Persa in te

di QueenEiza30
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Leggete lo spazio autrice, dopo. Prologo Beatrice aveva solo due anni quando perse suo fratello Alexander di quattro. La perdita causò un forte dolore alla famiglia, anche lei stava male nonostante fosse piccola e certe cose non le capiva, chiedeva sempre di Alex, eppure Elisabeth e Robert, i suoi genitori le dicevano sempre qualche bugia per farla tacere. Tutto iniziò durante una vacanza al mare, a Miami, dovevano essere tre mesi indimenticabili e felici, invece si risultò una catastrofe. Alex era un bimbo molto vivace e spericolato, amava fare di testa sua e odiava le regole che gli presentavano i suoi genitori. Voleva a tutti i costi buttarsi in acqua e sentirsi libero di nuotare e schizzare tutti i presenti nell'acqua. Annegó per una distrazione da parte della babysitter mentre i genitori sistemavano le borse sotto l'ombrellone. Fu un duro colpo, la luce della loro famiglia si spense improvvisamente e nessuno riusciva più a fare un sorriso sincero. La piccola di casa, Beatrice stava crescendo in una casa piena di segreti e bugie, non riuscivano a guardarla in viso per raccontarle ciò che era accaduto tanti anni fa, pensavano di portare un'altra volta la tristezza, bastava il dolore che continuavano a provare loro. Non si seppe più nulla, ormai Alex era stato dato per morto, non avevano trovato il suo corpicino questo dava un senso di dolore ancora più grande, sia Elisabeth che Robert nutrivano ancora di una piccola speranza, ma ormai sapevano che non potevano fare più niente se non continuare ad andare avanti. *** Beatrice's pov Il letto la mattina diventava sempre più comodo, non riuscivo mai ad abbandonarlo, amavo vivamente restare appisolata e godermi ogni mio sogno. Non ero una ragazza che faceva storie per alzarsi, però non mi sarei dicerto lamentata se mia madre mi avesse lasciata dormire più del dovuto. "Signorina Evans, si svegli" fece largo Dolores, la domestica di casa avvolta nella sua solita divisa. Aprí le tende, facendo entrare la luce del sole in tutta la stanza, sembravo giusto uno di quei vampiri la mattina. Non riuscivo ad aprire gli occhi, la luce diventava sempre più fastidiosa. "No.. Dolores" mi lamentai portandomi le mani davanti agli occhi. "Su signorina si alzi, i suoi l'aspettano per fare colazione" disse lei svelta, togliendo le coperte dal mio corpo. "Mmh.." mugugnai. "Se arriva sua madre e la vedrà così si arrabbierà molto" mi avvisó lasciando poi la stanza. Mia madre era una di quelle donne in carriera molto severa. Per strapparle un sorriso dovevi fare i salti mortali, era davvero difficile riuscire a comunicare con lei senza che ti sentissi a disagio. Mi alzai prima di sentirla urlare, non volevo portare guai o essere una figlia disobbediente, mi impegnavo sempre per portare buoni voti a casa e per essere la figlia perfetta che desideravano. Il mio aspetto era orrendo, il poco trucco della sera prima era tutto colato sul viso e la crocchia tutta disordinata. Avevo fatto una doccia per darmi una pulita veloce, avevo indossato un vestitino leggero e fatto una coda avvolgendola con il mio solito foulard. "Buongiorno" salutai i miei genitori, prendendo posto a tavola. "Buongiorno cara" sorrise papà. "Hai preparato i bagagli?" Domandò mia madre con lo stesso sguardo severo di sempre. Annuii. Dolores mi versò del thé caldo sulla tazza e mi affiancò dei biscotti tondi con il cerchio al centro, uno dei miei preferiti. "Ho già preparato l'iscrizione, è una scuola molto popolare si chiama Dreams, ho segnato anche il corso di teatro" esclamò sorseggiando la sua camomilla. "Oh va bene, grazie per aver pensato a tutto" dissi iniziando a fare colazione. "Hai già avvisato Maya?" Intervenne papà. "Si, ci vedremo dopo in aeroporto" risposi. "Inizierai dopo due giorni, ho già parlato con la preside Smith" mi informò mia madre. Finii velocemente di fare colazione e andai a sistemare le ultime cose nelle valige. Mi stavo per trasferire, lasciavo Seattle per andare a New York, i miei mi dissero che avevano ricevuto entrambi una promozione di lavoro e non potevano rinunciare per nessuna ragione al mondo, ciò avrebbe segnato una nuova svolta per loro. Mia madre era un ottimo avvocato, mentre mio padre un poliziotto di fama mondiale, sarebbe diventato il commissario e ciò avrebbe significato un aumento, anche se, non avevamo affatto bisogno di altri soldi. Il vento era il protagonista quel pomeriggio, tirava forte facendo muovere ogni cosa presente fuori dall'aeroporto, io ero seduta da circa cinque minuti nella sala da aspetto. "Bea" Si precipitò Maya al mio fianco stringendomi forte in un abbraccio. "May" sorrisi stringendola forte. "Fatti sentire eh, mi mancherai tanto" disse sciogliendo l'abbraccio. "Tutti i giorni, ti invierò anche le foto" sorrisi. "Brava, intanto io ti aggiornerò su tutto ciò che accadrà qui a Seattle" Annuí sorridendo. "Spettegoleremo anche da lontano" ironizzai. "Ovvio" Replicó ridacchiando. "Ti voglio bene" la strinsi un'ultima volta. "Martin e Chloe sono molto tristi, volevano che ci fossi anche tu alla festa di domenica sera" informò con un sorriso ormai spento. "Sarebbe piaciuto anche a me" spostai una ciocca di capelli fuori uscita dal foulard. Una voce ci annunció che il volo da Seattle a New York era ormai pronto. "Beatrice" strilló mia madre seguita da papà e Dolores. "Arrivo" annunciai lasciando un ultimo bacio sulla guancia della mia migliore amica. "Be non dimenticarti eh" fece oscillare il nostro anello dell'amicizia. "Mai" sorrisi mostrandole il mio. _____ Questa è la mia primissima storia e spero vi piaccia!! E presente anche su wattpad!! ❤ -Eiza




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