Il 30 dicembre

di gabryTheGift
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Seduta.
Aspetto.
Aspetto che il dolore passi ma non lo fa, mai.
Ogni giorno la ferità è sempre più grande, più lacerante, più profonda
Rimango in silenzio, nessun fiato dalle mie labbra, parlano dentro di me la testa e il cuore, perché nulla deve essere profanato. 
Questo dolore, che cullo ogni giorno, è solo mio, intimo. 
Gli altri non lo capirebbero, le parole non renderebbero giustizia al bene, all'amore che ha fatto nascere questo dolore. 
Questo dolore è mio amico, sono anche felice di provarlo. 
Strano vero? No, almeno non per me. 
Questo dolore è il testamento di una vita, di un amore vissuto con sorrisi e lacrime e abbracci e mani intrecciate che hanno dato vita a ciò che sono oggi, che mi hanno riempita di ricordi e di amore, soltanto amore, puro e semplice. 
Amo il mio dolore, nella stessa misura di quanto ti voglio bene. Non mi lascerai mai, lo so. 
Però mi manchi e ogni notte spero di sognarti e di rivedere te, con il tuo naso sporco di cioccolata. 
E allora sorrido, a te e un po' anche a me. 
Perché tu sorridevi sempre e mi accettavi, stranamente, per quella che sono, senza credere che avessi qualche difetto. 
Ti voglio bene e ti penso. 
Ti penso e sorrido. 
Sorrido e ti ringrazio. 
Grazie per esserci, per essere accanto a me, nonostante tutto. 
Intanto aspetto di risentire il tuo odore, che sa di casa, di quotidianità, di vita, di infanzia.
Intanto aspetto.
Seduta.
Aspetto.




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