Gradini

di Aster Shae
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Rotaie.


Potevi essere tu ad assaggiare la ruggine,
Versare i tuoi respiri su quelle pietre, su quei mozziconi.
Potevi essere tu a tagliare i cavi,
Coprire le luci dell'universo,
Fermare il ticchettio.
E avresti spento le stelle,
Avresti cancellato l'odore dell'erba,
Strappato le ombre dai corpi.
Perché non c'è un seguito
A quello che finisce
Non c'è lacrima che cade, non c'è battito che acceleri.
Non c'è dolore,
Non c'è perdita.
Non c'è neanche la fine.
Potevi essere tu a strappare quelle pagine piene
A fermare quell'altalena, 
Quella pioggia fitta e rumorosa e
Quel dannato pendolo.
Avresti risucchiato tutto fra le tue labbra violacee
E non ci sarebbe stata fine con la fine.
Non per te.
E invece non sei stato tu.
Non hai bagnato quel ferro rovente 
Con la tua anima,
Non hai lasciato che quel rumore
ti riempisse le orecchie.
Non sei stato tu
E per questo voglio dirti una sola cosa:
Grazie.




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