Quies

di Sesquiplebe
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21 Marzo 1801

L'orologio non dava più, oramai, segni di funzionamento: il pendolo stabile, le lancette immobili. L'ora s'era bloccata sulle sette serali e, per colpa di un ingranaggio ceduto, non aveva alcuna intenzione di proseguire oltre.
Le stanze costellate dalle scure stelle accompagnate dalla pallida luna sul cielo purpureo* erano state perfettamente pulite, preparate accuratamente per il nuovo abitante, il quale già si trovava nella silenziosa sala del trono impaziente di ricevere la corona toscana.
Ella uscì dalla camera avanzando diritta, eretta, quasi altezzosa, fissava l'altro senza chinare minimamente gli occhi.
E come Agamennone al ritorno in patria**, calpestava i gigli sanguigni sotto i suoi passi tradita dal dolce suono familiare dell'amore e, così, condannandosi all'inevitabile destino di morte.



*Allusione alla bandiera francese, quindi a Francis (stelle scure: blu; pallida luna: bianco; cielo purpureo: rosso)
**Agamennone, nella tragedia Agammenone di Eschilo, quando tornò in patria dopo la guerra contro Troia venne accolto amorevolmente dalla moglie la quale, intenzionata ad ucciderlo, dopo grandi elogi lo accompagnò nella reggia e lo assassinò. La sua morte era stata predetta dalla profetessa Cassandra ma lui non l'ascoltò andando incontro al suo destino di morte rappresentato dai drappi rossi stesi a terra sulla strada verso la reggia che, calpestandoli, sembravano formare una scia di sangue





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