Sensazioni brevi

di athenawinchester
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Meglio di niente


Tante cose che accadono non solo non si possono prevedere, ma prendono strade indipendenti da quelle scelte con la più meticolosa cura. Sono quelle terribili o splendide variabili, la cui differenza è troppo sottile per dare l'opportunità di prepararvisi, e anche questo è splendido e terribile insieme.

Non ti aspettavo, aspettavo qualcun altro; né ti avevo in mente, perché in mente avevo qualcun altro, e mi piaceva quel gioco superficiale che si approfondiva solo di notte, e lasciava un'impaziente curiosità e magnifiche aspettative per il domani. Ti vidi in foto rapidamente, ma io già avevo il mio sogno, non avevo bisogno di te. Poi d'improvviso, non saprei dire quando, ridevi in un angolo mentre portavi i capelli lunghi dietro le orecchie, e ridevi così tanto che gli occhi si chiudevano, ed io che ridevo così poco non riuscivo a comprendere come si potesse farlo a quel modo.

Chi non è mai stato amato è facile vittima delle parvenze di affetto, e non le dimentica: esse si ripetono nella mente continuamente, ed il loro accumularsi origina un'ulteriore parvenza, che è la vita.

Eravamo diversi come due capi male assortiti. A te piaceva il sole, che a mezzogiorno ha medesimo il colore dei tuoi capelli, amavi l'avventura e non facevi nulla che ti nuocesse. Io mangiavo poco e fumavo troppo, e ogni cosa nella vita mi pareva così gravosa da dovermi fermare per respirare continuamente.

Chi ci conosceva non comprendeva che cosa ti tenesse legato a me, ma io lo sapevo, e sapevo anche come quell'ennesimo fallace amore sarebbe terminato, ma questo dolore che mi tengo stretto è meglio di niente, quindi l'ho preferito. E pure ogni sguardo mai condiviso era meglio di nulla, ed il sesso la mattina e i baci la sera, e le disilluse promesse e i fragili progetti, e le carezze impercettibili che parevano rubate e il cuore che batteva, le ginocchia che tremavano, il respiro che mancava, la sorpresa, la delusione, la riscoperta, erano meglio di niente. Tu eri meglio di niente.





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