Una bianca luce inondò i corpi di Hiro e Baymax mentre
attraversavano il portale. Quando si affievolì, la visione
che
si parò davanti ai loro occhi era inquietante e spettacolare
al
tempo stesso. Una distesa di colori, sfumature di viola e blu che si
arpeggiavano in nuvole di cotone, svanendo in spirali bidimensionali.
Un paesaggio surreale e onirico. L'inter-dimensione.
Era come se ogni frase letta nei libri di fantascienza e teoria
scientifica avesse improvvisamente preso vita e si fosse trasformata
in un elemento di quel luogo. Colori, luci, nubi sfumate. Ma era tutta
un'illusione. L'inter-dimensione era un luogo pericoloso, se era
davvero un luogo. Per quanto affascinante e meravigliosa, essa era
l'incarnazione del vuoto. Era solo una maschera, un trucco per far
impazzire e inghiottire ogni cosa precipitasse al suo interno, come un
enorme buco nero. Hiro questo lo sapeva, e nonostante lo stupore
iniziale, vedere i tanti frammenti del campus di Krei che fluttuavano
in quel miscuglio di colori gli fece ricordare perchè era
lì. E soprattutto, che doveva sbrigarsi.
<< Attento, è pieno di rottami della KreiTeck!
>>
Avvisò Baymax, prima di lanciarsi in mezzo ai vetri
taglienti e
ai muri pesanti che si sgretolavano man mano a causa della pressione.
Il piccolo avvertì la nausea e lo stomaco contorcesi ogni
secondo che passavano a inoltrarsi in quel tunnel di colori senza fine.
La testa si svuotò per un istante e fu molto difficile
cercare
di mantenere la concentrazione. Baymax fece una giravolta per evitare
alcune vecchie finestre dell'edificio di Krei, e Hiro si
ritrovò a testa in giù
all'improvviso, rischiando di avere un conato di vomito. Il robot si
stabilizzò appena in tempo per fargli recuperare
lucidità. Hiro scosse il capo, cercando di ignorare la
nausea
che andava prendendo piede dentro di lui e schiacciò forte i
palmi contro i propulsori sulla schiena di Baymax. Non fecero
in
tempo a stabilizzare il volo che la vista di una lunga finestra
sopravvissuta al disastro del portale si avvicinò
pericolosamente come una lama affilata per trafiggerli entrambi.
Bayamx si abbassò, passando sotto la vetrata, ma Hiro, preso
alla sprovvista, ebbe l'istinto di saltare. I suoi piedi si ritrovarono
a calpestare il vetro infranto con una macabra leggerezza, tanto che
gli sembrava di dover faticare a tenersi incollato alla
superficie. Gli occhi nocciola, sgranati e concentrati, seguivano
Baymax sotto di lui. Entrambi si scambiarono uno sguardo preoccupato e
Hiro lo spezzò solo per constatare che mancava poco alla
fine
della vetrata. Non aveva altra scelta se non fidarsi dell'amico e una
volta arrivato sul bordo, si lanciò nel vuoto colorato che
lo
circondava. Le braccia di Baymax lo accolsero con tutta la sicurezza di
cui erano dotate, strappandogli un sorriso sollevato.
<< Ho intercettato il paziente. >> Disse il
robot, indicando un punto preciso nell'inter-dimensione.
Hiro seguì il suo sguardo, notando quella che sembrava una
piccola capsula grigia, un insetto sperduto in un mare di
arcobaleni. Lì dentro c'era Abigail Callaghan. Il piccolo si
risistemò sulla schiena di Baymax e insieme volarono fino
alla
suddetta. Il robot planò con i razzi, aggrappandosi
delicatamente ai lati della navicella. Hiro passò una mano
sul
vetro sporco, liberando la visuale all'interno. La giovane donna che
avevano visto nelle riprese del laboratorio sull'isola Akuma, piena di
grinta e vita negli occhi, era condannata ad un sonno profondo. Era
pallida e smagrita, profondi solchi erano scavati intorno alle palpebre
nivee e le labbra sottili erano increspate nello spettro di un sorriso.
<< Forza amico, portiamola in salvo. >>
Ordinò Hiro,
lasciando che Baymax volasse intorno alla capsula e la spingesse
davanti a loro, prima di attivare i propulsori e recarsi nuovamente
verso l'uscita del portale.
<< Ti guido io! >> Esclamò il
ragazzino, mentre
facevano ritorno nel tifone di macerie del Campus KreiTeck.
I suoi
occhi seguivano attenti ogni movimento delle rovine, la sua mente li
registrava, la sua bocca parlava.
Sferzarono a destra, poi svoltarono a sinistra, virarono su se stessi e
infine continuarono dritto, passando lungo un tunnel composto da vetro
e cemento. Furono nuovamente nell'area libera, davanti a loro la luce
del portale li attendeva con trepidazione. Hiro urlò di
gioia,
il sapore dell'adrenalina sulla sua lingua era dolce come un tempo. Le
grandi iridi nocciola osservavano i colori sgargianti, illuminandosi di
gioia per quella missione impossibile che era stata finalmente risolta
proprio da lui, da loro. Ce l'avevano fatta. Erano davvero invincibili
insieme.
E quando Hiro rivolse a Baymax il suo sguardo felice
non potè accorgersi che un grossa parte di muro
ancora
intatto si stava avvicinando sempre di più a loro con troppa
velocità.
Ma Baymax lo vide. Le sua mani si staccarono dalla capsula per
avvolgere Hiro.
L'impatto fu più violento di quanto avesse sperato.
<< Baymax!
>>
Hiro si ritrovò improvvisamente solo. Solo sulla capsula,
insieme ad Abigail. Baymax era lontano da loro, scaraventato via dalla
potenza dell'urto da cui lo aveva appena protetto. La parete si era
disintegrata, e così la sua armatura rossa. Il robot
battè le palpebre meccaniche, come se si stesse riprendendo
da
un sonno brusco e tentò di accendere i razzi sotto i suoi
piedi.
Inutilmente. L'impatto era stato troppo forte.
<< I miei propulsori sono fuori uso. >>
<< Forza, afferra la mia mano! >>
Hiro allungò il braccio verso di lui. Non era molto lontano,
sapeva che poteva riuscire a prenderlo. Sarebbe bastato poco, solo un
poco, solo un po' più vicino...
La sua piccola mano venne avvolta da quella grande e morbida del robot.
Lo trascinò verso di sè, permettendogli di
aggrapparsi
nuovamente alla navicella. Si volse verso la luce, e la vide
affievolirsi ogni secondo un po' di più. Non avevano
più
scampo. Baymax non poteva volare, e loro non potevano uscire dal
portale.
Abigail non sarebbe stata tratta in salvo.
Sarebbero rimasti lì dentro per sempre...
<< C'è ancora un modo per mettervi in salvo.
>>
La voce di Baymax apparve improvvisamente più debole alle
orecchie di Hiro. Si volse verso di lui, osservandolo mentre
posizionava il pugno-razzo, l'unico pezzo dell'armatura rimasto
intatto, all'interno del motore della navicella. Oh, no. Oh, no, no, no.
Aveva capito che cosa aveva intenzione di fare e pregò fino
alla
fine di sbagliarsi. Pregò di non sentirlo pronunciare quelle
esatte parole.
<< Posso disattivarmi se mi dici che sei soddisfatto del
trattamento. >>
<< No, no, no! Io non ti lascio quassù.
>>
La sua mente lottava strenuamente contro l'idea di abbandonare Baymax e
la ricerca di una soluzione che prevedesse un lieto fine tanto
desiderato. Ma era tutto così confuso, non riusciva a
pensare
chiaramente.
E in quel momento, tutto ciò che regnava dentro di lui era
una
paura che distruggeva lentamente la sua anima già
ferita.
<< Voi siete miei pazienti. La vostra salute è
il mio solo scopo. >>
<< Baymax, smettila! >>
Non poteva lasciarlo lì. Non lo avrebbe accettato. Non se lo
sarebbe mai perdonato. Baymax era il suo migliore amico, il suo eroe...
<< Sei soddifatto del trattamento? >>
<< No! Non
ho intenzione di lasciarti qui! Troverò una soluzione, deve
esserci un altro modo! >>
Baymax
era...
<< Non c'è più tempo. Sei soddisfatto del trattamento?
>>
<< Per favore... No... Non posso perdere anche te...
>>
Tadashi.
Aveva perso suo
fratello per una promessa che non sarebbe mai stata mantenuta. Lo aveva
perso perchè non era stato in grado di tenerlo stretto, di
tenerlo accanto a sè un po' più a lungo. Tadashi
era
morto per salvare la vita di una singola persona, rinunciando alla sua.
E ora Baymax, esattamente come il suo creatore, si stava offrendo
sull'altare sacrificale con il solo scopo di salvare Hiro e Abigail.
Non di nuovo... Non poteva rivivere quel momento ancora una volta. Non
voleva. Era troppo per lui. Non ce l'avrebbe fatta, non lo avrebbe
sopportato.
Un forte nodo alla gola cominciò a risalire su per la
trachea,
mozzandogli il respiro, costringendolo a piegarsi su se stesso come un
cucciolo impaurito. Gli occhi gli bruciavano.
<< Hiro... >>
La mano morbida di Baymax si posò teneramente sulla testa di
Hiro, sfiorandogli la chioma ribelle e nera come la notte. Una carezza.
Il modo più gentile che aveva per convincerlo a non
arrendersi.
Il piccolo riaprì gli occhi, incontrando quelli neri e
meccanici
dell'amico. Era così strano... La linea sul volto era sempre
la
stessa, ma sembrava quasi che Baymax stesse sorridendo. Appariva... Sereno.
<< Io
sarò sempre con te. >>
E in quell'istante, la voce di Baymax cambiò. Non era
più
un'amichevole voce robotica, ma una voce umana, una voce familiare che
Hiro conosceva benissimo.
La voce di Tadashi. La sua promessa mantenuta. Il suo regalo per lui.
Ora tutto era più chiaro.
Tadashi non gli aveva mai mentito. Era tornato da lui, lo aveva aiutato
a rimettersi in piedi dopo la caduta, lo aveva fatto volare oltre le
mura del lutto e della depressione, lo aveva abbracciato con le sue ali
d'angelo. Lo aveva salvato una volta, fuori dalla scuola infuocata,
impedendogli di seguirlo nella morte.
E ora lo stava salvando di nuovo.
Perchè per quanto doloroso e lungo, quell'addio era
necessario
per entrambi. Se Hiro fosse morto, nessuno avrebbe potuto mantenere
vivo il ricordo di Tadashi.
Per questo era necessario che Hiro vivesse. In questo
modo, una parte di Tadashi avrebbe continuato a vivere. Hiro doveva
andare avanti per lui, doveva finire ciò che Tadashi aveva
iniziato. Era lui il vero eroe di quella storia, era l'eroe e il
protagonista della sua stessa vita. E ora doveva continuare.
Senza accorgersi delle lacrime che scivolavano giù lungo le
sue
guance rosee, Hiro si gettò alle braccia di Baymax,
stringendolo
più forte che potè, aggrappandosi a lui come
ultimo
appiglio. Fu così bello sentirsi avvolgere da
quell'abbraccio.
Quel contatto gli era mancato per troppo tempo. Baymax chiuse gli
occhi, godendo del calore di quell'affetto e delle lacrime dolci di
quel ragazzino che aveva protetto fino all'ultimo. Aveva svolto
correttamente il suo compito, e adesso era giunto il momento di andare.
Con un ultimo, grato sorriso spezzato dal pianto, Hiro
pronunciò
le sue parole d'addio. La voce rotta, gentile e delicata, poco
più di un sussurro. Erano rivolte solo a Baymax. Solo a
Tadashi.
<< Sono
soddisfatto del trattamento. >>
Si allontanarono in silenzio, gli ultimi istanti racchiusi in uno
sguardo incatenato fino alla fine della luce. Hiro lasciò
andare
Baymax, esattamente come aveva lasciato andare Tadashi. Ancora una
volta.
Stava tornando a casa, da solo.
(•—•)
Il
portale espulse la capsula con una violenta esplosione e si
disintegrò in una nube di cenere nera. Hiro
riaprì gli
occhi, incontrando la strada distrutta, le macerie e la distruzione che
segnavano l'immane scontro che c'era stato poco prima tra i sei amici e
il professor Callaghan. Erano vivi. Stavano bene, e Abigail era salva.
Ma mancava qualcosa... Qualcuno.
<< Hiro! >>
<< Si, ce l'hanno fatta! >>
Le grida di gioia di Fred e Wasabi si interruppero subito non appena
notarono che Hiro non appariva affatto felice del compimento della sua
missione, e che uno di loro mancava all'appello.
<< Baymax...? >> Azzardò il
ragazzo di colore con la voce tremante, temendo il peggio.
Il piccolo amico non rispose, limitandosi a voltare le spalle al
gruppo, specchiandosi nel vetro sporco della navicella.
Abigail era salva, respirava e di lì a poco si sarebbe
svegliata. Avrebbe rivisto suo padre ed entrambi avrebbero avuto il
loro lieto fine.
Nessuno parlò di quella mattina. La realizzazione di aver
perso
ancora una volta un amico, un compagno di squadra li
atterrì,
rendendoli partecipi dell'agonia di Hiro.
Hiro, che così giovane aveva provato più
sofferenza di
chiunque altro.
Hiro che aveva perso tutto nel giro di poco tempo.
Hiro
che aveva salvato la causa della sua stessa sofferenza.
Hiro, che era
stato salvato.
Hiro, l'eroe caduto che doveva rialzarsi.
Non avrebbe mai avuto un lieto fine, Hiro.
Forse non lo meritava? Forse la vita era davvero così
ingiusta?
Non lo sapeva. L'unica cosa di cui era sicuro era che Tadashi aveva
mantenuto la sua promessa. E ora toccava a lui mantenere la sua.
Doveva andare avanti. Avrebbe continuato a vivere, anche se nel dolore.
Per Baymax.
Per Tadashi.
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Chiedo
scusa a tutti per l'eventuale sparizione del capitolo! Ora dovrebbe
comparire normalmente.
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