Le Sette

di Nuvola Matta
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“Allora Selene, com'è andata a scuola?”
La risposta arrivò solo qualche secondo più tardi, dopo che sentì il suono della porta chiudersi.
“Non bene.”
Sapeva che la ragazza stentasse ancora ad accettare la sua nuova condizione, quindi c'era da aspettarsi che vedesse tutto nero.
“Capisco, se ciò è dovuto a un vero problema fammelo presente e vedrò di aiutarti.”
Tuttavia, voleva assicurarsi che dietro al disagio della fanciulla non vi fossero motivazioni più grandi. L'altra però non si lamentò di niente in particolare, quindi probabilmente non era accaduto niente di grave.
La biondina mise la cartella a posto, assorta nei propri pensieri. Chissà se qualcuno si stava chiedendo che fine avesse fatto Paul? Probabilmente la sua famiglia. I suoi genitori e sua sorella le volevano bene, no? Già, ma non poteva certo rallegrarsi che fossero preoccupati per la sua scomparsa; sarebbe stato un atteggiamento troppo egoista.
Si chiedeva se lo stessero cercando. Purtroppo però non aveva molti mezzi per informarsi: lì non avevano internet e Beatrix si era sbarazzata del suo vecchio smartphone. Se mai vi fosse stata la notizia per televisione, probabilmente l'avrebbero trasmessa solo una volta e avrebbe dovuto passare sin troppo tempo davanti al televisore per vedere un servizio che magari le avrebbe detto poco o niente.
“Beatrix, pensi che la mia famiglia mi stia cercando?”
Chiese, sedendosi sul divano di fronte a quello su cui stava la maga.
“Certo che lo sta facendo; hanno pure chiamato la polizia. Ho letto la notizia sul giornale di qualche giorno fa.”
Sicuramente a Selene mancavano e doveva pure dispiacerle che fossero in pensiero per il loro ex figlio.
“Mi dispiace, al momento non posso fare niente per loro. Tuttavia in seguito avrò modo di fare qualcosa a riguardo. Non so dirti quando: dipenderà da parecchi fattori.”
Lasciò quindi l'altra in pace per una buona mezz'oretta, poi, poco prima di andarsene tirò fuori dei fogli e glieli porse. L'altra sembrò non capire e la cosa fu assai gradita a Beatrix, dato che voleva che fosse un po' una sorpresa.
“Che cosa sono?”
Disse, afferrando quelle che sembravano tre locandine.
“Dei volantini. Questo pubblicizza un corso di danza classica, questo uno di francese, questo uno di canto corale. Voglio che tu ti iscriva a tutti e tre.”
“Perché devo farlo?”
Chiese Selene, incredula.
“Sai, in quanto tua madre desidero che tu riceva l'educazione migliore. A dire il vero potrei insegnarti già io le basi, ma preferirei concentrarmi nell'addestrarti nell'uso della magia.”
In realtà avrebbe preferito farla seguire da dei mentori privati, ma per il momento quella era una soluzione assai più pratica.
“Ma devo proprio frequentarli?”
“Non ti piacciono? So che tra un po' da queste parti ne inizierà anche uno di spagnolo, se vuoi possiamo rimandare il canto corale a favore di quello, per esempio.”
“Non è questo il punto.”
Protestò l'interlocutrice. Dunque era proprio come pensava Beatrix!
“Quindi non hai semplicemente voglia di collaborare? Comunque, che ti piaccia o no, ci andrai e seguirai tutte le lezioni.
Se sei troppo stanca per iscriverti oggi, poi farlo anche domani, ma non oltre.”
Allora si alzò.
“Ora ti devo lasciare. Ci vediamo alla solita ora.”
Quindi prese l'uscita. Selene rimase un po' a guardare i tre volantini, finendo per leggerli a fondo. Sapeva che avrebbe finito per frequentarli; non le era possibile disubbidire alla donna.





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