Ritratto
di un
sogno
Osservo da lontano la figura
della piccola ragazza al
centro del mio cuore. I capelli mossi e ribelli si muovono mentre lei
ride, la
sua risata sa mettere di buon umore chiunque l’ascolta e io
mi beo a quel
suono, nonostante non sia mai io il motivo di quel magnifico sorriso. I
suoi
occhi, poi, sono la fine del mondo: intelligenti, vispi, sanno leggerti
dentro
l’anima non appena il suo sguardo incatena il tuo, ma non
alza gli occhi
spesso, odia guardare negli occhi le persone che non conosceva bene o
che la
mettevano in soggezione; i nostri occhi si sono solo incontrati una
volta poi
le hai continuato a parlarmi senza guardarmi, complice la sua bassa
statura.
Non è che sia proprio bassissima ma più che altro
spesso tende a nascondersi, a
non farsi tanto notare tra la folla ed è forse anche per
questo che spesso si
avvolge in lunghi maglioni o grandi felpe che la fanno sembrare ancora
più
minuta. Tutto ciò è una cosa che non mi piace di
lei: è fantastica sia
fisicamente che caratterialmente ma non si fa conoscere dalle persone,
si
costruisce una barriera fatta di folti capelli castani e di felpa che
rende
impossibile capire se quello che fa è tutta una recita o
qual è il suo vero
carattere. Probabilmente non si sente bella, forse sono le cosce un
po’ grosse
o l’interesse per i libri e per lo studiare, ma non capisce
quanto questo la fa
sembrare ancora più intrigante.
È incredibile come
possa cambiare quando a una
festa si mette un vestito un po’ attillato e beve un drink,
inizia a ballare e
gli occhi dei ragazzi seguono ipnotizzati i suoi movimenti accorgendosi
solo in
quel momento come è lei veramente. Il suo viso è
molto armonico e trasmette
subito la voglia di vivere e la dolcezza che la contraddistinguono, il
naso è
un po’ grande e la bocca è troppo piccola per
trattenere i fiumi di parole che
dice se la si ascolta o le risate vere e prorompenti in cui scoppia a
volte. È
una di quelle ragazze che sta meglio al naturale, senza trucco, ma si
ostina a
coprirsi il viso con quantità di fondotinta per coprire le
discromie del suo
viso, in effetti la sua faccia pallida è arrossata da
brufoli e punti che però
la rendono più vera, più genuina e simpatica
delle ragazze di plastica che si
vedono in giro. Spesso si tormenta perché non ha un ragazzo
o perché nessuno ci
prova con lei come con le sue amiche. Questo perché si vede
che è dolce,
tenera, una persona da abbracciare per sempre e non una ragazza facile,
ma chi
la osserverà più attentamente vedrà
che non è una principessina romantica o con
la testa tra le nuvole, ma che è intelligente, spiritosa,
solo un po’ dubbiosa
su da chi farsi conoscere veramente. Davvero vorrei che si lasciasse
conoscere
un po’ di più da me così smetterei di
fissarla da lontano come un cretino ogni
volta che la rivedo dopo un po’, credo che se ne sia accorta,
perspicace com’è.
Credo che andrò da
lei e la bacerò, si penso che lo farò. Insomma,
ho anche io
bevuto un drink, magari se mi rifiuta
posso dare la colpa a quello e dimenticarmi tutto, ma sono certo che
non sarà
di sicuro così, se la si capisce non la si dimentica
facilmente una così. Ok
ora vado. Sto andando. La bacio. Oddio non ci credo, lo sto facendo.
Lei
risponde al bacio. So che è il suo primo bacio. Ci
stacchiamo. La abbraccio, il
mio migliore amico mi sorride, anche la sua migliore amica, tutti ci
guardano
stupiti. Lei mi guarda, quanto amo i suoi occhi. Mi dice qualcosa:
«Ce n’hai
messo di tempo. » Mi bacia ancora.
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