Metti
insieme due donne un po’ particolari.
Metti
che entrambe hanno delle passioni in comune.
Metti
che una delle due dice “Ho una propostona da
farti!”.
Metti
che l’altra ingenuamente ci si butta a capofitto…
Ecco
che hai due autrici bipolari, diverse eppure simili quel tanto che
basta per scrivere una long a tempo di record con annessi seguiti in
lavorazione e split vari.
Bene,
questo siamo noi! Io sono Astral, e ho una dipendenza da scrittura. Non
so come uscirne, perché non voglio!
E ci siamo già
giocate due terzi dei lettori che si sono addormentati nel frattempo ;)
Io sono OcaPenna e sono quella acida. Mo leggete che è
meglio.
Uffa!
Ok, si capisce così che io sono la parte prolissa del
duetto! Ok, è vero. In ogni caso...leggete la nostra
fiction, recensite e NON fate i bravi :D
p.s.
Non siamo da TSO...lo giuro!
p.p.s.
Ringrazio sentitamente la nostra lettrice beta che si è
calata con noi nel nostro mondo senza conoscere un solo personaggio di
quelli trattati! Ti adoro Alariel! Sei spietata (non è vero, sei
buona come il pane) e
professionale! W i Boscaioli!
CAPITOLO
UNO
-
Detective!
Con
un sospiro esasperato e un'espressione offesa, l’elegante
uomo in completo di Prada si guarda intorno: gli agenti se la ridono
sotto i baffi. Essere mollato sulla scena del crimine a piedi, solo per
un’innocente battutina sulla condotta morale della vittima
è inaudito. Ora Lui, Lucifer Morningstar, deve chiamare un
taxi! Questo siparietto si ripete fin troppo spesso e per il
dipartimento è diventata un abituale e simpatica
distrazione; c'è addirittura chi scommette su quante volte
in una settimana la Detective Decker abbandonerà il suo
partner. A dire il vero c'è anche chi scommette su quando,
finalmente, la Detective cederà alle avance
dell’aitante uomo d'affari e chi sostiene che
l’abbia già fatto, ma di solito questi stolti
mormorano sottobanco per non incorrere nelle ire dell'ex marito della
Decker, il Detective Espinoza.
-
Fantastico! Chi mi chiama un taxi? Hey...tu, Agente Ciambella hey! Ma
che fai, te ne vai anche tu? Che posto orribile Los Angeles.
-o-
L'ascensore
termina la sua corsa e si apre nel lussuoso attico situato sopra il
Lux. Al Diavolo piace il suo nido, certo non troppo grande ma dotato di
tutto, compresi una splendida piscina e un idromassaggio riscaldato.
Non opulento ma di classe, decorato con marmi italiani, cristalli e
mobili di design. E poi c’è il
suo angolo preferito: il bar personale, sempre rifornito del
miglior whisky in circolazione. Lucifer getta la costosa giacca sul
pianoforte mentre si avvicina al bancone e si versa una generosa
porzione di alcol in un bicchiere Tumbler.
-
Mattinata difficile?
Ottimo!
Ci mancava solo il suo noioso, borioso fratello per completare il
perfetto cliché della giornata nera.
-
Amenadiel, che piacere! Cosa ti porta in questo nido di perdizione? Lo
sai che Maze non si trova più qui.
-
un sorriso velato di sarcasmo viene indirizzato all'alto angelo nero
seduto dietro la scrivania retrò in mogano. Come trova
noiose le frequenti visite del fratello. Se almeno cambiasse argomento
smettendola di assillarlo con la storia della miracolosa nascita di
Chloe!
-
Luci, dobbiamo parlare, lo sai. Io…
-
Ancora fratello? Ma non sei stanco di provarci e riprovarci? IO non ne
voglio parlare, nè adesso nè mai! E ora vattene,
ho altro da fare che stare ad ascoltare le tue recriminazioni e i tuoi
sensi di colpa. Telefona a Linda!
L'angelo
caduto sospira scuotendo la nera testa esasperato. Beh, valeva la pena
averci riprovato
-
Va bene, me ne vado. Però non potrai scappare per
sempre...sei tornato a casa e non vuoi parlare con nessuno, nemmeno con
Linda. Ti ributti nel lavoro come se nulla fosse, eviti ogni
riferimento a quando hai salvato Chloe…
-
Si, e continuerò a farlo, per cui smettila! E dì
a Maze di fare la stessa cosa.
L'ex
arcangelo si siede al pianoforte e comincia a suonare facendo scorrere
agilmente le dita sulla tastiera. Ama suonare, è stato
incredibilmente facile imparare le note, il ritmo; la musica l'aveva
sempre affascinato e attratto. Accenna ad un classico del blues
sperando che il messaggio sia chiaro abbastanza: “togliti
dai piedi uccellaccio spennato”.
A quanto pare funziona perché poco dopo sente l'ascensore
aprirsi e richiudersi.
-o-
-
No Alicia! Se si muove di giorno non è un Revenant ma un
aptur...atur…
- Dean sbuffa infastidito e si arrende -
Sam!
Sam
si avvicina allo smartphone e prende la parola in vivavoce.
-
Ascoltami Alicia, se questa creatura è attiva alla luce del
giorno è un aptrgangr, una specie di non-morto norreno
particolarmente potente. È in grado di usare la magia ed
è immune all'argento, le misure anti revenant non
funzioneranno. Il ferro lo rallenta, ma non lo ferisce. Dovete
attirarlo al suo tumulo e lì...beh, l'unica cosa che
funziona con un aptrgangr è la decapitazione seguita da un
bel falò. Poi dovete mescolare le ceneri alla terra del
tumulo e disperderle in mare.
Dean
s’intromette.
-
Fate attenzione, chiaro? Niente eroismi! Se vi succede qualcosa vostra
nonna ci ammazza...
“
Ricevuto. Grazie ragazzi.” e la comunicazione si interrompe.
-
Hey! Fateci sap...dannati marmocchi!...-
il maggiore dei Winchester si passa una mano sulla bocca esasperato. Il
minore lo guarda quasi divertito.
-
Se la caveranno Dean, non sono sprovveduti.
- Sam richiude il grande tomo sulla mitologia norrena che aveva appena
consultato per aiutare i giovani cacciatori figli di Asa Fox. - Sai,
se non avessi paura di volare potremmo raggiungerli in poche ore.
-
Sei matto? -
uno sguardo inorridito viene rivolto al fratello prima di accorgersi
che lo spilungone se la sta ridendo tra i denti. - Stronzo!
-
Coglione!
-
Vado a prendere da mangiare, intanto tu controlla il tavolo psichico,
è l'ora del collegamento.
Dean
esce dalla stanza diretto al garage e al fast food più
vicino.
-
L'insalata! Per me insalata...non quel coso con i donuts...- ma
Sam riceve come risposta solo una risata sadica. “Ok.
Digiunerò”.
-o-
Il
più giovane dei Winchester si avvicina all'enorme tavolo
nell'atrio, il salone della guerra, come lo chiamavano gli Uomini di
Lettere. Sospira guardandolo. Ci avevano messo secoli ma alla fine
erano riusciti a riparare quel fantastico esempio di tecnologia e arti
magiche. Non era stato facile, aveva passato intere nottate a cercare i
manuali di utilizzo e composizione tra gli archivi e i magazzini del
bunker, ma alla fine li aveva trovati e, con l’aiuto di
qualche amico stregone (James nello specifico) erano riusciti a
recuperare l'occorrente e a riparare l'aggeggio. O meglio, lui l'aveva
riparato mentre Dean non aveva fatto altro che mettere in disordine i
fogli e gli schemi. Però avevano deciso di accenderlo e
tenerlo operativo solo per alcune ore la sera, in modo da non
scaricarne l'energia troppo rapidamente.
Quando
era riuscito ad attivarlo, Sam si era sentito invincibile, meglio che
se avesse sterminato un intero covo di vampiri! Un sorriso gli sale
spontaneo mentre accende l’interruttore alla console comandi:
il tavolo fa un rumore come di circuiti in movimento, seguito da un
sibilo stridulo prima di accendersi. L’intera mappa degli
Stati Uniti prende vita e piccole lucine cominciano a comparire. Tutto
regolare fino a quando non diventano più grandi e rosse,
allora c’è qualcosa di grosso in movimento,
intense energie soprannaturali in azione. Trovare Lucifero
così è un azzardo, ma dopo mesi e mesi di
ricerche c’erano riusciti: soggetto identificato a Los
Angeles. Per localizzarlo avevano fatto affidamento su amici cacciatori
operativi in zona che erano riusciti a scovarlo niente meno che...alla
luce del sole! Ha aperto un night alla moda, vive in modo normale, per
quanto orge, festini, sesso e droga possano essere parte di una vita
normale tenuto conto che si tratta del Principe delle Tenebre, il
Diavolo in persona, colui che aveva quasi completato
l’Apocalisse; essere considerato un basso profilo. Strano,
molto strano...ma fino ad ora non ha compiuto atti deplorevoli, nessuna
insolita attività demoniaca, non rimane da fare altro che
trovare un modo per poter capire le intenzioni reali
dell’arcangelo. Certo Sam non ha dimenticato ciò
che Lucifero gli ha detto nella gabbia: “Cosa
farai una volta che ci avrai aiutato con Amara?”,
“Magari mi trasferisco a Los Angeles, risolvo
crimini…”.
Non può davvero fare questo, non Lucifero!
-0-
-
Salve, in cosa posso servirla?
Il
tono petulante della ragazzina dietro al banco dà ai nervi
ma il Jiffy è il miglior posto per gli hamburger
nell’arco di miglia.
-
Ciao!
Mi porti un…
-
Vuole provare il nuovo piatto del giorno?
Lo
interrompe quella versione apatica di Hanna Montana. Dean si chiede se
sia legale far lavorare quella bambina mentre fissa con orrore le gote
impiastricciate di belletto.
-
No,
grazie. prendo un…
-
È sicuro di non voler provare il nuovo piatto del giorno?
L’ “Hunter” è fatto solo con
la miglior carne…
-
Hunter? Si chiama “Hunter”, sul serio?
La
ragazzina lo guarda con aria vacua senza smettere di masticare la gomma.
-
Okay, senti va bene. Dammi due di quei cosi, quattro donuts glassati e
sei birre.
La
ragazzina se ne va in cucina e per un momento Dean si chiede da quando
le tredicenni hanno quel modo di ancheggiare.
Poi
la suoneria del telefono lo distrae.
-
Hei
Cass! Come va con quegli angeli psicopatici?
-
Dean...sono nei guai! Sono davvero impazziti! Si tolgono a vicenda la
grazia per accumulare potere...pensano di poter riavere indietro le ali
così. Devo andare...ti richiamo!
-
Hei
Cass asp… Cass!
“Maledetto
angelo!”
pensa Dean con stizza mentre ricaccia il telefono in tasca.
Ci
mancano pure i pennuti che si massacrano a vicenda al posto di dare una
mano.
-
Sono
29 dollari e quaranta.
Paga
in fretta ed esce. Prima di rimettere in moto Baby si prende il tempo
per scrivere un messaggio a Cass, se mai riuscisse a leggerlo.
Da
Dean a Cass:
“Tieniti
in contatto. Avverti se hai bisogno e non fare cazzate”.
C’è
qualcosa di sbagliato nel fare da babysitter ad un angelo ma non ha
nessuna voglia di vederlo ammazzato nell’ennesima guerra tra
pennuti.
Che
poi per quale diavolo di ragione lo aveva chiamato per sbattergli il
telefono in faccia? Magari era successo qualcosa. L’immagine
dell’angelo sdraiato per terra con il fianco maciullato dalla
lancia di Michele gli torna davanti agli occhi ma decide di non
pensarci. La loro vita ha questa stranezza: ti rende
consapevole di tutti gli orrori in agguato nel buio pronti a massacrare
te e i tuoi cari, ma ti insegna a non farci caso. Altrimenti impazzisci.
Mette
in moto e alza il volume della radio lasciando che la voce di Geddy
invada l’abitacolo.
Quando
arriva nel garage del bunker e spegne l’auto riprende il mano
il telefono ma non c’è nessuna notifica. Sono
passati quindici minuti, se non fosse successo nulla avrebbe risposto.
Da
Dean a Cass
“Cass,
rispondi!”
Un
momento dopo il telefono gli squilla nella tasca mentre chiude la
portiera. Con un sospiro di sollievo riconosce la suoneria di Cass.
-
Hei!
Che è successo?
-
Dean. È tutto ok. Ho quasi fatto.
-
Sì, mi hai fatto quasi venire un infarto, ecco che hai
fatto, Cass! - ora
che sa che sta bene lo strozzerebbe volentieri - Non
si chiama la gente per riagganciare in quel modo!
-
Si
certo...aspetta.- e
dall’altra parte della chiamata si sentono rumori di lotta,
parole in enochiano e urla.
-
Cass, merda!
Passano
alcuni secondi e poi il silenzio
in
cui il corpo di Dean resta immobile.
-
Merda! Cass!
-
Dean!
Eccomi. Dicevi?
-
Stai bene? Che è successo?
-
Certo che sto bene. Non hanno sentito ragione, ho dovuto renderli
inoffensivi. A breve i miei fratelli verranno a prenderli per portarli
nelle prigioni celesti.
Dean
sente il corpo rilassarsi ed è sollevato al punto di non
avere più voglia di litigare con l’angelo per
spiegargli le normali interazioni umane.
-
Okay
Cass, senti quando hai fatto torni al bunker? Abbiamo ancora un diavolo
da trovare da queste parti e un po’ di aiuto angelico farebbe
comodo.
-
Arrivo
il prima possibile. A presto.
Come
sempre la comunicazione si interrompe prima che Dean abbia modo di
rispondere.
Percorre
in automatico la strada fino alla sala d’ingresso dove Sammy
lo aspetta davanti al tavolo.
-
Ho
portato le proteine Sammy!
Sam guarda il fratello con sospetto.
-
Non l’Elvis Luther Burger, vero? Dimmi di no ti
prego…
Dean
sogghigna divertito.
-
No! Hanno fatto un nuovo piatto del giorno e, indovina un
po’, si chiama “Hunter”!
-
Scherzi? E l’insalata? Hai preso l’insalata?
-
Sei pazzo? L’insalata è per i conigli, Sammy! I
cacciatori mangiano “Hunter”! Ho sentito
Cass…
Dice
stappando una birra e andando a sedersi di fronte al fratello.
-
Come sta? Ha detto quando torna?
-
Ha quasi finito le sue cose da angelo. Dice che quando può
arriva. Notizie dal tavolo?
Il
minore dei Winchester si allunga sul tavolo prendendo a sua volta una
bottiglia.
-
Nulla di diverso. Pare però che qualcosa di più
forte stia accadendo a LA; potrebbe anche non essere Lucifero, ho
controllato nei database della polizia, nessun caso strano.
-
Hum. Quindi cosa? Definisci forte…
Sam
sorseggia pensieroso la birra sbirciando appena gli appunti sul tavolo.
-
Potente...intendo di potente. Si è accesa una lucina dorata,
e nelle istruzioni non è menzionata nessuna lucina
dorata...non so a cosa possa riferirsi.
Dean
recupera il panino e lo scarta: ha davvero un bell’aspetto.
-
Beh,
direi che se sul tavolo magico si accende una lucina sconosciuta nella
città dove il Diavolo ha preso residenza…
cioè dai, andiamo! Vuoi dirmi davvero che pensi non
c’entri Lucifero?
Il
minore sospira posando la bottiglia proprio vicino alle lucine che sono
Los Angeles.
-
Non so Dean, potrebbe come non potrebbe. Ho provato a chiamare Garth
che dovrebbe trovarsi nelle vicinanze di LA ma non risponde.
-
Non so se essere deluso o sollevato
Risponde
il maggiore addentando il suo squisito panino.
-
Voglio dire, Garth! Se questa roba riguarda il Diavolo non so se sia la
persona che vorrei sul posto…
-
È l’unico cacciatore che abbiamo in zona. Si lo
so, è Garth ed è un licantropo, ma non abbiamo
altri aiuti.
-
Ecco appunto, un licantropo, Garth licantropo è il nostro
asso nella manica?
Sam
guarda di straforo il fratello. Quello che sta per suggerire sa che non
sarà di suo gradimento.
-
Io avrei un’idea…
Dean
lo guarda perplesso e finisce la birra.
-
Sono
tutto orecchi.
Il
minore prende l’hamburger e lo osserva sollevando la fetta di
pane. Nemmeno un cetriolino, una foglia di insalata, solo bacon, carne
e carne.
-
Mentre cercavo notizie per Alicia e Max mi sono imbattuto in uno dei
libri che desiderava avere Rowena, potremmo chiederle un favore in
cambio di uno degli incantesimi che contiene, una divinazione da
lontano.
Dean
finisce il panino, si toglie le briciole dalla bocca e si prende il
tempo per valutare il pensiero di Rowena con in mano il libro
d’incantesimi e la quantità di danni che avrebbe
potuto fare. D’altra parte la strega si è
dimostrata utile di recente. Si prende il tempo per alzarsi, agguantare
un’altra birra, stapparla e dare una lunga sorsata prima di
rispondere.
-
Okay,
facciamolo.
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