Narciso
Mi
sgretolo sotto le tue dita
calde,
che accarezzano la mia vita
e
ne fanno uno specchio vuoto
che
riflette solo il tuo volto.
E
io sono qui, lunga distesa
ad
ascoltare i miei tuoni interiori.
Il
mio cuore: un livido pulsante
che
arranca e ansima suppliche morte.
A
te che importa se cado a pezzi?
Impazzirò
tra i tuoi folli schizzi
su
una tela bianca, velata di silenzi;
sarò
lì, inerme, ad aspettare che tu inizi.
Nonostante
tutto sai che resterò
a
ricorrerti e sfuggirti, scivolando sul ghiaccio
della
tua anima, dove tu Narciso ti rimiri.
Ti
amo, ti appartengo, distruggi me e vivi.
*
* *
Ciao
a tutti! :3
Stavolta
è il turno della poesia ispirata al tema della mitica poetessa
JustBigin45,
che mi ha consigliato un argomento davvero particolare: la violenza.
Non mi era mai venuto in mente di scrivere dei versi sulla violenza e
devo ammettere che non è stato facile, ma mi è piaciuto
e mi sono divertita a giocare con le parole!
Ho
voluto utilizzare dei suoni un po' duri, come la ripetizione della
zeta nella terza strofa, e ho voluto inserire in questi versi vari
tipi di violenza: io me la sono immaginata come crudeltà di un
uomo verso una donna, psicologica o fisica o entrambe le cose, per
via del narcisismo di lui, come avrete notato. Lei nonostante ciò
resta e subisce, diciamo che ci ho inserito quindi anche un po' di
sindrome di Stoccolma.
Spero
che la cosa non vi abbia turbato! ;)
Ultima
cosa: quel vita del secondo verso potete interpretarlo come
volete, sia come parte del corpo che come esistenza. Ho voluto
evidenziare questo doppio senso mettendo la parola in corsivo!
Spero
che questo componimento vi sia piaciuto, ringrazio immensamente Bigin
e tutti i lettori e recensori che ogni volta mi danno la forza per
andare avanti! ♥
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