Grazie

di TheManiae
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Buio.
Silenzio.
Freddo. 
Da quanto sopporta tutto questo? Anni? Secoli? Millenni?
Ma in fondo, cosa c'è dall'altra parte per lei?
Solo un mondo di persone che la odiano per cio che è: Il frutto proibito di un Drago e di una Dea, qualcosa di troppo blasfemo per esistere. Un Abominio che deve stare coi suoi simili.
Passi.
Una figura emerge dalla nebbia. Un armatura splendente ne ricopre l'intero corpo.
Un Umano.
Lei stringe la falce, e gli intima di andarsene. Quel luogo è per i mostri, non per lui.
Non la ascolta. Si avvicina ed estrae qualcosa dal tascapane. L'arma cade a terra. 
Una Bambola. 
Una semplice bambola di pezza rovinata e consumata nel tempo, ma lei la riconosce.
In un periodo lontano, dove tutti la odiavano e i genitori la abbandonavano, quel piccolo e insulso giocattolo era la sua unica fonte di felicità. 
Si china al livello dell'uomo, prendendo delicatamente la bambola, come fosse il più prezioso dei tesori. Le lacrime cadono nell'aria fredda come cristalli, mentre Priscilla, per la prima volta dopo più di mille anni, sorride.
L'umano sparisce oltre l'arco, mentre un sussurro di gratitudine si perde nel gelido vento del Mondo di Ariamis. 





 


 
Angolo Maniae
Salve bella gente.
Vorrei precisare che questa è la mia prima fanfictio su Dark Souls e anche la prima Drabble che faccio, quindi vi prego di dirmi il vostro parere al riguardo.
Inoltre, aggiungo una mia piccola teoria su questo personaggio.
La Madre (O almeno, la parte femminile da cui è generata), a mio parere, NON è Gwynevere, come tutti dicono, ma Velka, la Dea del peccato.
La Follia mi scorre nelle vene




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