Gennaio

di emaaanu
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Si fecero d'amore sotto la pioggia.

Era gennaio e la pioggia non smetteva di lavare le vite minute dei passanti, pazzi che calpestavano passi, schizzando le strade e procedendo tumultuosamente verso nessuna parte. 

Dunque si fecero d'amore quei due. 

La pioggia sommergeva le ossa e la poesia s'arrendeva sulla punta delle dita, muta parlava - di ulivi, treni, gelsomini, ferrovie, valigie, polvere, libri, pozzanghere - come architetto immerso. Sommerso. 

E si fecero d'amore quei due. 

Era gennaio e la pioggia parlava cieca su ulivi e ferrovie. Lei era bella d'una bellezza tradita, rubata, trafitta, segnata, antica, di vecchie strade, sapeva di bambole  e sale. Nuda d'amore, lacrimava una vita ubriaca, sputandola su un corpo sudato, folle. 

Perciò si fecero d'amore quei due. 

Forse era gennaio e la pioggia sorda ansimava sulla nuca. Nuca che odorava di ulivi, treni, gelsomini, ferrovie, valigie, polvere, libri, pozzanghere. Lei era bella e bestia, parlava di amore, gli diceva 
non ancora 
respiravano e sussurrava 
non più




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