San Valentino, silenzio e cioccolata

di tixit
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San Valentino, silenzio e cioccolato

Io non ho voglia di regalarti proprio nulla
di quello che piacerebbe te - tu vorresti una spada.
Ma che ci dovremmo fare?

Appenderla alla parete e guardarla? 

Siamo pieni di spade in questa casa,
una per ogni epoca ed una per ogni guerra
tanto l'odore del sangue non si abbarbica alla lama:
resta solo il ricordo epico di una vittoria
il cui profumo si confonde - a volte - con quello delle rose.
Almeno, questo è quello che credi.

Un duello? 
Io mi sono stancato di lottare.

Stiamocene un po' tranquilli davanti a questo camino.
Godiamo del silenzio di queste stanze vuote,
che ci ricordi tutte le cose che non ci diciamo e che credo tu sappia:
mi piaci, potrei parlare per ore dei tuoi occhi.
Restiamocene in questo mare di quiete remando
fino all'altra sponda della notte - 
un'altra in cui io penso a te più di quanto tu pensi a te stessa.

Io non ho voglia di regalarti proprio nulla
di quello che piacerebbe a me - un bacio feroce.
Ma che ci dovresti fare?
Resterebbe sulle tue labbra più a lungo che nel tuo cuore.

Regaliamoci invece questo tempo fatto di niente.
Nell'attesa che tra tutte le tue vite ancora possibili
quella che non ti vede mai sposa, 
quella che ti vede ballare con un uomo che non ti vede,
quella che ti vede anziana in questa casa, uguale a tuo padre,
la stessa piega un po' rigida delle spalle,
e potrei continuare,
tu scelga prima o poi quella che ti vede felice.
Amore, lavoro, intelligenza, dovere e diritto, sacrificio,
il buon vino, la prima neve, la pioggia che chiude l'estate, 
il pane appena uscito dal forno, un paio di guanti nuovi,
figli diversi da come li hai immaginati - 
hai sempre detto che le sorprese ti piacciono - 
vorrei poterci mettere dentro tutto questo per te
come una scatola di cioccolatini.

E, onestamente, non serve
che abbia la forma del mio cuore.




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