Science
in love
Per
diventare biochimica, oltre che medico, Shiho Miyano aveva letto
un'infinità di libri: anatomia, statistica, chimica, biologia,
concetti base sul metodo scientifico.
Nessuno
di essi le aveva mai insegnato però una regola fondamentale, forse
perché tale regola sembrava estremamente banale, oltre che
implicita, ma che nel suo caso specifico doveva essere menzionata a
chiare lettere.
Mai.
Innamorarsi. Della.
Cavia.
***
Le
sarebbe bastato riferire tutto al capo quel giorno invece di
dichiarare il soggetto morto.
La
sua esistenza sarebbe rimasta intatta, il suo cuore gelato nel
ghiaccio e la sua vita costantemente ossessionata dalla morte.
No
aspetta. L'ultimo punto era rimasto uguale.
<<
Non ti sembra bellissima Ran con quel vestito celeste? >>
La
ragazzina alzò lo sguardo dal suo cellulare.
Perchè
aveva accettato di uscire? Stare a casa è così bello: una tazza di
caffè, un buon libro e poi dritto fino al mattino.
Annuì
distrattamente.
<<
Si, si. Bellissima >>
Quella
ragazza era così... celeste. Un angelo.
Lei
invece era nera, come il peggiore dei demoni.
E
tutti gli Shinichi Kudo di questo mondo avrebbero sempre optato per
l'angelo.
*
<<
Ai non hai mangiato niente anche stasera >>
<<
Non ho molta fame professore... >>
<<
Sai... a volte noi scienziati, nel fare le nostre ricerche, ci
dimentichiamo di un fattore fondamentale >>
Ai
corrucciò il viso assumendo un'aria interrogativa.
<<
La variabilità >>
Sul
viso della bambina spuntò un sorriso divertito.
<<
Professore dimenticarsi delle variabili è un errore da novellini
>>
rispose con aria saccente.
<<
Sono gli errori più banali i più frequenti... >> Insistette
lui.
Ai
sospirò.
<<
Ok dove vuole arrivare? Ha inventato un nuovo videogame che non
funziona? >>
<<
No. Sono alla prima fase del metodo scientifico: l'osservazione >>
La
ragazzina roteò gli occhi al cielo.
<<
E che starebbe osservando? >>
<<
Che domande: sto formulando la mia teoria >>
Ai
si mise una mano tra i capelli scostando le ciocche ramate
all'indietro con fare esasperato.
<<
E che teoria sarebbe? >> chiese mantenendo la calma.
Il
professore chiuse gli occhi ed alzò l'indice della mano destra
all'insù esponendo il suo pensiero con fare un po' saccente.
<<
La mia teoria è che la mancanza di appetito può essere causata da
una mancanza di attenzioni da parte di una persona importante >>
Ai
avvertì un'improvvisa sensazione di calore sulle guance.
No.
Non poteva essere così evidente.
Girò
il viso non sapendo dove guardare.
<<
Non capisco a cosa si riferisca. Io... >>
<<
Mia cara sono stato anch'io un giovane in preda a pensieri romantici.
Inoltre conosco abbastanza bene quel ragazzo: non hai nulla di cui
preoccuparti >>
La
piccola scienziata si ritrovò a deglutire.
In
vita sua non si sarebbe mai aspettata di intraprendere una
discussione del genere, col professore poi...
Si
sentiva stupida, imbecille, immatura persino per l'età che il suo
aspetto dimostrava.
Alzò
gli occhi per un istante ed incontrò quelli dell'uomo: in fondo
sapeva che di Agasa si poteva fidare.
<<
Kudo non penserebbe mai ad una come me >> disse con un filo di
voce.
<<
Ma io non mi riferivo a Shinichi >>
<<
E a chi allora? >>
<<
A Conan >>
Lei
emise una risata fresca ma sarcastica.
<<
E' la stessa cosa! >>
<<
Davvero? Mi stai dicendo che Shiho Miyano, Sherry, ed Ai Haibara sono
la stessa identica persona? >>
Stava
per rispondere un convinto “si” ma qualcosa la bloccò facendola
rimanere col fiato sospeso.
Sherry
ghignava. Ai rideva.
Sherry
complottava. Ai aiutava a risolvere i casi.
Sherry
aveva il cuore freddo come il ghiaccio. Ai si sarebbe fatta ammazzare
per tre pestiferi bambini, e le si scioglieva il cuore alla vista dei
cuccioli.
Il
dottor Agasa approfittò di quel momento di incertezza per prendere
la parola.
<<
Penso che lo stesso valga per lui. Ti ho sentita bisbigliare tra te e
te questo pomeriggio al centro commerciale: forse non esiste un mondo
dove Shinichi sceglierà Shiho. Ma sono certo che ne esiste uno dove
Conan sceglierà Ai >>
La
parte razionale, la scienziata, trovò quella frase stupida e
totalmente priva di senso.
Eppure
in cuor suo si sentì come sollevata da un peso.
The
end
<<
E adesso dimmi, ti andrebbe una bella ciotola di riso con pesce alla
griglia? >>
La
bambina annuì accennando un dolce sorriso.
<<
Si. In effetti ho un po' di fame >>
***
Angolo
dell'autrice.
Seconda
mia ff su questo fandom. Anche quest'opera è una piccola idea senza
pretese. Una storiella dove regione e cuore cercano di bilanciarsi.
Spero
di aver fatto un lavoro carino.
Grazie
a tutti i lettori. A presto.
Violetta_
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