27 DAYS TO FALL IN LOVE

di neoeli91
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Il giorno seguente, uscita da scuola mi diressi verso la fermata dell’autobus, quella mattina durante le terza ora ricevetti un messaggio da Jonghyun che mi diceva di non poter passare a prendermi dato che era stato chiamato per un mio possibile nuovo ingaggio. Ero felicissima e non vedevo l’ora di arrivare a casa e parlare con lui per sapere in cosa consistesse.
Ero quasi arrivata alla fermata dell’autobus quando vidi arrivare una moto che si avvicinò proprio a me. Subito non capii cosa volesse quella persona ma non appena alzò la mascherina del casco mi accorsi che era niente meno che Taemin.
- Ciao! - mi salutò lui sorridente.
- Taemin! - contraccambiai il saluto - Da quando vieni a scuola con quella? - domandai sorpresa indicando la moto, non mi sembrava che il giorno prima fosse venuto in moto.
Lui sorrise nuovamente - Diciamo che è un modo per arrivare più in fretta, evitare il traffico e il caos dei pullman! - riferì.
- Non hai tutti i torti dopotutto. - mi trovai d’accordo con lui
- Tu invece? - riprese - Non sei con tuo fratello? - portò avanti guardandosi intorno probabilmente in cerca dell’auto di Jonghyun.
Scossi la testa - Oggi è impegnato con il lavoro, tornerò in autobus - spiegai.
A quel punto Taemin si alzò e alzato il sedile prese un casco che mi porse - Ti do un passaggio - proferì allora - Andiamo nella stessa direzione dopotutto - concluse convincendomi. Avrei evitato i pullman e sarei arrivata a casa in un lampo, cos’altro potevo desiderare?

Mentre sfrecciavamo per le strade di Jongno in direzione Yongsan provai un senso di libertà insolito. Vuoi forse per la moto o perché quel giorno non avevo impegni di nessun genere, ma mi sentivo libera, una normale ragazza della mia età, non la modella Eunbi e nemmeno la ragazza più popolare della scuola; semplicemente me stessa.
- Se i tuoi fratelli sono via vuol dire che sarai a casa da sola? - m’interruppe Taemin, distraendomi dai miei pensieri.
Io assentii - Torneranno dopo cena penso - riferii.
- Che dici se ci fermiamo da qualche parte per cenare allora? - la sua proposta non era male, e dato che a scuola eravamo diventati molto amici, accettai.

Ci fermammo così in un negozio non poco lontano dalle nostre case e dopo aver ordinato tutto ciò che ci piaceva di più, tra una chiacchiera e l’altra iniziammo a mangiare.
- È una mia impressione o ti vedo più rilassata oggi? - esordì Taemin dopo poco mentre scrutava i piatti scegliendo poi una fetta di sundae.
Io annuii ancora concentrata sul cibo - Non ho impegni dopo la scuola ed è raro per me quindi sono felice! - espressi mentre prendevo l’ennesimo tteokbokki.
Taemin mi guardò sorpreso - Lavori parti-time dopo la scuola?
- Più o meno - esitai incerta sul fatto di rivelare o meno il fatto che fossi una modella.
- Wow sei brava! Lavori e riesci comunque a mantenere una buona media a scuola, non è cosa da tutti i giorni! - portò avanti sorridendo. Quando sorrideva sembrava un piccolo cucciolo, non dimostrava per niente l’età che aveva.
Io scossi la testa come se volessi mandar via l’imbarazzo - Non è nulla di che - portai avanti - Tu non lavori invece? - domandai cercando di spostare l’attenzione su di lui.
Lui sorrise nuovamente - In realtà faccio due lavori! - rispose - In settimana mi occupo del negozio di mia mamma, quando non ho da studiare, e nel weekend lavoro in un ristorante qui a Yongsan.
- E poi sarei io quella “brava”? - replicai mettendo le virgolette sulla parola “brava”- Io già fatico con il mio di lavoro che mi occupa i weekend e qualche giorno a settimana ogni tanto, figurati se dovessi lavorare tutti i giorni!
Taemin sorrise nuovamente - Il lavoro al ristornante è stancante ma stare in negozio con mia madre non mi pesa - proferì - Anzi mi diverte - continuò - Lo sto facendo per mettere via un po’ di soldi, sai ho un progetto in mente - continuò mentre il suo sguardo s’illuminava al pensiero del suo progetto.
- Di che si tratta? - domandai, chiedendomi se fosse il caso di farmi gli affari suoi.
- Per il momento ti dico che riguarda la musica - rivelò facendomi iniziare a fantasticare sul suo sogno. Dopotutto non era poi così diverso dal mio. Certo io facevo la modella ma il mondo a cui appartenevo non era così distante da quello dello spettacolo che avrebbe riguardato Taemin.
- Farò il tifo per te! - espressi sorridendogli - Sarò la tua fan numero uno! - portai avanti forse con troppo entusiasmo dato che gli sfuggì un sorriso.
- Ci conto! - replicò lui seriamente contento.


Erano le 20.30 quando varcai la porta di casa trovandomi mio fratello Jonghyun davanti con un sorriso a 32 denti.
- È successo qualcosa di bello oppa? - domandai allora, curiosa di sapere il perché della sua improvvisa gioia.
- Ti sei dimenticata che avevo un incontro per un tuo possibile ingaggio? - mi disse allora, facendomi ricordare all’istante la conversazione avuta quella mattina.
- Allora?? - domandai smaniosa di sapere.
Jonghyun mi guardò soddisfatto - Venerdì sera… - s’interruppe un momento - Prenderai parte ad un servizio fotografico di abiti da sposa!!! - continuò mentre mi diceva il nome di uno delle più famose riviste di abiti da sposa coreane.
D’istinto abbracciai mio fratello - Dici davvero?? Ma come hai fatto? - non credevo alle mie orecchie, ero ancora incredula.
- Uno degli editori della rivista era presente alla sfiata di Daegu, e quella sera ti ha notata così ha chiesto informazioni su di te e ieri mi ha contattato. - spiegò entusiasta - Diventerai presto una modella famosa sorellina! - portò avanti mentre mi scompigliava i capelli.
Mentre mio fratello mi  spiegava i dettagli della sfilata io iniziai a pensare a tutto ciò che dovevo fare per prepararmi a quell’eventi, trucco, capelli e tutto ciò che potevo migliorare, non potevo di certo farmi sfuggire un occasione come quella!

Dopo quella notizia, passai l’intero weekend a prepararmi psicologicamente e non solo, per quell’evento e quasi dimenticai che il lunedì sarei dovuta andare a scuola come sempre, ritrovandomi così alla domenica sera a dover fare tutti i compiti per il giorno seguente. L’unica nota positiva era che non erano previste interrogazioni o verifiche per quel giorno.
Quel lunedì arrivai a scuola eccitata, pronta per condividere con le mie amiche le ultime news, ovviamente le avevo avvertite del mio ingaggio nell’immediato ma a causa dei preparativi nel weekend non ci eravamo viste e, strano ma vero, quel giorno mi aspettavo di ricevere complimenti ed elogi ed è quello che avvenne, la giornata proseguì bene finché, durante la pausa pranzo non venimmo attirare nel corridoio principale e scoprii che il mio peggior incubo si era avverato…

 





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