vita03
-Sophia!! Sophia!!- urlò Harry alla
ricerca della ragazza
Un rumore lo fece voltare verso il capanno degli
attrezzi. Lentamente vi si avvicinò e aprì la porta.
Sophia stava rannicchiata in un angolo, il
vestito sgualcito e sporco di fango, il viso sciupato dalle
lacrime.
-Ehi piccolina..- sussurrò Harry
entrando.
Sophia sussultò e si strinse ancor di più a
sè.
-Non dovevate portarmi qui, lei mi odia. E odia
la mia famiglia. Perchè mi hai portato qui?- chiese
disperata.
-No, non è vero non ti odia..Solo, deve farci
l'abitudine..Ginny non ha bei ricordi di tua madre ma in questi giorni le faremo
cambiare idea ok?-
La ragazza annuì e si asciugò le lacrime con la
manica del vestito, sporcandosi il viso.
Harry prese un fazzoletto e glielo pulì. Sophia
fissò insistentemente il fazzoletto, aveva qualcosa di familiare, ma non
riusciva a capire cosa.
Harry si alzò in piedi e le tese la mano. Lei la
accettò ed entrambi ritornarono in casa, dove la situazione sembrava essere
tornata normale.
-Io vado di sopra da Siri- disse Sophia, ancora
incerta su come comportarsi.
-Tranquilla, vai pure. A Ginny ci penso io. Tu
pensa solo a divertirti-
Lei annuì e salì le
scale.
Harry sospirò ed entrò in cucina, dove Ginny
stava lavando delle pentole. A mano.
Ohi ohi brutto segno Harry
caro...
-Gin..Tesoro..Dai Gin non tenermi il
broncio..-
La donna continuò la sua opera di pulizia,
ignorando bellamente il marito.
-Ginny per favore, non fare così! Possiamo
parlarne con calma? Da adulti, senza creare putiferi
inutili?-
Crack
-Putiferi inutili? Parlare con calma? Da adulti??
Ma da che pulpito viene la predica! Proprio tu, che quando si tocca l'argomento
Lestrange diventi una iena..Come posso affrontare un argomento simile con te?
Soprattutto ora, che c'è quella ragazza in casa? Ma soprattutto, come hai potuto
invitare quei
due in casa mia? Hai collegato il cervello o hai
agito d'impulso come al tuo solito? Non pensi che prima o poi qualcuno capirà? E
se fosse proprio tuo figlio a capire? Come pensi che ci rimarrebbe se scoprisse
che in real..-
-Ehi, c'è nessuno in casa?- urlò una voce dal
salone.
-Mamma!- La voce di Sophia si fece sentire dai
piani superiori e subito dopo un concitato suono di
passi.
Harry si voltò e andò a dare il benvenuto agli
ospiti, mentre Ginny si ricomponeva e stampava in volto il sorriso di cortesia
che sempre mostrava in sua presenza.
-Bella, quanto tempo- sentì dire da suo
marito.
Eh già, ne sentivamo proprio la mancanza.
Vero Harry?
-Bellatrix, ciao! Ti vedo in forma!- esclamò
entrando nella stanza.
-Oh, Ginny! Anche te non invecchi mai. Spero non
ci siano problemi se io e Rodolfus ci fermiamo qui qualche
giorno..-
-No, che problema vuoi che ci
sia?-
False. Come
sempre.
-Mamma, ma papà?- esclamò la
ragazza.
-Papà doveva terminare un lavoro, ci raggiungerà
più tardi. Mamma mia che caldo che fa qui dentro.- esclamò la signora Lestrange,
estraendo un fazzoletto dalla tasca per tamponarsi il
viso.
Sophia sbarrò gli occhi.
Ecco cosa c'era di familiare. Sul fazzoletto di
Harry quelle due stesse iniziali che da sempre vedeva incise nei cimeli di
famiglia.
BB: Bellatrix Black.
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"Sembrava tutto
strano, piccole cose che non riuscivamo a far combaciare o che reputavamo
solo coincidenze. Ma più si andava avanti e più era difficile non notare che un
qualche segreto si celava dietro a tutto ciò che era accaduto quella sera.
Sophia era più sconvolta di me, non si dava pace. Iniziammo così una specie di
caccia al tesoro, per fare luce sul mistero. Ma quello che trovammo alla fine
non fu un forziere pieno d'oro. Solo un baule abbandonato fatto di rimpianti e
tanto odio."
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