Prefazione
Salve, noi siamo Blekyvaniglia,
siamo in due ma valiamo per una! La nostra fanfiction (da banco a
banco) parla delle nostre impressioni nell'essere compagne di banco,
ci saranno delle battute divertenti, ma anche momenti tristi o pure
momenti di rabbia, tutte e due racconteremo tutto dai nostri diversi
punti di vista le nostre giornate a scuola. Questa è la nostra
prima fanfiction e speriamo che vi piaccia e che continuerete a
leggere le altre, speriamo anche che ci darete consigli su come
migliorare la nostra fanfiction!
Da banco a banco capitolo1
20/11/ 2008
Ludovica-
il
giorno dopo il cambio dei posti....
Mi
ero appena seduta al mio banco(fila centrale 3° posto). La mia
nuova compagna Collini Elena ed io nn eravamo molto legate, alle
elementari mi è sempre sembrato una TOSTA, vestita di nero con
i capelli a caschetto lisci di un biondo bramato ( a maschiaccio),
però non cambia il fatto che ero molto in ansia di
conoscerla...
Quando
entrò dalla porta era felice di salutare Arianna la sua
migliore amica, ma appena mi vide il suo sorriso si trasformò
in un ghigno, quasi come se fossi stata una minaccia per lei anche se
io non la capivo. Appena seduta cercai di metterla a suo agio e anche
di conoscerla meglio. E riuscì a capire un po' di cose:
-aveva
una sorella
-aveva
un cane di nome Calù
-e
gli piaceva disegnare.
Non
avevamo niente in comune, lei era Dark e io Light ! Mi sembrava anche
un po' scema con quel ghingnetto falso e ipocrita!
Che
schifo di compagna!! perchè a me? Che cosa ho fatto di
male??????
***
Elena
-
20/11/2008
Il
giorno prima cambiato i banchi a scuola e io ero assente..”chissà
a chi mi avranno messa vicino??” pensai, quando aprii la porta
della mia classe salutai la mia amica, e quando la professoressa mi
indicò il mio banco ci rimasi di sasso ero vicino a Ludovica
Lunghini, una ragazza con i capelli chiari e ricci, gli occhi verdi e
portava gli occhiali, andavamo alle elementari insieme, a me è
sempre sembrato un tipo con la testa fra le nuvole, e molto
suscettibile (alle elementari quando si arrabbiava gridava) appena mi
sedetti lei mi salutò e io rassegnata fui costretta a
rispondere, poi mi allontanai il più possibile da lei e mi
misi all'estremità del banco. Pensavo di stare tutto il giorno
zitta, ma lei iniziò a bombardarmi di domande e io ero
costretta a rispondere. Alla fine dell'interrogatorio di terzo grado,
feci un sorriso falso e mi rimisi al mio posto (il bordo del banco).
MA CHE HO FATTO DI MELE???? con tutti i posti che c'erano proprio
vicino a me dovevano metterla??
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