Alternative world

di girlmoon
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“Renèe Forbes… oh cavolo sei stata ammessa!”- urla Simon, tutto contento, aprendo la busta d’ammissione alla Brooklyn Academy of Art.
-“Sul serio? No, non ci credo, fa vedere!”- gli dico, strappandogli il foglio dalle mani. –“Oh cazzo, si! Finalmente!”- urlo a mia volta, dopo aver confermato ciò che il mio amico aveva detto poco prima.
-“Te l’avevo detto.”- mi risponde con aria ovvia.
-“Adesso tocca a te Clary, apri la busta.”- invito la rossa difronte a me ad eseguire lo stesso procedimento.
-“Spero solo sia qualcosa di positivo, non vorrei rovinare il giorno del mio diciottesimo compleanno.”- dice leggermente sconsolata, con la sua solita voce delicata.
-“Facciamo così allora. Questa la prendo io, l’apriremo stasera quando avremmo troppo alcool nel corpo per ragionare, d’accordo? Ora goditi questi momenti da neo diciottenne piccola Clarissa Fray.”- le circondo il busto con un braccio, e conservo la sua lettera nella tasca interna del giubbino di pelle.
-“Hai rovinato il momento di gloria Renèe, sappi che non te lo perdonerò.”- mi rimprovera Simon.
-“Anche se sono del tutto sicura che non sarà così, metti che qui sopra ci sia scritto un non ammessa? Le rovinerebbe la giornata e considerando che sono solo le tre del pomeriggio, non conviene, dato che oggi.. si festeggia!”-
-“Ragazzi smettetela, prima o poi dovrò comunque aprirla, si tratta solo di aspettare altre poche ore.”- mi sostiene la mia amica, facendo calmare le acque tra me e Simon.
-“E da quando non sostieni il tuo migliore amico Clary? Diventi maggiorenne e vuoi abbandonare il nido tutto d’un tratto?”- le chiede ironicamente Simon, aggiustandosi meglio gli occhiali.
-“Assolutamente no, Lewis, magari vuole semplicemente godersi il suo compleanno senza intoppi. E poi non dovresti lamentarti, da sempre ragione a te, sono io quella che ogni volta si deve accontentare dei suoi secchi no.”- mi oppongo, sciogliendo l’abbraccio tra me e la mia amica, continuando  a discutere con il ragazzo che ho accanto.
-“Non mi sto lamentando… d’accordo lasciamo stare, pensiamo meglio a come festeggiare questo fantastico compleanno per la nostra migliore amica.. signorina Forbes ‘le mie idee vengono sempre scartate’.”- imita la mia voce, il ragazzo, grattandosi la nuca.
-“Ah ah ah divertente Simon, ma per una volta ti do pienamente ragione. E’ meglio pensare a lei oggi.”-
-“Finalmente! Ma già solo il fatto di vederla così conciata e silenziosa, non promette nulla di buono.”- Simon ha ragione, Clary è stata fin troppo in silenzio fino ad ora.
-“Clary tutto ok?”- le chiedo, mentre io e Simon ci fermiamo di botto.
-“Si, è solo che, non so se ho voglia di festeggiare quest’anno. Vi chiedo scusa ragazzi.”- a queste sue parole sento il mondo cadermi addosso.
-“Ma come Clary? E’ il tuo diciottesimo compleanno, non puoi non festeggiarlo.”- sembro quasi più triste io di lei.
-“Esatto piccolo cucciolo di Fray, i diciott’anni arrivano una volta sola e anche se non vorrai festeggiare, io e Renèe organizzeremo qualcosa per te, non possiamo rimanere con le mani in mano.”- continua Simon, una volta arrivati difronte casa di Clary.
-“Grazie ragazzi, davvero. Non saprei cosa fare senza di voi. Ci vediamo stasera allora.”- facendo un gesto della mano, si chiude la porta di casa alle spalle, lasciandoci si stucco.
-“Non credevo non volesse festeggiare, tu ne sapevi qualcosa?”- chiedo leggermente indignata a Simon.
-“Non guardare me, non ne so niente.”- alza le mani in segno di resa e sbuffo rumorosamente.
-“Ok, organizzo io, ho capito. E guai se qualcuno si lamenta.”- gli punto il dito in faccia e lui mi guarda meschinamente.
-“Con quel qualcuno intendi me per caso? E poi geniaccio, cos’hai in mente?”-
-“Niente di che Simon, qualcosa di intimo, solo noi tre, ci sarà da divertirsi, tranquillo.”- mi sfrego le mani e sorrido fiera della mia idea.
-“Non combinare guai Renèe, mi sto fidando.”- mi fa l’occhiolino, prima di darmi una pacca sulla spalla e andare via.
 
 
-“Che cosa hai fatto?”- mi urla la voce metallica di Simon, dall’altra parte del telefono.
-“Avevi un’ idea migliore Simon? Partendo dal fatto che è un compleanno e che siamo solo in tre. Non ci sarebbe stata alternativa, se non chiudersi in casa!”- gli rispondo nervosa, mentre mi sollevo dal letto e metto a posto qualche peluches rotolato giù.
-“Ok, forse hai ragione, ma il pandemonium!? Proprio quel locale, c’è un sacco di gente strana il fine settimana ed oggi è venerdì.”-
-“Perché tra tutto il bordello di gente che ci sarà, devono dare per forza retta a noi? Tranquillo Simon, sarà una bella serata. E poi ho prenotato il tavolino nell’angolo accanto al bar, così possiamo ordinare da bere senza aspettare molto, che te ne pare?”-
-“Maledizione.. ok va bene, è ancora da vedere, ma se qualcosa va storta, giurami che e ne andremo subito.”-
-“Lo giuro, ora fammi chiudere che devo prepararmi.”-
-“Ci vediamo all’entrata?”-
-“Al fruttivendolo, è una sorpresa.”-
-“D’accordo, a dopo.”-
Aggancio la telefonata e lentamente mi dirigo verso l’armadio.
Prendo i vestiti che più mi piacciono, ma alla fine, dopo mezz’ora di prove, vado sul sicuro e metto i jeans grigi, un top nero, il giubbino di pelle e degli anfibi col tacco.
Mi trucco leggermente, solo un po’ di mascara e un rossetto bordeaux.
Lascio i miei lunghi capelli scuri, sciolti, in modo da coprire il mio corpo quando leverò la giacca.
Perché si, io sono fissata e penso anche a quello quando scelgo i miei vestiti.
 
Sono le nove e Clary mi sta aspettando di sotto.
Prendo la benda che ho comprato apposta per la serata e mi assicuro che la lettera di ammissione di Clary sia nella giacca.
Scendo velocemente le scale e mi fermo a salutare Jocelyn e Dot.
Dot mi ha cresciuta ed è come una madre per me. I miei genitori sono morti in un incidente proprio difronte casa sua molti anni fa e lei mi ha presa con se ed in un certo senso; allevata.
-“Jocelyn, buona sera, come mai qui?”- le chiedo, non appena metto piede in cucina.
-“Renèe, so che Clary è qui sotto, vorremmo parlarvi di alcune cose molto importanti.”- mi dice Dorothea.
-“Sul serio Dot? Proprio adesso? Ho organizzato una festa per Clary, devo andare.”- le dico leggermente arrabbiata.
-“Ti prego Renèe, chiama Clary.”- mi scongiura Jocelyn.
Invio un messaggio veloce alla mia amica, che sale su in pochi secondi.
-“Di che si tratta?”- chiede dolcemente, spostando i suoi lunghi capelli rossi, dietro l’orecchio.
-“Clary, vorrei parlarti, ho bisogno che tu sappia delle cose.”- fa per dire Jo, ma Clary la interrompe, afferrandomi la mano.
-“Mamma, ti prego, è il mio compleanno. Ti prometto che parleremo, ma ora questa ragazza qui accanto a me, mi ha preparato una sorpresa e sinceramente, non vedo l’ora di vedere cos’è. Domattina ne riparliamo.”- le stampa un bacio veloce e poi mi tira via con se, fino all’uscita.
-“Coraggiosa Fray, da quando sei diventata ribelle?”- le chiedo ironicamente.
-“Da mai, Renèe, è solo che voglio godermi la serata, ricordi? Non voglio preoccupazioni, le parlerò domani mattina.”- mi spiega dolcemente, sistemandomi il ciuffo.
-“Ok, ora tocca a me. Chiudi gli occhi e non sbirciare, intesi?”- lei annuisce alle mie parole e la bendo.
Dall’altro lato della strada, Simon mi fa segno di andare verso di lui e così faccio, accompagnando passo dopo passo la mia amica.
-“Clary non ti spaventare, sono Simon, pronta per la sorpresa?”- le chiede e lei annuisce contenta.
-“Non ci resta che entrare, allora!”- esclamo, mentre inizio a trascinare Clary verso il club.
-“Ti piacerà un sacco.”- le dice Simon.
-“Non le dire altro, le rovini la sorpre…”- sbatto contro qualcuno e istintivamente mi volto indietro, lasciando la presa dal braccio della mia amica. –“Ti chiedo scusa, non ti avevo visto.”- dico a voce bassa al ragazzo sul quale sono finita.
-“Che cosa?”- mi chiede accigliandosi e noto un non so chè di strano nella sua voce.
-“Ti ho chiesto scusa, ti ho urtato mentre camminavo, non ti avevo visto.”- ripeto a voce più alta per farmi sentire.
-“Alec che succede?”- chiede una voce alle sue spalle.
Un ragazzo biondo seguito da una falsa bionda ossigenata  fa la sua comparsa, avvicinandosi.
-“Credo ci sia un problema.”- dice la ragazza, stretta in un top ed una gonna bianchi super aderenti.
-“Ehi calma, cos’è una gang di teppisti?”- chiedo agitata.
-“Renèe, che diamine stai facendo, parli da sola?”- mi chiede Simon, distraendomi.
-“Ma sei scemo? Non li vedi? Vieni ad aiutarmi anzi, mi fanno.. un po’… paura.”- ritorno a guardare i tre ragazzi difronte a me.
-“Di lei ce ne occupiamo dopo, ora è meglio entrare Alec.”- riprende il discorso il biondino.
-“Cosa? Io non ho fatto niente, che vi prende?”- chiedo nervosa e impaurita, prendendo la lettera di Clary che era caduta a terra.
-“Sei un problema ora, non dovresti vederci.”- mi risponde quello che ho capito essere Alec. Un ragazzo alto, occhi grandi e verdi e capelli neri.
Rido alle sue parole, ma la smetto subito, notando lo sguardo incazzato della ragazza.
-“Ok scusa, una domanda sola… ti fai di qualche droga per caso?”-chiedo al moro e noto un sorriso compiaciuto stampato sulle labbra della ragazza e un ghigno di rabbia dal biondo, che solo ora ho guardato attentamente: ha un occhio azzurro e l’altro è in parte marrone.
-“Chiedigli scusa, non avresti dovuto.”-
-“Jace calmati, abbiamo altro a cui pensare.”- la ragazza lo strattona via e lo porta verso il locale.
-“Cavolo che strani..”- dico a voce bassa, ritornando dai miei amici.
-“Si può sapere che stavi facendo?”- mi chiede Simon stizzito.
-“Stavo parlando con quei tipi vestiti di nero, cos’è non ci vedi Simon?”- gli chiedo, mentre prendo sottobraccio Clary e la accompagno fino all’entrata del Pandemonium.
-“Renèe non c’era nessuno vestito di nero vicino a te, ma che… hai bevuto qualcosa per caso?”- mi chiede spaventato.
-“Lascia stare, entriamo.”- dico stufa di quella situazione strana, levando la benda a Clary.




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