Oltre l'Ultima Stella.

di Destyno
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Erano arrivati.
L’Ultima Stella, o Mrrr’ghak, come la chiamavano i nativi del pianeta che le orbitava attorno, era una stella come tante altre: una stella A 6 V, brillante di una meravigliosa luce bianca.
“Ragazze.” Mormorò. Era terrorizzato. “Siamo arrivati.”
Le sue due compagne di viaggio - una terrestre, come lui, ed una trasiana, dalla pelle trasparente e sette occhi - abbandonarono immediatamente le loro mansioni e lo raggiunsero immediatamente sul ponte di comando, a guardare lo spazio esterno.
La terrestre deglutì a vuoto.
“Oh mio Dio.”
La trasiana non poteva parlare, ma vibrò con più intensità. Chiaramente anche lei era sconvolta dal paesaggio che le si presentava davanti… o meglio, che non le si presentava davanti.
Oltre Mrrr’ghak non si vedeva nulla. La luce dell’Ultima Stella non riusciva a oltrepassare quel buio eterno, terrificante e senza stelle che costituiva la fine dell’universo.
“At-e-un, è questo il posto, vero?”
At-e-un vibrò in modo affermativo, e il pilota annuì.
“Perfetto.”
“Non riesco a credere che lo stiamo facendo.” Sussurrò la donna. “Fah’re dovrà offrirci a tutti una cena al Pakhu come minimo. E, Marko,” si rivolse al pilota, “spero che tu ti decida a chiedergli di unirsi al nostro equipaggio perché porca puttana devi riuscire a tenerlo fermo e a non farlo perdere di nuovo in posti assurdi come oltre il confine della realtà o in un buco nero.”
Marko sorrise, pigiando qualche tasto sullo schermo di hardlight. I motori della Sunny day si accesero, creando un rombo familiare nella piccola nave.
“Non penso che riuscirei mai a farlo, Alya. Sai com’è fatto Fah’re.”
La trasiana vibrò, come a dare ragione al terrestre. Si arrampicò sulla sedia di Marko e si sedette sulla sua spalla.
“Siete pronte?”
L’uomo pigiò un pulsante, e la Sunny Day doppiò Mrrr’ghak.




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