Eternal Dawn

di ShadeHeart
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Era lì, dinnanzi a me. Vestita delle stoffe più bianche e pregiate di tutto il regno. I capelli biondi attentamente legati in una coda di cavallo scompigliata, gli occhi azzurri come il mare che sembravano più vivi che mai. Luna, la mia promessa sposa.
Il regno di Lucis e il mondo intero è stato liberato dalla piaga della notte eterna. Ogni traccia di Daemon era scomparsa, così come di Ardyn. Dell'anello di Lucis, ormai distrutto per lo scontro, non rimaneva più traccia. Era finita.
Tutta la mia vita è stata scritta in questo modo. Io sono il prescelto, erede al trono di Lucis. Lei l'Oracolo, stirpe delle Sciamane, ponte vivente tra umani e divinità. L'unione del Re e dell'Oracolo avrebbe portato pace e prosperità al mondo intero. Chi immaginava che sarebbe successo in questo modo.
Iniziai a camminare verso di lei, osservando le Genziane azzurre ricoprire l'intera sala del trono. Appena sotto il trono, vi era scritto il mio nome. Noctis Lucis Caelum, il 114esimo. Sorrisi amaramente, ripensando all'avventura passata con i miei migliori amici, Prompto, Ignis e Gladio, e al viaggio per incontrare Luna. Adesso, tutto era ridotto a quel singolo istante. Finalmente raggiunsi la mia promessa sposa. La osservai a lungo, per poi stringerla tra le braccia.
"Finalmente... sei qui."
Cercai di trattenere le lacrime, affondando il viso sulla sua spalla.
"Sì... sono qui."
Risposi singhiozzando.
Ci fu un lungo silenzio. Lei appoggió la mano esile sulla mia schiena, uscì dall'abbraccio, e si sedette accanto al trono, facendomi cenno di sedermi accanto a lei.
Il trono, il trono del Re di Lucis. Il trono di Noctis Lucis Caelum. Il trono di un re che ha sacrificato la sua vita per salvare il mondo.
Mi sedetti sul trono, accanto a Lunafreya. L'occhio mi cadde su una forma rettangolare sul marmo del trono. Una foto. La fotografia che chiesi a Prompto prima di dire addio. La presi delicatamente e la osservai a lungo. Pensavo sarei scoppiato a piangere, eppure sorridevo. Un sorriso amaro, ma pur sempre un sorriso. Luna si sporse verso di me, osservando la foto.
"Loro sono fieri di te. Tutti loro. Così come lo sono io."
La fissai a lungo, poi sorrisi. Allungai la mano verso il suo viso, carezzandole una guancia. Poi, la baciai.
"Anche se non ci sono più, continueró a vegliare su Lucis."
Lei sorrise.
"E io saró al tuo fianco, mio caro Noctis."
Lentamente, Luna appoggió la testa sul mio braccio, chiudendo gli occhi.
"Perché questa..."
Poggiai la testa al pugno chiuso, chiudendo gli occhi.
"... È la nostra ultima fantasia."
Sentii un calore familiare. Poi la luce dissolse il tutto.




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