
E sognò quel bacio una, due,
tre volte, lei con le mani morbide sulle sue spalle sbagliate, lui che
accarezzava quei capelli freschi e impossibili, con una dolcezza di cui non
avrebbe mai pensato.
E si svegliò, ansimante e
spaventato, nel buio denso e terribile della notte, stringendosi la testa tra le
mani.
Si svegliò, lanciando un grido
muto nella tenebra, senza capire, accaldato, sgomento.
Tremante, aveva impressa nello
sguardo l’immagine di lei come non l’aveva mai vista.
Aveva chiuso gli occhi,
disperato, mentre il sogno fuggiva e il suo cuore batteva forte.
Sconvolto, s’accorse solo
allora del nodo che gli era salito in gola.
Non avrebbe mai capito, lo
sapeva, non avrebbe mai capito.
Con quale cuore prego ancora Notre-Dame?
...................................corner A
Pochissime parole.
L'ho scritta un sacco di tempo fa.
Volevo far capire quanto fosse umano, questo povero ragazzo. Quanto fosse un ragazzo.
La frase finale è tratta da "Bella", dal musical Notre-Dame de
Paris.
Se avete letto, vi ringrazio infinitamente. Se recensite, è un infinito al
quadrato.
Ele.
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