Farewell, my pal di sakura182blast (/viewuser.php?uid=29164)
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Questa stanza puzza.
Non credo che esista al mondo detergente in grado di cancellare questo
odore, tuttavia.
E' una nota miscellanea di lacrime, di dolore malcelato e
chissà cos'altro.
Sei disteso in quel letto da quanto, ormai? Una settimana? Due?
Cominci a sentire l'intorpidimento dei muscoli, la spossatezza delle
ossa? Le tue membra stanno alzando un vano lamento per la scomoda
posizione in cui sono costrette?
Non credo. Il tuo corpo ha ben poco da raccontare, ormai.
E' il tuo viso quello che svetta fra queste nivee lenzuola? E' davvero
il tuo?
I tratti sono così distesi... Non c'è ombra di
un'espressione sul tuo volto. Non vedo le tue labbra tremare ogni
tanto, non vedo un sopracciglio scattare verso l'alto in un movimento
involontario dettato dal sonno, da qualche sinapsi selvaggia.
Questo tuo lungo sonno è abitato da qualche dolce visione?
Oppure un incubo abbietto?
Ehi, laggiù: stai sognando qualcosa?
Io credo di no.
C'erano ben poche parole che volevo sentirmi rivolgere oggi, e,
sicuramente, elettroencefalogramma
piatto non erano fra queste.
Avrei sopportato a malapena un buongiorno,
figuriamoci se riesco a digerire questo tuo certificato di morte.
Così ti sei liberato della tua zavorra carnale. Ma tu, dico tu,
dov'è che sei andato?
Hai lasciato qui, in questo letto orrendo, un corpo immobile, grigio.
I medici han detto che vogliono staccare tutto e lasciar fermare il tuo
cuore. Hai capito?
Se hai intenzione di ripercorrere i tuoi passi e tornare
indietro, ti conviene farlo alla svelta, prima che qualcuno venga a
mettere in atto l'idea di lasciarti andare.
Mi stai ascoltando?
Porca miseria, mi stai facendo
innervosire.
Ho voglia di una sigaretta, ma qui la cosa è assolutamente
proibita.
Le tue Camel dove le hai lasciate?
Chissà se lì dove sei ora hai voglia di fumare
anche tu.
Ma... Esattamente dove sei?
Mi piacerebbe tanto saperlo. Almeno, quando arriverà anche
il mio turno, saprò dove raggiungerti.
Tu aspettami, intanto. E, per Diana, lo so che ti stai bevendo una
bella bionda fresca mentre mi vedi tribolare quaggiù.
Non finirla tutta: lasciane qualcuna da parte. Tanto ti ritrovo di
là, stai pur certo.
Come faccio a riempirti di nomi, altrimenti? Ti aspetta una lavata di
capo che neanche ti immagini.
Non dovevi lasciarmi così. Non all'improvviso. Non a
quest'età. Non senza salutarmi.
Porca miseria, giuro che quando mi ricapiti a tiro un paio di sberle
non te le toglie nessuno.
E poi un abbraccio. Ed un altro ancora.
Ti voglio bene, cazzo. Ti voglio bene.
"E' stato un lungo giorno
senza di te, amico mio.
Ti
racconterò tutto la prossima volta che ci incontreremo."
Ciao tatone. Fai buon viaggio, qualunque sia la tua
destinazione.
1/9/1973 - 27/3/2017
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