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di paoletta76
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Ehi.
 
A quel richiamo, voce femminile e velata, May sollevò il viso dalle carte che stava esaminando:
- Buon giorno, Claire.
- Novità? – l’ultima arrivata si fece avanti di qualche passo, esitante.
- Per ora no. Vedremo al ritorno di Coulson, potrebbe esserci spazio per te nella prossima missione. Sempre che il direttore sia d’accordo.
La ragazza emise un sospiro, lento e profondo, chinando il viso a terra:
- Quando la smetterà, di farmi stare in panchina? Ho recuperato anche quello che ho dato a lui, di sangue..
- Che vuoi farci, O’Neill. L’hai voluto tu.
 
Un altro sospiro, prima di indicare alla propria mentore il fondo del corridoio:
- Preparo la colazione; ne vuoi anche tu?
- Il tuo solito?
- Se trovo gli ingredienti, sì. Yogurt, cereali e frutti rossi.
- Grazie, Claire. Per stamattina passo. Ma se bussi qui accanto magari trovi compagnia.
- Su questo sono io, a passare, Melinda. A dopo.
 
Mani sollevate in segno di resa, Claire s’avviò lungo il corridoio, constatando come il suo corpo avesse finalmente smesso di essere affaticato e pesante.
Sorrise, di fronte alla dispensa: gli ingredienti c’erano tutti, e la scatola dei cereali alla frutta sembrava chiamarla, dall’alto della mensola. Tese le dita, la raccolse, l’aprì e, mordicchiandosi leggermente le labbra, provò ad andare alla ricerca.
Un mirtillo. Buono, gnam. Oh, ecco. Un ribes rosso, i miei preferiti. Eccoti qui..
 
Uno sguardo intorno, a verificare che non ci fosse nessuno, nei paraggi, a beccarla in flagrante.
Un agente dello Shield che fruga nella scatola dei cereali alla frutta in cerca della frutta. Ti dovresti proprio vergognare, O’Neill..
 
May aveva scosso la testa, sorridendo fra sé e tornando ai propri documenti. Poi aveva percepito movimento, nella stanza accanto, e s’era alzata, arrivando fino alla porta. Ed aveva sorriso di nuovo, incrociando le braccia davanti a quelle spalle che percorrevano a fatica il corridoio, sorrette da un paio di stampelle.
Per quella mattina, Claire avrebbe diviso la colazione con un compagno inaspettato. E non sarebbe stata lei, a fermarlo.




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