Dylan & Famiglia

di Ave_0810
(/viewuser.php?uid=1002455)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


La ragazza che glielo aveva chiesto annuì distrattamente, come se si aspettasse una risposta del genere, e si allontanò senza degnarla di uno sguardo. "Wow." Affermò una voce dietro di lei. La ragazza si voltò, per nulla sorpresa da quell'intrusione improvvisa e salutò il ragazzo con un cenno del capo. Lui si chinò accanto a lei, per aiutarla a raccogliere i quaderni che le erano scivolati dalle mani.  "Ho una sorta di dejavù... è possibile che io mi stia sbagliando, secondo te?"  Disse ancora il ragazzo mentre si rialzava con le braccia cariche di fogli stampati. "Nessuno sbaglio, Mal. Abituati, succede ogni anno." rispose lei con un paio di quaderni stretti in mano. L'altro fece un verso esasperato "ogni anno sempre la stessa cosa, non ci posso credere. Secondo te è il loro modo di augurarci buon anno scolastico?" "Non ne ho idea." rispose lei avviandosi per il corridoio con l'altro alle calcagna. "O forse si divertono a prenderti in giro." continuò lui, seguendola mentre gironzolava alla ricerca della classe giusta. "E perché mai dovrebbero farlo?" Si spazientì lei, sentendolo accusare ingiustamente il gruppo del fratello ancora una volta. "Lo sai il perché." "È storia vecchia, Mal. Smettila di cacciare sempre fuori l'argomento, non è colpa di Olivia." "Ma lei.." lui tentò di protestare, di farle capire quanto fosse ingenua a credere che il gruppetto del fratello avesse dimenticato la sua bravata, ma lei lo interruppe, fermandosi in mezzo al corridoio "per favore." Gli disse, sembrava esausta. "Possiamo per favore lasciar stare l'argomento?  Non voglio litigare con te proprio oggi." continuò lei, mentre per i corridoi i ragazzi iniziavano a lasciare gli armadietti per avviarsi in classe. Mal tentennò un poco. Era la sua migliore amica, non sopportava vedere quegli idioti prendersela con lei; avrebbe voluto continuare a parlarne con lei, urlarle di svegliarsi, di smettere di essere così buona e dolce e di prendere a parole il fratello. Ma non ci sarebbe riuscito comunque, e questo lo sapeva. "Ok." rispose solo. "Sicuro?" "Certo che si." "Sicuro Sicuro?" chiese ancora una volta lei. "Sicuro." Le assicurò Malcolm dandole una leggera spallata. Lei rispose al colpo con altrettanta forza, tentando di spingerlo verso gli armadietti del corridoio. l'altro rise del tentativo fallito, e la spinse un po' più forte, facendola quasi finire addosso ad una coppietta. La ragazza si scusò per poi colpirlo irata, con un colpo che lui non si aspettava, scatenando la loro consueta gara di spallate di inizio anno scolastico. Le risate vennero interrotte dal suono della loro campanella,  simile a quello di un allarme antincendio perfora-timpani, di quelli che si vedono solo nei film ambientati nelle carceri di massima sicurezza. Dalla fine del corridoio una ragazza prese ad agitare in alto le braccia, cercando di attirare l'attenzione dei due. Fortunatamente Malcom la vide quasi subito, e fece segno all'amica di fermarsi, indicandole la ragazza. Lei sorrise "Ci vediamo." gli disse rifilandogli un ultima spinta. "Quando?" Chiese lui ridendo. "Dopo, idiota." rispose lei prima di girarsi e correre verso la fine del corridoio.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3642575