-Kagome ti devo parlare, siediti per favore- disse una donna oramai attempata, prossima forse ai settant'anni.
Quest'ultima dinnanzi alla giovane nipote, la guardò con una posa severa a tratti stanca, tanto da irrigidirne i lineamenti lievemente rugosi, il che era piuttosto inusuale da parte sua dato che di consueto era una vecchietta sempre affettuosa ed energica.
“Cattivo segno” pensò la giovinetta.
-Kagome, sai che abbiamo bisogno di soldi e...- ma la giovine dagli intensi occhi cinerei non la lasciò finire appoggiando vigorosamente le mani sul vecchio tavolo di legno, creando un tonfo abbastanza udibile per ottenere l'attenzione della donna.
-Lo so, è per questo che ho lavorato part time, e sono riuscita a racimolare abbastanza per mandare avanti ancora per qualche giorno- disse fiduciosa. Troppo fiduciosa per i gusti della vecchietta.
La donna sospirò pesantemente.
-Kagome, ti devo ricordare che il contratto è finito e che sei stata licenziata?- chiese con una venatura quasi acida.
La ragazza sussultò.
-Guardiamo le cose come stanno, io ormai sono vecchia nessuno mi assumerebbe per lavorare seriamente, ho soltanto una piccola pensione da donna di pulizia, i soldi bastano a malapena per pagare l'affitto di questa catapecchia e...-
-Ti ricordo che posso lavorare part-time, sono abbastanza giovane e capace, quindi Kaede non ti preoccupare- riprese Kagome con quella sua vena ottimista o forse disperata, dipendeva dai punti di vista..
L'anziana donna sorrise mesta.
-Kagome, tu sei giovane, vai ancora a scuola e...- nuovamente la nipotina non lasciò finire.
-Parla chiaro Kaede- disse bruscamente, sentendo i peli del braccio farsi ritti, e questo presagiva solo guai, Kagome lo aveva imparato a sue spese.
-Ho contratto un matrimonio- disse la donna con impetuosità, sperando invano di non dover ripetere la locuzione.
L'encefalo della giovine andò in black-out, impedendole di capire fino in fondo la frase che da lì a poco le avrebbe rovinato la sua completa esistenza.
-Tu...tu cosa?- la voce le uscì strozzata, e sperò vivamente che la sua adorata nonnina stesse scherzando o che i suoi timpani fossero così provati tanto da sentire cose che non ci fossero.
Illusa.
La vecchina sospirò pesantemente.
-Kagome...ti devi sposare-
Angolo Autrice
Okay...questa cosa me la immaginavo diversa...decisamente diversa.
Ebbene questa è la mia prima volta in questa fandom, che ammetto mi ha incuriosita ed ho apprezzato parecchio.
Il capitolo è piuttosto corto lo so, ma questo è pur sempre il prologo.
Il prologo non appare per niente comico, ma nei prossimi capitoli -semmai ci saranno- voglio aggiungere quel tocco di umorismo, e spero vivamente di riuscirci.
Comunque se vi va datemi pure i vostri pareri, mi farebbe piacere...sono ben accettate anche le critiche costruttive – anche se sappiamo tutti che ci saranno soltanto critiche^^-
p.s: ditemi se continuare o se è la più grande cazz..cioè volevo dire cavolata che abbiate mai letto.
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