Pensieri come fili d'erba

di emaaanu
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C'erano fili d'erba che poi diventavano nastri distesi ad interrompere il cielo accartocciato. 
C'erano anche le nuvole e poi non c'erano più, giusto il tempo di chiudere gli occhi per un tempo verosimilmente breve e non c'era più traccia di nuvole sulle ciglia, nemmeno uno sbuffo, andate - chissà dove poi, dov'è che vanno le nuvole quando scappano dagli occhi? - poi ritornavano. Ammattite, sbriciolate, viola e rosa, sapevano di fumo e di arancia e di sale e di neve e tornavano, portandomi odori di altre strada. 

Dunque, c'era un mondo immerso ed ero un puntino nero sul nastro verde. 

C'era il sole che mi scrutava, chiedendosi che si fa quando si è soli, e chiamava le nuvole. Mano a mano, arrossivano, quasi s'innamoravano e si spingevano nell'oblio. 
Era quasi sera e il tappeto verde abbracciava le scapole, le costole, le mani e poi di nuovo le scapole, i respiri, i pensieri andati a male, inaciditi, imbruniti. 
Andavano i pensieri, andavano. Si rincorrevano e sparivano nella solitudine del cielo azzurro lacerato dai raggi. 
E poi c'era blu attorno e la città cantava in lontananza in una grande orchestra stonata di passi calpestati e vecchi campanili. 
Era sera e gemevo ancora un po'. 
Poi la pioggia delle ciglia cessava 
e scrosciavo 





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