I Found
Sono
paesaggi di sabbia, di neve e di pioggia quelli
che ha
attraversato.
Sono giorni di
polvere e di liberazione.
Momenti di
memorie e di espiazioni.
Ma sfogliata
la lettera, ora, crede che sia tempo di tornare.
Il sole
tramonta dietro le colline, annega tra gli alberi color rosso
debolmente illuminati dagli ultimi raggi
di quella che
era stata un'altra monotona e solitaria giornata.
Il calore
caratteristico del giorno comincia a scemare, lasciando una particolare
e sempre piacevole
freschezza
serale, che preannuncia al contrario, un rigido freddo notturno.
Nell’aria
regna il silenzio, come cruda dimostrazione
dei calamitosi
eventi susseguitisi in un lasso
di tempo che,
molto dopo, ha lasciato spazio alla riflessione.
Un silenzio quasi
innaturale, di quelli che si possono ascoltare, di quelli che se si
pone attenzione
li si
può udire sussurrare.
E proprio quel
così rumoroso silenzio spadroneggia su
quella terra troppo a lungo martoriata,
insinuandosi
tra i muri delle case, oscurando la vita al suo passaggio. Come
un flagello.
Una figura
incappucciata varca le porte del Villaggio, ma tutti tacciono, i
bambini dormono,
le altalene
dei parchi giochi cigolano mosse da un leggero vento.
Si sentono
distintamente le lancette degli orologi, che ritmicamente scandiscono
il tempo
con atroce
pesantezza, e il loro ticchettio si alterna con
il
suono di passi felpati che percorrono strade lastricate.
E
ti userò come un segnale di avvertimento
che
se si ragiona troppo poi si perde la testa
E
ti userò come punto focale
così
che io non perda di vista quello che voglio
E
sono andato più lontano di quanto credevo di poter fare
Ma
mi manchi più di quanto pensavo
La figura
incappucciata avanza con fatica e lieve disagio attraverso le vie;
è
avvolta in un mantello scuro, che nasconde volto e mani.
Si dirige
verso una piccola casupola persa nella vastità di quel mare
di foglie autunnali.
La luce che ne
filtra attraverso le piccole finestre illumina, di un biancore incerto,
anche poco intorno a sé.
Così
come la nera figura avanza sempre più, così due
altre forme compaiono sulla scena.
Escono
entrambe dal piccolo edificio, con una certa fretta. Si bloccano, come
in attesa, poi una di esse,
prende a
camminare in direzione dell’incappucciato.
Qualche
istante di fiato sospeso, in attesa che accade qualcosa, e poi di nuovo
un minimo di lucidità,
allontana dai
pensieri tutte le teorie che affollano la mente quando si è
preoccupati, ma non si sa di cosa.
La donna
rallenta per fermarsi nuovamente a pochi passi dall’altro,
che invece, continua a camminare
sempre
più vicino.
Si ferma.
Per qualche
istante il silenzio attorno sembra alzare il volume
del suo tono, facendosi sentire più rumoroso,
quasi
battagliero.
La
figura in nero solleva lentamente il braccio coperto, facendo scivolare
il proprio cappuccio oltre la testa, sulle spalle.
Lineamenti
disperati si uniscono tracciando il volto di un uomo
il cui nome
è conosciuto nei più remoti angoli di
quella terra che aveva combattuto la dura Guerra.
Sasuke Uchiha
torna con i suoi occhi, neri come i cieli di notte, a posarsi su quella
figura davanti a lui.
Sakura Haruno,
si sporge in avanti, sostando sulla punta dei piedi, e con una delicata
mano, sfiora appena il volto serio,
impreparata a
sentire che, nel morbido tocco, un cuore batte profondamente.
E
ti userò come un segnale di avvertimento
che
se si ragiona troppo poi si perde la testa
E
ho trovato l'amore dove non credevo ci fosse
Proprio
di fronte a me
Fammi
ragionare un po'
Mentre tracce
di confusione gli appaiono sul giovane volto, abbassa lo sguardo su
Sakura Haruno che lo fissa con compassione.
“Sasuke”
sussurra piano, come a non voler rompere la magia del momento.
L'uomo rimane
un momento assorto, chiedendosi per quale motivo avverte un groppo alla
gola, e un'insana voglia di piangere.
"Bentornato a
casa" continua lei dolcemente, come a leggergli le preoccupazioni
scritte a chiare lettere nella sua mente.
L’uomo
abbassa lo sguardo a terra, sopraffatto da un’ondata di
tristezza.
Sakura lo
guarda, mentre il suo cuore si strugge per cercare di comprendere quale
fosse il motivo per cui erano
accadute cose
tanto disperate.
Il volto del
giovane Uchiha si contorce in una smorfia di sofferenza mentre dagli
occhi chiusi e stretti,
lacrime di
puro dolore vorrebbero scendere sulle gote bianche.
Sakura sospira
addolorata, facendo scorrere gli occhi sulla figura davanti a
sé.
Troppo era
accaduto prima che Sasuke giungesse fino a loro, troppo dolore per un
solo uomo.
"Vieni, entra
in casa, ti preparo un thè" dice piano posandogli appena una
mano sul braccio.
E lui si fa
guidare, quasi non avvertendo il freddo sul viso.
Sakura ascolta
con attenzione il suono del suo respiro e dei passi sulla foglie
cadute.
Intanto un
muto soffio di vento smuove gli alti alberi intorno a loro.
Mi voglio
affidare a te, Sakura. E’ incredibile quanto ci si sente
invincibili quando tutto funziona,
e quanto poi
si venga puniti per la propria prepotenza nell’averlo
pensato.
Pensa Sasuke
spostando lo sguardo sulla minuta figura alla sua destra.
E
ho trovato l'amore dove non credevo ci fosse
Proprio
di fronte a me
Fammi
ragionare un po'
La casa
è piccola e accogliente, ma Sakura si muove a disagio,
Sasuke lo avverte e lo capisce.
Anche lui
è a disagio.
"Metto a
bollire l'acqua..." dice frettolosamente "Tu...accomodati, fai come se
fossi a casa tua"
Ma Sasuke si
apre solo un bottone del mantello, e rimane fermo al centro
della calda stanza, aspettando il suo ritorno.
Prima, aveva
pensato che fosse arrivato il momento di tornare, ma i suoi peccati gli
pesano ancora sulle spalle,
e Sasuke non
riesce a guardarla negli occhi senza provare vergogna per quello che le
ha fatto.
E quindi
stringe un pugno nascosto dal mantello, vuole scappare,
perché non può sopportare.
Ma Sakura
sbuca fuori la porta, lo fissa incerta, e impaurita, perché
capisce che non è tornato, non per sempre.
Indugia
leggermente, per poi avvicinarsi, con le gote arrossate.
"Io…"
comincia, non riuscendo più a tacere,
"Io non so
cosa tu abbia fatto fino ad ora.
Non so quali
motivi ti abbiano oggi portato fin qui, e forse non voglio essere messa
al corrente di ciò che ti è
accaduto in
tutti questi anni… ma vorrei solo sapere se...la mia
presenza qui è legata al tuo ritorno...".
Sakura rimane
in attesa, mette a tacere quella voce così flebile da essere
appena udita.
E aspetta
fiduciosa una sua risposta.
Aspetta.
Con quelle
ultime parole, Sasuke chiude leggermente gli occhi, inspirando a fondo.
Quando li
riapre, si guardano rimanendo qualche istante immobili.
"Si" dice
allora fissandola, affascinato dall'immediato luccichio degli occhi
verdi.
Cercando di
trovare un contegno, l'Uchiha risolleva il cappuccio sul volto, e
abbassando lo sguardo,
nasconde la
mano all'interno del mantello, pronto per andare.
Non fa in
tempo a voltarsi, che avverte una leggerissima stretta che lo trattiene
delicatamente.
Si volta, e
vede che entrambe le mani della donna sono occupate a mantenere un
lembo di tessuto, in una debole presa.
Con un leggero
tocco della sua mano, riesce a sfilare la stoffa da sotto le dita della
ragazza,
sfiorandole
delicatamente le dita. Quel contatto fa splendere i suoi occhi
chiarissimi da così tanto tempo tristi.
E
ti userò come un segno di fortuna
di
quanto dare e quanto prendere
E
ti userò come un segnale di avvertimento
che
se si ragiona troppo poi si perderà la testa
"Non
andare..." lo prega con l'usuale voce flebile e tremolante, le lacrime
annacquano i due smeraldi.
"Credevo di
essere pronto, ma mi sbagliavo, non posso restare"
Prima di
andare, si abbassa su di lei, e bacia timidamente la fronte, facendo
attenzione alla sua pelle delicata.
Per
l’ultima volta guarda Sakura negli occhi, le fa un piccolo
cenno di assenso, contraccambiato da un sorriso tremolante di lei.
Lancia un
ammicco anche in direzione di Naruto, rimasto in attesa su una piccola
collinetta stagliata verso l’orizzonte.
A quel punto
sa che il momento di andare è davvero giunto.
Sospira, poi
prende a camminare, ripercorre lo stesso tragitto dell’andata
al contrario.
Mentre marcia
faticosamente, con il passo impedito dal dolore al cuore, avverte come
un dolce peso sulla spalla destra.
Come se ci
fosse una mano consolatoria.
Mentre una
lacrima si affaccia sul suo viso, corrotto dal dolore e dalla
solitudine che lacera il suo cuore,
un leggero
venticello gli sfiora le orecchie, come un timido sussurro.
"Il dolore che
porti nel cuore sarà solo fonte di altra sofferenza, caro
fratellino.
Lascia il
passato alle spalle, anche se è difficile… lascia
ciò che è stato a quei giorni lontani,
senza il
tormento di pensare a cosa sarebbe potuto essere se fosse accaduto
diversamente.
Poni
attenzione al presente.
Non struggerti
per un passato che non ritornerà e che non
può essere cambiato...
Ricorda, poni
attenzione al presente, concentrati sul momento."
E
ho trovato l'amore dove non credevo ci fosse
Proprio
di fronte a me
Fammi
ragionare un po'
Sasuke si
blocca.
Il vento
scema, fino a far calare una muta quiete.
Forse
l’aveva solo immaginato.
No, non era
stato frutto della sua fantasia.
Era stato
reale.
“Itachi”.
Con un timido
sorriso sulle labbra, si riavvia, pronto per affrontare un lungo
cammino,
pronto per
affrontare quel nuovo sentimento che nel suo cuore sta prevalendo sul
dolore.
Si volta,
Sakura è ancora lì, piange, e allora Sasuke torna
sui suoi passi.
Ora cammina
più veloce, la raggiunge e le stringe una mano.
"Vieni con
me?" chiede, provocandole un enorme sorriso tempestato di lacrime.
E mano nella
mano Sasuke sa che con lei, il passato non
sarà più fonte di dolore,
ma quei
momenti si tramuteranno in quegli stessi ricordi che credeva di aver
perduto.
Ho
trovato l'amore dove non credevo ci fosse
Proprio
di fronte a me
Note Autrice
Buonasera cari
lettori, eccomi con una song-fic che è nata stanotte,
nell'ascolto della canzone "I Found" di Amber Run, se non la conoscete
rimediate al più presto xD
Credo che qualcuno aspetti l'aggiornamento di Ombra di Konoha, vi
assicuro che arriverà prestissimo, massimo entro domenica.
Non lascerò la storia incompiuta e quando finirò
questa mi impegnerò anche a concludere la prima (La coerenza
è la virtù degli imbecilli) lo so ci sono un po'
di cose in sospeso, ma non potevo non pubblicare questa one.
Spero comunque che vi sia piaciuta, un bacio, a prestissimo. |
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