Replica

di Sakkaku
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Capitolo 11

 

Tim stava brindando con il cugino di Falco Nero. Lo aveva trovato nel bosco mentre era a caccia, vedendolo denutrito, l'aveva portato con sé alla propria fazione. Il suo gesto era stato ripagato, perché quello che Denny gli stava raccontando era qualcosa di molto interessante: la donna che aveva osato burlarsi di lui, dandogli dell'infantile, era entrata nelle grazie del Master della fazione neutrale.
- E' proprio una lurida puttana di donna, anzi è peggio! E' inutile quanto uno schiavo che non comprende quello che deve fare! - commentò Tim sputando per terra. - Stai tranquillo Denny, ti assicuro che gliela farò pagare sia per l'affronto nei miei confronti sia per il torto che hai dovuto subire.
- Grazie Tim, tu si che sei un amico, altro che Falco Nero. Quello lì è solo un cugino acquisito, dopotutto sono il nipote di Midolf e lui ha tenuto il titolo solo per rispetto, sebbene dovesse essere un incarico temporaneo. Mi chiedo dove sia finito mio zio - l'uomo era solo preoccupato per la sua posizione gerarchica nella fazione, se non veniva reintegrato al più presto, avrebbe perso tutti i benefici e sarebbe stato costretto a lavorare come tutti gli abitanti del villaggio.
Tim è solo un ignorante, ma si dal caso che in questo momento ho proprio bisogno di una persona come lui per tornare nella mia fazione. Se dovesse tradirmi e svelare il mio piano di rientrare senza il permesso di Falco Nero, userò la carta del tradimento per stabilirmi qui. Alla fine non è che ci sia tanta differenza. Il villaggio è strutturato in egual modo, forse è solo più sporco e puzzolente, del resto che altro si può pretendere da gente come loro, che pensano solo a uccidere?” Denny prese a dondolarsi sulla sedia il boccale d'idromele pieno fino all'orlo traballò e qualche goccia del contenuto si rovesciò sul cavallo dei pantaloni.
- Porcaccia - sbraitò l'uomo, mentre Tim e gli altri presenti nella locanda iniziarono a ridere.
- Sei della fazione neutrale, eppure non pensavamo che fossi un piscia sotto - le risate gli rimbombarono nelle orecchie.
Denny si unì alle risate, battendo qualche pacca sulla schiena agli uomini intorno al tavolo - Capita a tutti, in fondo ci sono le donne apposta, no? Il loro compito è pulire.
- Ahahah, sei proprio un grande! Sei sprecato nella tua fazione!
I discorsi iniziarono a cambiare, cosicché gli uomini presero a importunare le cameriere della locanda, occupate a servire.
Master Clay entrò con un urlo animalesco - Aaaaaaaaaaargh, miei compagni siete pronti per il torneo?
- Sììì - urlarono in coro i presenti, alzando in aria anche i boccali.
- Pronti a fare mangiare il fango e non solo agli altri due Master e i loro compari?
- Sìììì - sbraitarono nuovamente.
- Rendetemi fiero di voi! Anche se parteciperà una donna, dovete mantenerla la guardia alta! E' una sporca bastarda, quindi se fosse necessario, fatele anche male, sarò orgoglioso di voi perché so che avete dato tutti voi stessi per arrivare in cima e vincere!
- Uaaaaaah - urlarono gli uomini carichi dalle parole pronunciate dal loro leader.
- Ora, ricordatevi: domani c'è la festa che precede il torneo, quindi ubriacatevi oggi e bevete meno domani. Voglio che non esageriate altrimenti rischiate di non essere in forma per le gare. Brindate compari, continuate a bere finché i vostri corpi non vi faranno crollare dal sonno.
- Ai suoi ordini Master!! - alzarono tutti quanti i loro boccali e iniziarono a ridere fragorosamente.
I loro modi saranno sgarbati, eppure sono più uniti di quanto lo siamo tra di noi, sentono nel sangue la competizione e si fidano gli uni degli altri. Di alcune persone della mia fazione non mi fiderei mai” pensò Denny ingoiando un altro sorso d'idromele.

 

Ancora due giorni e il torneo sarebbe iniziato. Tutti erano entusiasti all'idea di festeggiare una vittoria. Charlie sembrava più solare del solito, per Elisabeth questo era incomprensibile.
- Sei da solo e dovrai occuparti di tutti i membri delle tre fazioni, sei sicuro di riuscirci?
- Certo che sì! Mi diverte servire più gente, rende ancora più viva la locanda con chiacchiere e risate di persone diverse dal solito, mi rallegra sapere che qui si trovano tutti bene.
- Gli altri locandieri ozieranno o ti aiuteranno?
- Due anni fa si sono proposti di aiutarmi, però non mi piace molto quando altri locandieri mettono le mani dietro il mio bancone spostandomi i miei arnesi da lavoro. Soprattutto se lasciano i boccali sporchi.
E' un perfezionista, vuole avere tutto sotto controllo” pensò la donna addentando un pezzo di pane appena sfornato, terminò di bere il suo latte e si alzò.
- Te ne vai di già? - le chiese Charlie.
- Sì, è una bella giornata, quindi mi va di stare un po' all'aria aperta. Se riesco tornerò ancora, altrimenti ci vedremo domani mattina.
- Se ti eserciti, posso darti la mia balestra, se ti va.
- No, sono soddisfatta dell'esercitazione di ieri. Per quanto riguarda la balestra invece, passo, non sono portata per quell'arma.
Il volto del locandiere fu coperto da un velo di delusione - D'accordo, perdonami, non era mia intenzione scocciarti.
Forse ho risposto in modo scortese” rifletté Elisabeth, si affrettò ad aggiungere - Magari dopo il torneo puoi mostrarmi come usare meglio la balestra.
A quel punto Charlie cambiò completamente, il suo volto s'illuminò - Con vero piacere! A presto!
- Buona giornata Charlie! - lo salutò la donna uscendo dalla locanda.
Vediamo, un posto dove posso stare tranquilla e lontano dalle persone?” ci rifletté un attimo e poi ebbe un'illuminazione.
Il prato sul retro del castello. Era spazioso e privo di gente. Appena giunse in quel luogo, si sdraiò sul terreno erboso. Elisabeth era senza pensieri. O forse fingeva di non averne. Fissava il cielo azzurro, ornato da qualche nuvola bianca. Un lieve sorriso si dipinse sul volto, appena udì un suono famigliare. Flyppi era tornato dopo alcuni giorni, probabilmente era andato a caccia e si era allontanato dalla zona. La donna rimase sdraiata sul prato, alzò solo il braccio.
- Hiiiiiiiik - salutò il rapace.
Elisabeth notò che aveva qualcosa legato sulla zampa. Solo da un'altra persona si lasciava fare in quel modo. Amy. La sua sorella minore. Sfilò la corda e srotolò la pergamena.
Elisabeth fu sorpresa nel notare come la calligrafia della sorella fosse diventata raffinata. Doveva essersi allenata più di lei nelle lezioni dello sciamano, alla donna invece non erano mai interessate più di tanto. Una volta che aveva imparato le basi per leggere e scrivere per lei era abbastanza. In fondo molte persone non ne erano neppure in grado, considerando questo, si sentiva una privilegiata. Mentre gli occhi scorrevano sulla pergamena, fu invasa da diverse emozioni contrastanti, dapprima provò sollievo dopodiché rabbia. Elisabeth percepì chiaramente una morsa allo stomaco.
Quelle parole... non se le sarebbe mai aspettate.

 

Carissima sorella Eli, spero tanto che in qualunque posto ti trovi in questo momento, stai in salute.
Mi auguro che riesci a vivere in pace, senza sensi di colpa, per il gesto atroce e orrendo che hai compiuto qui al villaggio Toreny. Se li avessi ti capirei, voglio solo che tu sappia una cosa: ti ho perdonata. Dopo tanti anni, ce l'ho fatta.
E' vero, all'inizio ti ho odiata. Sarei ipocrita se non te lo dicessi chiaramente. Forse non lo sai, però mi hai fatto tanto soffrire, considera questo.
Il motivo del mio odio nei tuoi confronti è perché a causa tua ero sola.
Tu sei fuggita subito dopo che hai trafitto con cinque frecce il vecchio sciamano del villaggio, solo perché stava iniziando il rituale dopo avermi scelto come sacrificio per l'Echidna. A essere onesta io ero felice, finalmente era giunto il mio turno per essere utile al villaggio, invece ti sei dovuta intromettere e rovinare tutto.
Dirk è sparito lo stesso giorno, probabilmente ti ha raggiunta.
Al villaggio tutti mi consideravano una sciagura e pensavano che avrei portato la distruzione del villaggio. Il rituale era stato interrotto appena era iniziato, per cui non potevano utilizzarmi di nuovo come sacrificio.
Per fortuna Adam, non so se ti ricordi di lui, è il secondogenito del vecchio sciamano, è intervenuto in mio favore.
Ha parlato davanti a tutto il villaggio dicendo che i tuoi errori non dovevano ricadere su di me, che l'assassina eri tu non io e che se qualcosa di brutto sarebbe successa, nessuno avrebbe dovuto prendersela con me, perché anch'io come loro ero vittima della tua follia. Dopo quel discorso tutti al villaggio hanno ripreso a trattarmi come una volta, prima che tu uccidessi lo sciamano.
Questo fa parte del passato, ora ti racconto una notizia incredibile.
Ray, l'attuale sciamano e fratello maggiore di Adam, fra due giorni eseguirà il rituale per congiungere le anime tra me e Adam. Ho chiesto se potevano concederti un giorno di permesso per assistere, poiché sei l'unica parente ancora in vita, purtroppo sei considerata il nostro peggior nemico, quindi partecipare per te, sarebbe impossibile. Anche se forse in due giorni neanche riusciresti a raggiungere Toreny, chissà quanto lontana ti sei spinta per fuggire da questo villaggio.
Mi raccomando non recarti mai qui, per nessuna ragione, altrimenti ti uccideranno con la tortura delle dieci notti, pensa c'è addirittura una taglia con un compenso per chi riesce a catturarti o porterà la tua testa.
Forse ti domanderai come mai sono passati diversi anni dall'ultima volta che ti ho scritto. La risposta è semplice sorella, tu non ti sei mai degnata di rispondere. Presumo perché temi riescano a rintracciarti o che potessi fare la spia in qualche modo. Da una parte lo capisco e va bene così. In fondo mi sto chiedendo perché ti sto scrivendo in questo momento, oramai sei come una sconosciuta, di te non so nulla.
Sono così emozionata! Tra due giorni sarò ufficialmente nella famiglia degli sciamani!
Potrò prendere decisioni importanti per tutto il villaggio e i suoi abitanti! E' davvero un peccato che tu perda tutti questi benefici. Forse, anzi, sicuramente, se tu non avessi ucciso il vecchio sciamano, tutto questo non sarebbe successo, forse saremmo ancora nella nostra misera casetta sulla collina a patire la fame a preoccuparci del vulcano e del suo incandescente fuoco.
Per questo motivo mi sento in dovere di ringraziarti.
Ti avviso che questa sarà l'ultima lettera che riceverai, ti ho sempre scritto di nascosto, però ora che entrerò nella cerchia delle persone importanti, non posso rischiare di rovinare tutto.
Stammi bene Eli, prenditi cura di te.
Con affetto,
Amy

 

Elisabeth si alzò, per potersi dirigere verso la stalla. Aveva bisogno di parlare con Rina. La sua cavalla appena la vide, le strusciò il muso sulla spalla.
- Sai cosa mi ha portato Flyppi? - le pettinava la criniera con energia - Una lettera da parte di Amy, la mia sorellina. Ti ricordi di lei vero?
La giumenta mosse in avanti il muso.
- Dice che mi ha perdonata per aver ucciso lo sciamano che la voleva usare come sacrificio. Ci credi? Mi ha ringraziata? Perché grazie a quello che ho fatto, ora si unirà con uno dei figli dello sciamano e otterrà una posizione di potere ed entrerà a far parte della cerchia delle persone importanti del villaggio. In pratica deciderà le sorti di chi potrà continuare a vivere e chi sarà destinato a essere sacrificato - fece una risatina isterica - Non lo trovi ridicolo? Il destino è proprio beffardo.
La donna passò diverse ore in compagnia di Rina, starle vicino la rilassava, facendole passare la rabbia che la sorella minore le aveva fatto venire.
Probabilmente è la giusta punizione per ciò che ho fatto. Forse dovrei ringraziare per essere ancora viva” pensò Elisabeth sbadigliando.
All'improvviso fu travolta dal sonno, le palpebre faticavano a rimanere aperte.
Mi sarò stancata troppo, dopotutto mi è tornata da poco la vista. Sarà meglio se mi reco nella stanza a riposare, voglio evitare di avere nuovamente una perdita momentanea della vista” la donna salutò Rina, camminava come un automa mentre si dirigeva al castello.
Elisabeth si gettò sul letto.
Dovrei mangiare qualcosa, ma ho lo stomaco sottosopra” si sentiva senza forze, tutto intorno vorticava furiosamente e il sonno prese il sopravvento.





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