Lei

di Lostintime
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C’era una volta….
 
Tutte le fiabe iniziano così, ma questa non è una fiaba con un lieto fine, o almeno non ancora.
 
Dicevo…
 
C’era una volta una ragazza, fondamentalmente amava rendersi la vita difficile, talvolta addirittura impossibile, perché è risaputo che le cose facili non piacciono a nessuno.
Era come se sfidasse se stessa, come se volesse vedere fin dove il suo fisico e la sua mente potessero spingersi prima di abbandonarla per sempre.

Ci viene detto di non vivere nel passato, ma lei nel passato ci sguazzava, felice in quel miscuglio di tristezza, rabbia e rimpianti.Di tristezza ne aveva tanta, ma non riusciva a farla uscire, quindi questa si trasformava in rabbia, una furia cieca verso chiunque.
E i rimpianti….
Alcuni così grandi da non farla respirare la notte. Le comprimevano il petto.

Si dice anche che nella vita bisogna avere un sogno, e lei ne aveva uno.
Ne va fiera, sa anche di essere brava in quello che fa, ma i sui problemi sconfinano anche nel suo sogno, lo macchiano, lo consumano.
Quell’unica luce brillante si fa sempre più lontana, sempre più fioca in quel buco nero che è la sua vita. 

Cerca sempre di rimanere in piedi, ma alcuni colpi sono più forti di altri, e a volte rialzarsi è difficile, a volte desidera rimanere li, rannicchiata nel suo dolore.
Ma non è quello che si aspettano gli altri da lei.
Agli occhi di tutti è la classica tipa tosta che ha sempre la risposta pronta e fa ridere la comitiva con aneddoti e racconti carichi di ironia.

Ma lei è un pagliaccio triste, così la definì una volta qualcuno.
Questa enorme maschera se l’era messa tanto tempo prima, quando essere quel tipo di persona era l’unica scelta che aveva, se non mostrava le sue debolezze questa non potevano essere usate contro di lei.

Una disadattata, questo era, che si è dovuta adeguare contro ogni suo desiderio ad una vita di superficialità, quando superficiale è l’unico aggettivo con cui chi la conosce davvero nel profondo non la definirebbe mai.
Piena di problemi e con un umore da fare invidia ad una montagna russa.
Lei era così, prendere o lasciare. Ma quasi tutti preferivano lasciare.

Suo padre, i ragazzi delle pochissime storie che aveva avuto, molti di quelli che lei chiamava amici ma che si sono solo approfittati della sua bontà.
Perché lei un tempo quelle persone le aveva amate tutte, era andata oltre i difetti riuscendo ad amare perfino quelli, ma loro non erano riuscite a fare lo stesso e hanno preferito fuggire lontano. 

Vi racconterò di lei, di una ragazza che sta cercando di ricostruire se stessa e la sua vita un piccolo passo alla volta.




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