Lei

di Hutcher89
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Quando la conobbi per la prima volta eravamo alle elementari e notai subito la sua infinita bellezza,era bassina (e lo è tutt'ora), con i capelli mori,sciolti e liberi,lungo quelle spalle così esili che avrei voluto subito stringere e proteggere contro le mie, che per una ragazza sono abbastanza larghe.Portava un paio d'occhiali con una montatura viola,abbinati ad un braccialetto,probabilmente uno di quelli per farsi la coda. Da quel giorno cercai in tutti i modi di attirare la sua attenzione, mi interessavo a lei in tutti i modi possibili,ogni volta che chiedeva del materiale scolastico ero la prima a prestaglierlo,ogni volta che giocavamo a un qualsiasi gioco con la palla cercavo di stare in squadra con lei e se ci riuscivo,passavo sempre a lei la palla. Ma per colpa della mia imponente timidezza non diventammo neanche amiche,perchè a me bastava vederla sorridere per un qualsiasi gesto di gentilezza che ero solita farle,erano dei gesti normalissimi ma che per me significavano veramente tanto...per fare un esempio, quando starnutiva e le dicevo salute,lei mi ringraziava con un sorriso che per me valeva più di mille parole. I cinque anni passarono molto in fretta,fra amici (rigorosamente maschi) e scuola,la vita mi sembrava tutta una risata ,ed io non mi accorgevo del primo ostacolo che mi si parava davanti,l'inizio delle medie. Fu abbastanza difficile iniziare quel nuovo mondo dato che la mia solita fortuna aveva deciso che TUTTI i miei amici maschi dovevano essere messi in altre sezioni e che anche Lei doveva abbandonarmi.Fantastico.Venni messa comunque in un'ottima sezione,compagni simpatici e divertenti. Ma problemi dovevano essercene per forza. Data la mia famosissima timidezza riuscii a fare amicizia con i miei nuovi compagni solo all'ultimo anno e iniziando le superiori li persi. Ecco il PRIMO VERO GRANDE problema. Le superiori. Praticamente iniziava una nuova vita,nuovi compagni e una nuova scuola. La vita decise che alla modesta età di 14 anni poteva anche concedermi una gioia. Durante l'estate della terza media scoprii che anche Lei avrebbe frequentato la mia stessa scuola,il mio stesso indirizzo e indovinate un pò, la mia stessa sezione. La cosa non mi entusiasmò moltissimo,erano tre anni che non ci rivolgavamo la parola,e a me andava bene così,mi bastava guardarla da lontano e sbavare quando indossava quella gonna che per una ragazzina di 12 anni era fin troppo corta. Iniziando il liceo notai subito la differenza fra me e Lei. Io ero perlopiù una ragazza solitaria con solo un vero amico,conoscevo molta gente si, ma mi fidavo solo di lui,Matteo. Lei era una delle ragazze più popolari e gettonate della scuola.Era sempre circondata da mille ragazzi che le facevano il filo,ma a lei non sembrava interessare,anzi,li ignorava totalmente.La sua vita era basata solamente sulle amiche e sulla scuola,non c'era tempo per avere un ragazzo.O almeno questo pensavo io sulla sua riluttanza verso i ragazzi.Ragazza molto ingenua. I primi due anni passarono molto in fretta tra studio e quei pochi amici che mi ero fatta,non pensavo più ossessionatamente a Lei. Anzi,ero addirittura riuscita a rivolgerle la parola molte volte,segno che non mi imbarazzava più di tanto averla attorno a me. Tutto cambiò il 6 ottobre del 2014. La vidi entrare a scuola come sempre,ma sembrava strana,non sorriddeva come sempre e non era circondata da tutte le sue migliaia di amiche.La guardai preoccupata ma appena si voltò verso di me,distolsi immediatamente lo sguardo.Odiavo guardare negli occhi le persone,era come se riuscissero a leggermi l'anima e questo mi infastidiva molto. La giornata passò tranquillamente,uscendo da scuola mi accordai con Matteo per andare da lui a studiare. Ma incamminandomi verso la fermata del pullman notai una figura piangere. Mi avvicinai cautamente e subito il mio cuore perse un battito,odiavo vedere Lei piangere ,mi si stringeva il cuore e mi intristivo anch'io. Mi sedetti vicino a lei cercando di fare il meno rumore pissibile.Ma Lei si accorse di me. Mi guardò con uno sguardo che non trasmetteva emozioni.Questo mi preoccupò non poco.




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