kabo secret

di KAB0
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Eravamo seduti su un divano, anzi su due. Ero in compagnia dei miei quattro figli e dei miei genitori, quasi mi dimenticavo anche di mia moglie. Stavamo giocando ad un complesso gioco di società, mente aspettavamo dei amici. Io stavo perdendo miseramente per fare contenti i miei figli e mio padre... Sì! Lui dentro è un bambinone, nonostante sia il re della monarchia presidenziale nella quale viviamo. Dicevo che eravamo seduti su due divani. Mio figlio, il piccolo, stava fisso a guardarmi con occhi speranzosi e mi chiese <>. Ripensandoci velocemente risposi <>. Rivolsi un'occhiata veloce a mio padre che sorrideva e ripresi <> detto ciò vidi negli occhi dei miei figli la speranza che questo non fosse uno scherzo. Incominciai a raccontare. Era una tranquilla giornata di settembre, l'otto se non erro, da li a poco sarebbe arrivata la persona che doveva diventare mio padre ed io ero tutto eccitato. Ad un certo punto della mattinata venni chiamato dal capo del dojo che mi teneva come orfano li che mi disse che dovevo preparare la mia roba per sloggiare, si credo proprio che abbia detto sloggiare, al che io risposi che la lasciavo qui ai suoi allievi di kendo che mi avevano minacciato diverse volte per ottenerla ed in particolare il mio unico fumetto con parti interattive. Quindi andai via a rileggere quel fumetto che ormai era fatto tendenzialmente dalle mie impronte digitali, dai starnuti che ho fatto e delle mosche schiacciate, dopo che vi si sono appoggiate, con una sonora ed violenta chiusura. Quel fumetto mi ha fatto compagnia per ben 4 anni, o sono stato io a fargli compagnia ormai non lo so più, so solo che abbiamo passato molto tempo insieme. Dopo averlo riletto per la novemilanovecentonovantanovesima volta arrivò lui, il mio biglietto di sola uscita da qui, il mio futuro padre. Si chiamava "ADEN" con tutte le lettere maiuscole, dato che suo padre lo aveva scritto così all'anagrafe.




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